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Ciriè
20 Novembre 2024 - 15:32
Un vero e proprio nodo gordiano sembra essersi stretto attorno alle uscite didattiche e ai viaggi d’istruzione dell’Istituto Fermi-Galilei di Ciriè, simbolo di una difficoltà che accomuna molte scuole italiane. Le nuove normative sugli appalti pubblici, introdotte con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza, si stanno rivelando un ostacolo per la programmazione di queste attività tanto attese dagli studenti. La burocrazia complessa e i limiti di spesa stanno paralizzando l’organizzazione di un’esperienza fondamentale per la crescita degli studenti.
A seguito di numerose richieste di chiarimento da parte di docenti e famiglie, l’istituto ha condotto un’approfondita analisi delle disposizioni normative. Il quadro emerso è estremamente rigido: per appalti superiori a 140.000 euro, le scuole sono obbligate a rivolgersi a una stazione appaltante qualificata, come un comune o una regione. "Questo meccanismo comporta tempi lunghi e costi aggiuntivi che, inevitabilmente, ricadono sulle famiglie", ha spiegato la dirigenza scolastica, evidenziando le difficoltà di adattamento alle nuove regole.
L’idea di suddividere gli appalti in lotti più piccoli per rimanere al di sotto della soglia non è percorribile. "La frammentazione artificiosa è vietata dalla legge e può portare a sanzioni severe", precisa la scuola, sottolineando che questa pratica, pur essendo una scorciatoia, non rappresenta una soluzione percorribile.
Il problema, però, non è circoscritto al Fermi-Galilei. L’intero sistema scolastico italiano si trova a fare i conti con normative che rischiano di mettere in discussione l’organizzazione delle attività extrascolastiche. Il Ministero dell’Istruzione ha avviato un monitoraggio nazionale per comprendere l’impatto delle nuove disposizioni, ma le scuole, nel frattempo, restano intrappolate in una situazione complessa. L’istituto di Ciriè ha già segnalato le difficoltà incontrate, sollecitando una maggiore flessibilità normativa e un supporto più concreto per semplificare le procedure.
I viaggi di istruzione non sono semplici momenti di svago, ma rappresentano una tappa essenziale del percorso formativo. Per gli studenti, soprattutto per quelli delle classi quinte, questi momenti costituiscono un’occasione unica per consolidare amicizie, confrontarsi con nuove realtà e mettere alla prova le proprie capacità. "Privare i ragazzi di questa esperienza significa negare loro un’opportunità di crescita fondamentale", ha sottolineato un docente, evidenziando come i viaggi siano il coronamento di mesi di studio e sacrifici.
L’istituto invita famiglie, studenti e docenti a partecipare attivamente, proponendo idee e soluzioni per affrontare le difficoltà imposte dalla burocrazia. Ogni proposta potrebbe contribuire a individuare un percorso che permetta di salvaguardare il diritto a esperienze didattiche ricche e significative.
"Siamo consapevoli dell’importanza dei viaggi d’istruzione e stiamo lavorando per trovare una soluzione che consenta a tutti gli studenti di vivere esperienze all’altezza delle loro aspettative, nel rispetto delle normative vigenti", ha dichiarato la dirigenza scolastica.
Nonostante gli ostacoli, l’istituto Fermi-Galilei si impegna a garantire un’offerta formativa di qualità, pianificando attività alternative che possano integrare, almeno in parte, le limitazioni attuali. Ma il rischio è evidente: regole troppo rigide potrebbero sacrificare un elemento fondamentale del percorso educativo, impoverendo l’esperienza scolastica e lasciando i ragazzi senza strumenti per affrontare la realtà in modo completo. La speranza è che le istituzioni rispondano prontamente a queste richieste, tutelando un diritto che non dovrebbe mai essere messo in discussione.
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