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Il caso
26 Novembre 2024 - 18:07
Rossana Schillaci e Giuseppe Di Bella
Annunciate a luglio, realizzate… quando? La saga infinita delle nuove aule alla Romero continua. Ieri sera, in Consiglio comunale, è arrivata la notizia che era nell'aria ma che nessuno s'aspettava "così".
A luglio 2024, Fabio Giulivi, sindaco di Venaria, annunciava trionfante su Facebook: «Le nuove aule della Romero sono in arrivo!». Una promessa netta, una scadenza altrettanto precisa: settembre 2024. Eppure, in Consiglio comunale, lunedì 25 novembre, Giuseppe Di Bella, assessore competente, ha riscritto i contorni della storia: «Non vedo la possibilità di eseguirlo nel giro di qualche mese. Forse nei primi mesi del prossimo anno».
Insomma, un’altra data che slitta, e stavolta l’inverno ci mette lo zampino. Pare che il progetto esecutivo debba ancora essere approvato, perché – udite udite – c’è bisogno di un tunnel in cemento armato per collegare le aule. Ma andiamo con ordine.
Il post di luglio del sindaco Giulivi
A chiedere chiarezza è stata Rossana Schillaci, consigliera del Partito Democratico, supportata dai colleghi di minoranza del Movimento 5 Stelle e di Uniti per Cambiare. L'interrogazione dell'opposizione era chiara come il sole: perché le due aule, richieste già ad aprile 2023 dalla dirigente dell’IC Venaria 2 per soddisfare necessità didattiche basilari, non sono ancora pronte?
La risposta di Di Bella, invece, si è persa nei meandri delle difficoltà progettuali: «Durante la fase di progettazione ci siamo accorti di un dislivello importante fra l'attuale sede e il piano dove devono insistere le due aule. Per superare le barriere architettoniche, serve un tunnel in cemento armato. Il progetto esecutivo sarà pronto a giorni, ma con l'inverno non possiamo procedere subito». Insomma, tra dislivelli e maltempo, i lavori sono al palo.
La consigliera non le ha mandate a dire: «Rimaniamo allibiti dalle sue dichiarazioni, assessore. Su questo tema era stata fatta una promessa alla dirigenza scolastica e alle famiglie: le aule sarebbero state pronte entro l'anno. Ora ci dite che forse se ne parlerà l'anno prossimo?».
Schillaci ha poi puntato il dito sull’importanza degli spazi richiesti: «Queste non sono aule qualunque, sono aule laboratorio, pensate per ragazzi disabili e per attività di sostegno. È grave che l’amministrazione sia in ritardo su un tema così delicato, soprattutto perché chiediamo aggiornamenti da oltre un anno». E ancora, non risparmia critiche alla comunicazione dell’amministrazione: «Avete detto che le aule sarebbero state pronte a settembre. Ora fate un comunicato per dire che non ci saranno fino al prossimo anno, perché alle famiglie va detta la verità».
«Non siamo qui per generare inutili preoccupazioni», scriveva il sindaco Giulivi nel post social. Eppure, oggi le preoccupazioni sono ben più concrete: studenti e insegnanti sono ancora in attesa degli spazi promessi, mentre l’inverno, evidentemente, blocca non solo le gettate di cemento ma anche i piani dell’amministrazione.
Siamo al punto zero, insomma. Parola di Schillaci: «Non sappiamo neanche se queste aule verranno fatte e quando». In attesa di date certe, rimane una verità: le promesse, senza i fatti, pesano. E a pagarne le conseguenze, ancora una volta, sono i ragazzi.
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