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20 Novembre 2024 - 16:52
Medici in protesta (foto di repertorio)
Lo sciopero indetto oggi, mercoledì 20 novembre 2024, da medici, infermieri e professionisti sanitari ha registrato adesioni altissime, toccando punte dell’85% a livello nazionale, compresi gli esoneri previsti per legge. A comunicarlo sono stati Pierino Di Silverio, segretario dell’Anaao Assomed, Guido Quici, presidente di Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente del sindacato infermieristico Nursing Up.
"Un segnale importante – scrivono in una nota congiunta – che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali e sulla condivisione delle ragioni della protesta".
Nonostante il successo della mobilitazione, i sindacati denunciano difficoltà organizzative legate ai contingenti minimi di lavoratori previsti per garantire i servizi essenziali. "In molte aziende sanitarie – hanno spiegato – una percentuale di personale superiore al necessario è stata esonerata dallo sciopero, impedendo quindi loro di astenersi dal lavoro".
Inoltre, circa il 20% delle aziende sanitarie non avrebbe fornito disposizioni adeguate per il contingentamento, creando confusione e difficoltà per oltre 20.000 medici e 100.000 infermieri e professionisti sanitari.
Il sindacato Nursing Up ha evidenziato che in Piemonte lo sciopero ha raggiunto un’adesione dell’80%, con una forte mobilitazione da parte degli infermieri. Claudio Delli Carri, segretario regionale, ha sottolineato: "La mobilitazione odierna rappresenta un grido d’allarme per l’intero sistema sanitario nazionale. Mancano settemila infermieri tra Piemonte e Valle d’Aosta, mentre assistiamo a un’esodo verso paesi limitrofi come la Svizzera, che offrono condizioni migliori per i nostri professionisti".
Delli Carri ha aggiunto: "È necessario un investimento serio che renda la professione attrattiva e sostenibile. Solo così possiamo fermare questa emorragia".
In Piemonte lo sciopero ha raggiunto un’adesione dell’80%, con una forte mobilitazione da parte degli infermieri
Il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Milano durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Vita-Salute del San Raffaele, ha affrontato il tema della crisi del personale sanitario. "Veniamo da decenni di turni massacranti, di burnout e prospettive di carriera limitate", ha dichiarato.
"Per sostenere la sanità – ha aggiunto – stiamo lavorando alla riorganizzazione della sanità territoriale e ospedaliera attraverso il PNRR, oltre a prevedere un aumento delle indennità di specificità del personale sanitario".
Schillaci ha poi affrontato un altro tema critico, quello delle aggressioni agli operatori sanitari. "La scorsa settimana è stata approvata la legge che introduce l’arresto in flagranza, anche differita, per chi aggredisce medici e infermieri. È una risposta concreta, ma il nostro impegno continua per promuovere un cambiamento culturale profondo".
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