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Prascorsano

In Canavese il primo comune “decinghializzato”

Il sindaco di Prascorsano, Piero Rolando Perino, affronta l'emergenza cinghiali per sicurezza e tutela del territorio

Comune "decinghializzato"

Comune "decinghializzato"

Prascorsano, un piccolo comune del Canavese, ha deciso di prendere una posizione netta e decisa contro un problema che sta diventando sempre più pressante: la presenza incontrollata di cinghiali e altri ungulati. Il sindaco Piero Rolando Perino, che è anche presidente dell’Unione Montana Val Gallenca, non usa mezzi termini nel descrivere la situazione. "La sempre più numerosa presenza degli ungulati sta diventando un problema di ordine e sicurezza pubblica", afferma senza giri di parole.

Il 22 ottobre scorso, il consiglio comunale di Prascorsano ha approvato una mozione che impegna il comune a diventare “decinghializzato”. Questo termine, che potrebbe sembrare curioso, rappresenta una risposta concreta a una situazione che non può più essere ignorata. La mozione è stata proposta da Assosuini, un’associazione che ha lanciato l’allarme sull’aggravarsi della diffusione della peste suina africana. I cinghiali, infatti, sono i principali vettori di questo virus che sta mettendo in ginocchio la filiera suinicola.

Il sindaco di Prascorsano, Piero Rolando Perino



Sebbene la peste suina africana sia un problema marginale per Prascorsano, la presenza di cinghiali e ungulati sta diventando una questione di ordine e sicurezza pubblica. "Non abbiamo allevamenti sul territorio e sono sempre meno in zona anche le aziende agricole", spiega Perino. Tuttavia, i danni causati dagli ungulati sono evidenti anche per i privati cittadini, costretti a ripetute semine negli orti di casa a causa delle incursioni degli animali. Questo porta a una minore cura del territorio e al rischio di spopolamento delle terre alte, una prospettiva che il comune vuole assolutamente evitare.

La presenza dei cinghiali non solo arreca danni ingenti all'agricoltura, ma genera anche problemi di sicurezza stradale. "Quotidianamente si registrano incidenti causati dall’investimento di ungulati", sottolinea il sindaco. In passato, era possibile ottenere un indennizzo per i danni subiti, ma ora non è più così, e i cittadini devono affrontare le spese da soli. Inoltre, questi animali non sono utili all’ecosistema locale. Se vent’anni fa erano presenti solo pochi esemplari, oggi, con due cucciolate all'anno da circa una decina di animali ciascuna, il loro numero è cresciuto esponenzialmente.

Un campo arato dai cinghiali



Per queste ragioni, Prascorsano ha accolto la mozione di Assosuini e spera che altri comuni seguano il suo esempio. "Un problema analogo, sia per i danni alle colture che per la sicurezza stradale, è rappresentato dai caprioli", aggiunge Perino. La speranza è che l'iniziativa di Prascorsano possa fungere da modello per altre comunità che si trovano ad affrontare situazioni simili. In un contesto in cui la convivenza tra uomo e natura diventa sempre più complessa, Prascorsano ha scelto di agire. La decisione di diventare il primo comune “decinghializzato” del Canavese rappresenta un passo importante verso la tutela del territorio e la sicurezza dei suoi abitanti. Un esempio di come le amministrazioni locali possano affrontare con determinazione le sfide ambientali del nostro tempo.

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