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23 Novembre 2024 - 15:55
Un sasso, un sorriso!
In un mondo spesso frenetico e caotico, c’è chi ha scelto di dedicarsi a diffondere sorrisi con un gesto semplice e poetico.
Heidi Aellig, 67 anni, pensionata con doppia cittadinanza svizzera e italiana, vive da trent’anni in Italia, di cui gli ultimi otto a Recanati. Nel settembre 2019, ha fondato l’iniziativa “Un sasso per un sorriso,” trasformando semplici pietre in messaggeri di felicità.
Heidi Aellig
Tutto è iniziato nell’estate del 2019, quando Heidi è stata invitata in un gruppo svizzero che faceva “viaggiare” sassi decorati. Chi li trovava ne pubblicava una foto, documentando il loro percorso da una città all’altra. Colpita dall’idea, ma impossibilitata a partecipare per la distanza, Heidi ha deciso di creare qualcosa di simile in Italia, aggiungendo un tocco personale.
A settembre 2019 è nato così “Un sasso per un sorriso,” con una missione romantica: regalare un momento di felicità inattesa, soprattutto a chi ne ha più bisogno. I sassi decorati, lasciati nei luoghi più disparati, sono pensati per sorprendere e rallegrare chi li trova.
I primi passi non sono stati facili. Heidi ha promosso il progetto sui gruppi Facebook locali, affrontando talvolta critiche pesanti e persino commenti offensivi. Frasi come “sei matta con ‘sti sassi, vai al tuo paese dove le capre ti fanno ciao,” invece di scoraggiarla, l’hanno spronata a insistere.
Nonostante i momenti di sconforto, come quando aveva deciso di lasciare i suoi ultimi sassi, Heidi ha trovato nuova forza. Un giorno, osservando la gioia di una bambina che aveva trovato uno dei suoi sassi, ha ritrovato la motivazione per andare avanti.
La svolta è arrivata grazie alla città di Pesaro, dove l’iniziativa ha trovato terreno fertile. Con il passaparola, il progetto si è espanso rapidamente in tutta Italia e oltre i confini nazionali. Oggi “Un sasso per un sorriso” conta oltre 245.500 membri attivi, un numero che cresce ogni giorno.
Heidi gestisce il gruppo insieme alla figlia Andrea Mancini e alle amiche Claudia Bisi, Sabrina Ferrante e una donna conosciuta come Trappy Hope Stone. Oltre a coordinare l’iniziativa, Heidi ha pubblicato due libri: “Sassi dipinti, una guida passo passo alla decorazione dei sassi”, e “Un sasso per un sorriso”, in cui racconta la sua storia sotto forma di favola.
Chi trova i sassi vive emozioni speciali e spesso inaspettate. C’è chi li considera un segno di speranza, chi un dono del destino, chi ancora un gesto di attenzione che scalda il cuore. Alcuni si commuovono, condividono le loro storie personali e ringraziano per quel sorriso che arriva magari in una giornata difficile. Trovare un sasso non è solo scoprire un piccolo capolavoro, ma sentire che qualcuno, con un atto di gentilezza, ha pensato a rendere il mondo un posto migliore: “Stavo passando una giornata terribile,” racconta una donna, “e trovare quel sasso con il disegno di un sole e la scritta ‘Non mollare!’ è stato come ricevere un abbraccio. L’ho tenuto in tasca per tutto il giorno.”
Un altro uomo di Milano scrive nel gruppo: “Mia figlia ha trovato un sasso in un parco, era dipinto con un cuore rosso e una frase: ‘Se hai trovato questo, sorridi!’. È scoppiata a ridere e mi ha detto che era il giorno più bello della sua vita. Quel momento ha riempito di gioia anche me.”
Ogni sasso trovato è molto più di un oggetto: è un messaggio, una carezza invisibile che attraversa le distanze, una promessa che anche nelle piccole cose può nascondersi una grande felicità. Grazie all’intuizione di Heidi, ogni giorno centinaia di persone ritrovano la speranza e la bellezza di un sorriso, semplicemente raccogliendo un piccolo dono lasciato per caso sul loro cammino.
Un sasso a Lago di Levico
I sassi dipinti
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