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99 femminicidi nel 2024, Guazzora attacca: "Non sono incidenti di percorso" e promuove i consultori

La sindaca ha aperto l'incontro sull'importanza sociale dei consultori attaccando Andrea Turetta per la difesa del fratello di Filippo, carnefice di Giulia Cecchettin

99 femminicidi nel 2024, Guazzora attacca: "Non sono incidenti di percorso" e promuove i consultori

Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, si è tenuto a San Mauro Torinese un incontro pubblico sui consultori familiari e sulla loro storia dagli anni Settanta a oggi.

L’evento, fortemente voluto dalla consigliera comunale Grazia Rita Nicosia, è stato preceduto da un breve intervento della sindaca Giulia Guazzora, che ha commentato le parole di Andrea Turetta – fratello di Filippo Turetta, l’omicida di Giulia Cecchettin – che qualche giorno fa ha dichiarato che “non gli interessa quanto commesso” dal fratello e di volergli stare vicino, lasciando intendere che i femminicidi possano essere considerati una sorta di 'incidente di percorso' all’interno di una relazione, «un po’ come una litigata. Tutto questo non è ammissibile», ha commentato la sindaca, che ha poi ricordato come a oggi 99 sono le vittime di femminicidio in Italia da inizio 2024, un numero molto pesante, dovuto anche al fatto che alcune richieste di aiuto siano state ignorate o minimizzate.

Tra gli ospiti della serata, è intervenuta Tullia Todros – docente universitaria e dottoressa in Ginecologia e Ostetricia, esperta nell'ambito della medicina materno-fetale – per illustrare la storia dei consultori familiari: «Prima del 1975 non esistevano. Esistevano solo quelli autogestiti, nati in seguito al Sessantotto e ai movimenti femministi. Poi nel 1975 arrivò la legge 405 che ha istituito quelli pubblici, importanti luoghi di aggregazione per le donne in un’epoca in cui sentivano un maggior bisogno di comprendere il proprio corpo e la sessualità. I consultori sono uno dei primi esempi di medicina territoriale e di prevenzione».

La prof.ssa Tullia Todros

Ha poi aggiunto che purtroppo questa caratteristica di essere un luogo aggregativo si è un po’ persa negli anni, visto che i consultori sono stati ridimensionati del numero, burocraticizzati e trasformati maggiormente in ambulatori. «È importante conoscere come siano nati i consultori per rivalutare oggi la loro funzione aggregativa», ha commentato.

Queste strutture, diffuse sul territorio, sono aperte sia a singoli individui (in primis donne, ma anche uomini) che a coppie, e si occupano di salute sessuale, interruzione volontaria di gravidanza, contraccezione, ma anche sostegno alle donne incinte o che vogliono intraprendere una gravidanza, supporto psicologico, contrasto dell’infertilità e accompagnamento verso la transizione di genere per persone transessuali.

A presenziare all’incontro, anche Simona Pelissetto e Cristina Ferlisi dell’ASL TO4, che hanno illustrato l’organizzazione delle strutture sul territorio torinese con i relativi dati di accesso, come il fatto che a questi centri si rivolga poco meno del 50% delle donne incinte torinesi. Le due ospiti hanno poi specificato come l’ASL TO4 si occupi anche di educazione sessuo-affettiva nelle scuole, che attualmente in Italia non è obbligatoria per legge, ma dipende dalle iniziative dei singoli istituti, che però si stanno sempre di più attivando in tal senso.

L’incontro a San Mauro Torinese ha quindi messo in luce quanto i consultori familiari siano stati e continuino a essere una risorsa cruciale per la salute e il benessere delle persone, in particolare delle donne, nonostante le difficoltà incontrate nel corso degli anni. La riflessione sulla loro storia e funzione è un invito a rivalutarli non solo come presidi sanitari, ma anche come luoghi di aggregazione e prevenzione.

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