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05 Dicembre 2023 - 13:45
E' alta - secondo i sindacati - l'adesione allo sciopero di 24 ore dei medici e degli infermieri a Torino. Un lungo e rumoroso corteo, con tamburi e fischietti, è partito da piazza Bengasi e raggiungerà il grattacielo della Regione dove ci saranno gli interventi sindacali. La protesta è stata indetta dai sindacati dei medici ospedalieri Anaao e Cimo e dal sindacato degli infermieri Nursing Up per lanciare l'allarme sulla riduzione delle pensioni e per denunciare gli effetti della carenza di professionisti che scappano dalla sanità pubblica.
"L'adesione allo sciopero è molto alta, i pazienti purtroppo troveranno molti servizi chiusi. Ci dispiace perché per molti sono saltate visite per le quali si è aspettato tanto tempo. Speriamo che siano con noi perché ci fermiamo un giorno perché la sanità pubblica non si fermi per sempre", spiega Chiara Rivetti, segretaria del sindacati medici Anaao-Assomed.
"Siamo consapevoli dei disagi che questa giornata ha portato ai cittadini, ma era purtroppo necessario dare un segnale forte alle istituzioni che devono avere ben chiaro, una volta per tutte, anche con queste azioni, il malcontento e i disagi che vivono ogni giorno infermieri e professionisti della sanità. La valorizzazione delle nostre professioni, a cui ridare dignità, per rilanciare un sistema sanitario oggi ampiamente zoppicante, non può più essere ignorata". Lo afferma l segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d'Aosta, Claudio Delli Carri. Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, sottolinea "la grande partecipazione allo sciopero indetto per oggi dove insieme a infermieri e professionisti della sanità si sono fermati anche i medici di Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed. In tutta la regione migliaia di infermieri e professionisti della sanità hanno incrociato le braccia".
"Vogliamo ribadire chiaro e forte che noi siamo una delle colonne del servizio sanitario - spiega Delli Carri - e come tali pretendiamo rispetto, valorizzazione, dignità e il giusto riconoscimento del nostro lavoro. Noi diciamo No! allo smantellamento del nostro servizio sanitario nazionale con provvedimenti e tagli lineari che favoriscono la migrazione di lavoratori e servizi verso il privato. Denunciamo la continua perdita di infermieri e professionisti della sanità che, allo stremo, decidono di lasciare l'impiego nel pubblico attratti da altre più allettanti offerte in Italia e all'estero, e la carenza strutturale di personale, infermieri e professionisti della sanità, che ormai ha raggiunto livello di gravità drammatici. Oggi come più volte abbiamo denunciato, mancano almeno 5.000 infermieri al sistema sanitario del nostro territorio. Una cifra inaccettabile".
Il corteo in Piazza Bengasi, a Torino
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