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Eporedia Futura

La sicurezza, questa sconosciuta

La criminalità cresce a Ivrea, tra aggressioni e rapine, mentre l’amministrazione si rifugia dietro il mantra della “percezione”. L’opposizione accusa: sicurezza dimenticata.

La sicurezza, questa sconosciuta

Quando sono stato eletto Consigliere Comunale di opposizione ho immaginato che avrei passato gran parte del tempo a occuparmi delle questioni tipicamente amministrative e di interesse in una città come Ivrea, quali il commercio, la viabilità, il turismo, la cultura e tanto altro.

A più di un anno e mezzo da quel momento, mi rendo conto del fatto che il primo problema da affrontare, con ricadute su tutti gli aspetti di cui sopra, è legato ai crescenti episodi criminali – fattuali e, quindi, indipendenti dal numero di denunce – sul territorio eporediese, a cui nessuno di noi era abituato.

Da piccoli (ma odiosi) reati contro il patrimonio – in primis i furti – si sta passando a sempre più frequenti reati contro la persona: sebbene mi sia sempre impegnato a non creare allarmismo, bisogna riscontrare i dati di fatto che parlano con cadenza quasi settimanale di aggressioni e rapine, da ultimi alcuni accoltellamenti in pieno centro.

Non credo si possa più parlare di “problemi di percezione”, la motivazione dietro cui si è trincerato da qualche mese il Sindaco Chiantore, impossibilitato dalla sua stessa maggioranza ad affrontare seriamente il tema.

Il Centrodestra ha provato più e più volte a trattare questi problemi nelle più disparate sfaccettature, chiedendo un aumento di controlli e, dall’altra parte, proponendo percorsi di formazione e informazione nelle scuole, per esempio. Le sonore bocciature delle mozioni da parte della maggioranza ancora risuonano, come anche le assurde motivazioni addotte alle stesse.

ivrea

Fortunatamente, però, qualcuno riesce a cambiare idea e a rendersi conto della realtà del mondo in cui si trova: è il caso della collega Vanessa Vidano di Viviamo Ivrea, che tanto si inorridì di fronte alla nostra mozione volta al contrasto del fenomeno delle baby gang, che ha recentemente affermato di essersi ricreduta sulla reale presenza di simili dinamiche all’interno del tessuto sociale eporediese.

Bene, ma non abbastanza. In ogni caso, come sempre, con grave ritardo.

Continueremo a parlare di sicurezza, senza farci scoraggiare dalla miopia che attanaglia l’Amministrazione Chiantore, perché questa è la condizione essenziale allo sviluppo e all’aumento del benessere della nostra Città e dei suoi abitanti.

Non potremo parlare con cognizione di causa di turismo, politiche sociali, commercio e cultura fino a quando non saremo in grado di garantire ai nostri concittadini quel prerequisito fondamentale, per il quale Ivrea è sempre stata particolarmente apprezzata, che è la possibilità di uscire di casa senza il timore di subire qualsivoglia tipologia di aggressione.

Se così non è, come evidente a chiunque non sia dotato di paraocchi ideologici e viva nel mondo in cui viviamo tutti, non è un problema di percezione ma di insicurezza collettiva.

E questo non è più tollerabile.

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