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Caccia ai meteoriti: la caccia ai messaggeri dello spazio guidata dall'INAF

Il Progetto Prisma a Torino: monitoraggio delle meteoriti e corsi per riconoscerle, con il supporto dell'INAF e degli astrofili.

Caccia ai meteoriti

Caccia ai meteoriti: la caccia ai messaggeri dello spazio guidata dall'INAF

A Torino, tra le antiche mura e le moderne innovazioni, si sta svolgendo una caccia che ha dell'incredibile: la ricerca di meteoriti. Questi frammenti celesti, spesso confusi con semplici sassi, sono in realtà preziose testimonianze della storia del nostro sistema solare. A guidare questa avventura scientifica è il "Progetto Prisma", una rete di sorveglianza sistematica delle meteore, coordinata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Presentato al Barcamp di Astronomia 2024 a Torino, il Progetto Prisma è stato illustrato da Daniele Gardiol, astrofisico e primo tecnologo dell'Osservatorio INAF di Pino Torinese. Gardiol, responsabile di numerosi programmi di ricerca e coordinatore nazionale della rete Prisma, ha spiegato: «L'obiettivo è di tenere sotto controllo la caduta di meteoriti, che sono quasi sempre piccole parti di rocce più grandi che resistono all'attrito atmosferico e ricadono al suolo». Questi frammenti, noti come bolidi, si frantumano negli strati atmosferici, e sebbene le probabilità che colpiscano persone siano quasi nulle, possono comunque causare danni materiali, come accaduto recentemente in Basilicata.

Meteoriti su Torino

La rete Prisma: tecnologia e scienza

Il Progetto Prisma si avvale di una rete di telecamere distribuite sul territorio per monitorare le meteore e determinare le loro orbite. Questo sistema permette non solo di prevedere le cadute al suolo, ma anche di studiare la composizione delle meteoriti. «Ad oggi sono circa 70mila le meteoriti recuperate in tutto il mondo», ha dichiarato Gardiol, sottolineando l'importanza di riconoscere questi oggetti celesti. Il primo meteorite ufficialmente catalogato risale al 1959, recuperato in Cecoslovacchia, ma chissà quanti milioni ne sono arrivati sulla Terra senza essere riconosciuti.

Per colmare questa lacuna, il Progetto Prisma ha avviato corsi aperti a tutti per imparare a riconoscere le meteoriti. «Riconoscere una meteorite non è difficile, bisogna però imparare a conoscerne i dettagli», ha aggiunto Gardiol. Le meteoriti, infatti, sono particolarmente lisce e levigate a causa del passaggio infuocato negli strati atmosferici. Alcune di esse contengono addirittura frammenti di Luna o Marte, provenienti da impatti apocalittici su quei corpi celesti.

Nell'ambito del Progetto Prisma è nata l'iniziativa "Sentinelle del Cielo", che organizza corsi e seminari in tutta Italia. Il prossimo appuntamento è previsto per il 30 novembre in provincia di Torino, presso l'Osservatorio Astronomico Val Pellice. L'evento, organizzato dall'INAF con il supporto di Fondazione CRT, sarà a ingresso libero ma con iscrizione obbligatoria.

La storia ci insegna che riconoscere una meteorite può essere un'esperienza straordinaria. Nel 1988, presso la Thales Alenia di Corso Marche, un meteorite sfondò parte di un capannone. Fu subito riconosciuto, ancora fumante, da esperti e astrofili dell'azienda spaziale. «È come avere tra le mani una pietra di tre o quattro miliardi di anni fa», ha concluso Gardiol, sottolineando l'importanza di questa conoscenza. Torino, con il suo Progetto Prisma, si pone dunque come un faro nella ricerca e nel monitoraggio delle meteoriti, unendo tecnologia, scienza e passione per il cielo. Un'iniziativa che non solo arricchisce il patrimonio scientifico, ma avvicina anche il grande pubblico al meraviglioso spettacolo dell'universo.

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