In Piemonte, il 7,0% delle famiglie vive in condizioni di povertà energetica, una realtà che colpisce soprattutto gli anziani e le fasce deboli. La difficoltà crescente nell’accesso ai servizi essenziali, come il riscaldamento e l’illuminazione domestica, è aggravata dall’aumento delle bollette, che nell’ultimo anno sono passate da una media di 1.415 euro a oltre 1.900 euro. Questo dato emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, basata sui dati del OIPE (Osservatorio Italiano per la Povertà Energetica).
«La povertà energetica rappresenta una delle sfide più urgenti della nostra società - afferma Giuseppe Falcocchio, presidente di ANAP Confartigianato Torino e Piemonte - Gli anziani a basso reddito sono tra i più colpiti, costretti a scegliere tra riscaldare adeguatamente le loro abitazioni o affrontare altre spese essenziali, come il cibo o i farmaci».
Falcocchio sottolinea come il freddo aumenti il rischio di malattie respiratorie e ipotermia, soprattutto per chi soffre di patologie croniche o ridotta mobilità.

In Piemonte, il 7,0% delle famiglie vive in condizioni di povertà energetica
In Italia, il 16% delle famiglie considera la bolletta della corrente una preoccupazione costante. In Piemonte, il 7,0% delle famiglie si trova in difficoltà, un dato che posiziona la regione al decimo posto nella classifica nazionale. La Toscana è la regione più virtuosa con il 4,5%, mentre la Calabria registra un drammatico 22,4%. A livello nazionale, la media è del 7,7%, pari a 2,2 milioni di persone.
Secondo Dino De Santis, presidente di Confartigianato imprese Torino, è indispensabile agire con politiche di inclusione e sostenibilità: «Chiediamo alla politica di adottare misure concrete, come incentivi e agevolazioni per ridurre il costo dell’energia, migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni e garantire programmi di assistenza durante i mesi più freddi».
Come si misura la povertà energetica
L’Osservatorio europeo della povertà energetica utilizza quattro indicatori primari: consumi energetici troppo bassi, una quota eccessiva di reddito destinata alle spese energetiche, ritardo nel pagamento delle bollette e incapacità di mantenere la casa adeguatamente calda in inverno o fresca in estate.
Tra gli indicatori secondari figurano la mortalità invernale in eccesso e problemi strutturali delle abitazioni, come perdite, umidità e muffe.
Nonostante il 58% degli italiani consideri la povertà energetica un problema rilevante, solo il 21% dichiara di conoscerlo in modo approfondito. Il 40% delle famiglie presta attenzione alle strategie di risparmio, ma solo il 22% ha adottato comportamenti mirati all’efficienza energetica.
La povertà energetica non è solo una questione economica, ma sociale e sanitaria. Garantire accesso all’energia a prezzi sostenibili è fondamentale per la dignità e il benessere delle persone. Gli appelli delle associazioni, uniti ai dati preoccupanti, richiamano l’urgenza di interventi strutturali per arginare un fenomeno che, con l’arrivo dell’inverno, rischia di aggravarsi ulteriormente.