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Il caso

Venaria, se la Sim del palmare degli ausiliari del traffico fa cilecca: la consigliera metropolitana multata nonostante il pagamento...

Gesin chiarisce sull’errore che ha coinvolto la consigliera Schillaci e spiega che questo tipo di episodi è rarissimo. Però la vicenda rappresenta un’occasione per riflettere su quanto la tecnologia, pur essendo un valido alleato, possa talvolta mostrare delle falle...

Venaria Reale

Rossana Schillaci consigliera metropolitana di Torino e comunale a Venaria Reale

Il caso della multa alla consigliera metropolitana e comunale Rossana Schillaci, avvenuto a Venaria, ha scatenato un acceso dibattito sul funzionamento del sistema di controllo delle soste e sull’affidabilità dei dispositivi utilizzati dagli ausiliari del traffico. L’episodio, che ha visto coinvolta una figura politica di rilievo, ha portato alla luce una situazione tanto eccezionale quanto problematica.

Mercoledì 20 novembre, alle ore 10:54, l’auto della consigliera Schillaci, parcheggiata in via Iseppon Arduino, è stata multata: tuttavia, la consigliera aveva regolarmente pagato il parcheggio dalle ore 10:06 alle 11:36, come dimostrato dal tagliandino da lei conservato. Dal 2019, secondo il regolamento comunale, non è più necessario esporre il ticket, poiché la verifica avviene tramite la targa registrata al momento del pagamento.

“Negli uffici di Gesin mi hanno detto che è stato un errore. Io ho tenuto il tagliandino e posso dimostrare che il parcheggio era stato pagato. Ma tante volte quel tagliandino lo butto”, ha dichiarato la consigliera, sollevando dubbi sulla gestione del sistema. “La domanda è: perché mi hanno multato nonostante avessi pagato il parcheggio?”.

La multa che è stata effettuata per errore alla consigliera comunale Rossana Schillaci

In caso di mancata conservazione del ticket, la consigliera avrebbe probabilmente dovuto pagare la multa, nonostante il pagamento regolare del parcheggio. Questo episodio ha sollevato interrogativi su quante altre multe “per errore” possano essere state emesse, e su come simili disguidi possano colpire cittadini meno attenti o fortunati.

A distanza di qualche giorno a fornire chiarimenti sull’accaduto è stata Gesin Srl, la società che gestisce il servizio di sosta a Venaria. In una nota ufficiale, Gesin ha spiegato che "le sanzioni vengono emesse tramite dispositivi palmari Android dotati di SIM per la connessione alla rete. Tuttavia, anche i sistemi tecnologici più avanzati possono essere soggetti a interruzioni temporanee, della durata di pochi secondi". È questa la probabile causa che ha portato all’errore denunciato dalla consigliera.

"Tali disservizi sono rari e non compromettono la validità complessiva del sistema", afferma la società.

Gesin sottolinea che "la casistica di questi errori è estremamente ridotta, rappresentando appena lo 0,0048% delle sanzioni totali. Inoltre, chi riceve una multa può sempre richiedere una verifica in autotutela", come è avvenuto nel caso della consigliera Schillaci.

La società ribadisce che "i parcometri sono monitorati tramite dispositivi remoti e app convenzionate, che consentono la registrazione automatica delle targhe. Inoltre, dal 2019 non è più necessario esporre il ticket, a meno che non si verifichi una errata digitazione della targa".

Rispondendo all’affermazione della consigliera "Se l’errore emerge solo perché una cittadina conserva un tagliandino che, secondo il regolamento, non dovrebbe essere più valido, cosa altro non funziona?", Gesin sottolinea che "i parcometri sono costantemente monitorati tramite dispositivi remoti e app convenzionate. Inoltre, chi riceve una sanzione può richiedere una verifica in autotutela attraverso il front-office o inviando una richiesta via email".

I proventi delle multe, infine, confluiscono interamente nel bilancio comunale.

In conclusione, occhi aperti e cervello acceso: la vicenda raccontata dalla consigliera Schillaci suggerisce di essere vigili e di non farsi sopraffare dalla rabbia in caso di sanzione. È fondamentale conservare ogni documentazione relativa al pagamento del parcheggio, nonostante il regolamento non lo richieda più. La vicenda rappresenta un’occasione per riflettere su quanto la tecnologia, pur essendo un valido alleato, possa talvolta mostrare delle falle.

Come ha dichiarato Gesin, il sistema è progettato per garantire precisione, ma nessun meccanismo è immune da eccezioni. Tuttavia, episodi come questo invitano a mantenere alta l’attenzione per garantire un servizio sempre più efficiente e trasparente.

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