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20 Novembre 2024 - 00:05
Andrea Tronzano
Prima che ci metta sopra il cappello lei, lo dicamo noi, la sindaca Elena Piastra in tutta questa storia non c'entra nulla e fino a ieri non ne sapeva nulla...
Lei, 5 anni fa, quando ha cominciato ad occuparsene l'unica cosa che voleva fare (da novizia) era "cacciare" il direttore amministrativo di SAAPA, nonché ex sindaco di Settimo Torinese Aldo Corgiat (cosa che gli è poi riuscita) e far sedere alla presidenza del cda il fido Alessandro Scopel che in allora militava nella corrente Pd di Mauro Laus. La guardarono negli occhi e le dissero "mavalà". E poi Scopel passò nella corrente di Raffaele Gallo con Caterina Greco e finì alla Città della salute, trullalero trullalà.. Tant'è!
Tornando alle cose serie, fiato alle trombe, rullo di tamburi, la Regione Piemonte ha ufficialmente stanziato 15 milioni di euro da erogare a Asl To4. Serviranno al direttore generale che verrà (Stefano Scarpetta è in scadenza a fine anno) per pagare i debiti e chiudere SAAPA SPA la società che gestisce l'ospedale di Settimo Torinese attualmente nelle mani dei liquidatori Alessandro Rossi, Asvisio Luca e Fabrizio Mondello.
L’annuncio è arrivato ieri e a darlo è stato l’assessore regionale al bilancio, Andrea Tronzano, durante una commissione dedicata alla discussione del documento finanziario.
I 15 si aggiungono ai 28 milioni di euro per l’acquisto dell'immobile, con estinzione del mutuo, avvenuto ad aprile, davanti a un notaio, con tanto di rinuncia dei diritti da parte della società Saapa, che possedeva il bene .
L'operazione è stata resa possibile grazie a un emendamento specifico presentato dalla Giunta regionale, denominato emendamento 66, attraverso cui si autorizza l'investimento con l’obiettivo di migliorare l'offerta sanitaria sul territorio.
Tronzano ha sottolineato che l’intervento rientra in una manovra di risanamento complessivo.
"L'operazione - ha specificato - rappresenta un passo importante per i cittadini di Settimo e per il sistema sanitario regionale".
Inserita in una discussione sul bilancio in generale, però, non ha mancato di suscitare critiche e perplessità, riflettendo il clima acceso che ha caratterizzato la discussione in Consiglio Regionale.
Gianna Pentenero (PD), relatrice di opposizione, ha espresso dubbi sulla trasparenza dei fondi stanziati.
"Abbiamo chiesto in Commissione da dove vengono prese le risorse e dove vengono allocate, ma non ci sono stati forniti dati dettagliati - s'è lamentata - La sanità riceve 59 milioni in più, ma senza una chiara visione delle finanze delle singole ASL, è impossibile valutare se siano sufficienti."
Anche Sarah Disabato (M5S) ha sollevato critiche, ricordando le promesse elettorali non mantenute dal presidente Alberto Cirio: "Il trasporto pubblico gratuito per i giovani, il fondo per i cassintegrati dell’automotive e l’esenzione del bollo per le auto a metano sono spariti dai radar. In compenso, le ibride pagheranno la metà del bollo, ma di fatto le tasse aumentano".
Dal fronte della maggioranza, Gianluca Godio (FdI) ha difeso la manovra, definendola un passo necessario per risanare i conti e incrementare le risorse per i settori strategici.
"È un provvedimento da 80 milioni - ha sentenziato - che punta a rafforzare sanità, edilizia sanitaria e settori in crisi, senza chiedere sacrifici aggiuntivi ai cittadini."
Il dibattito ha toccato anche temi più generali, come evidenziato da Alice Ravinale (AVS), che ha denunciato le difficoltà del settore sanitario regionale, specialmente per quanto riguarda l’edilizia sanitaria e i fondi destinati al discusso progetto “Vita nascente”.
A fare eco alle preoccupazioni, Debora Biglia (FI) ha invece cercato di evidenziare i lati positivi della variazione di bilancio, parlando di un documento che guarda al futuro con fiducia: "Stiamo risanando i debiti senza aumentare le tasse e garantendo investimenti importanti, come quello per l’ospedale di Settimo".
Detto questo i riflettori ora si spostano sull’ASL TO4, chiamata a gestire le risorse per la liquidazione, posto che in SAAPA SPA Asl To4 detiene il 34%, Asl Città della salute il 18%, resta da capire dove troveranno le risorse gli altri soci chiamati a ripianare i debiti.
Nessun problema per la Cooperativa Frassati socia al 16,50% che è anche "creditore", qualche guaio lo potrebbe invece passare il Comune di Settimo Torinese socio al 31,48 e con il Comune pure Patrimonio SPA, socio all'1.
Staremo a vedere perchè può anche essere che si sia fatto un accordo far pagare tutto all'Asl To4 e, a queso punto si capirebbe il perchè dei 15 più che sufficienti.
Insomma, sembrava una boutade, ma non lo era. Il sogno di un ospedale vero a Settimo Torinese, con il nuovo assessore regionale alla sanità Federico Riboldi e quello al bilancio Andrea Tronzano che ci ha messo i soldi, potrebbe presto diventare realtà.
“Stiamo valutando diverse strade - ci aveva Riboldi - tutto pubblico, un accordo di partenariato; vedremo. Cercheremo anche di capire se limitarci alla lungodegenza o se allargare il presidio ad alcune specialità, trasformando la struttura in ospedale… I tecnici stanno lavorando sui costi e benefici di ciascuna ipotesi, e la valuteremo in stretta collaborazione con la sindaca Elena Piastra, che vedrò la prossima settimana…”.
Insomma, la luce in fondo al tunnel e un ospedale vero a Settimo, proprio come nel 1997 si erano immaginati l’allora assessore regionale Antonio D’Ambrosio di Alleanza Nazionale e Silverio Benedetto, politico di lungo corso, che avevano sostenuto l’iniziativa invitando una società francese, la SIAS, a costruire l’immobile su un’area di proprietà dell’ASL e in parte del Comune di Settimo, data in concessione. Poi i lavori finirono e per anni la struttura rimase chiusa.
Un unico inquilino, Michel Veillet (qualcuno se lo ricorda?). Tutti i giorni chiamava i giornalisti per raccontare che lo avevano “ciulato”. Lo diceva alla francese, ma in un “italiano” tondo tondo. Chiamò anche il Gabibbo e Settimo finì su Striscia La Notizia. Famosa quell’intervista in cui definì l’Italia una “repubblica bananiera”… Qualcuno se la ricorda?
Ne disse talmente tante e tali che la politica, a tutti i livelli, si vergognò e a un certo punto agì.
La prima parte della telenovela finisce mercoledì 25 giugno 2008 con l’atto definitivo di cessione delle azioni di Sias Italia Spa a una nuova compagine societaria composta da Asl To2 e Asl To4 per il 52%, il Gruppo Asm Spa al 31,5% e la Cooperativa Frassati al 16,5%. A presiedere la conferenza stampa gli allora direttori Marina Fresco e Giulio Fornero, delle Asl TO4 e TO2, il presidente del Gruppo Asm Silverio Benedetto, con l’assessore alla Sanità della città di Settimo, Giuseppe Palena, e Amelia Argenta per la Cooperativa Frassati.
Morale? La Regione Piemonte autorizzava (Legge Regionale 12/2008), su proposta del Comune di Settimo, una sperimentazione gestionale, rinnovabile ogni 5 anni. Alle Asl sarebbe toccato il coordinamento del personale medico e infermieristico; l’Asm si sarebbe occupata della gestione energetica e la cooperativa Frassati dell’assistenza e del personale. Tanto per cominciare 170 posti letti, di cui 90 destinati alle dimissioni protette (per i pazienti che avevano subito un intervento chirurgico). Gli altri sarebbero stati ripartiti tra lungodegenti (20) e pazienti che necessitavano di riabilitazione (60). Per la città di Settimo, un successo che portava la firma dell’allora sindaco Aldo Corgiat e della presidente della Regione Mercedes Bresso.
Nel 2008 si costituisce la società per azioni SAAPA S.p.A. (a controllo pubblico) che succede a Sias. Contestualmente, la Regione Piemonte sottoscriveva con il Monte dei Paschi di Siena un prestito di circa 30 milioni di euro, con scadenza al 31 dicembre 2041.
Inizialmente, l’Ospedale Civico di Settimo era stato inserito dalla Giunta Regionale nella rete ospedaliera pubblica come ospedale di post-acuzie, successivamente (nel 2015) viene assimilato alle strutture sanitarie private accreditate.
Fin qui la storia, tutto il resto è cronaca.
Dal punto di vista economico-finanziario, dopo i primi tre o quattro anni di perdite (circa 7 milioni di euro), SAAPA raggiunge il pareggio e poi consolida un utile di esercizio di circa 200 mila euro all’anno, rispettando l’obiettivo della sperimentazione gestionale di restituzione del debito finanziario e dei relativi interessi per circa 1,5 milioni di euro.
Dal 2017 al 2019, la gestione della società produce un surplus di oltre 1,8 milioni di euro all’anno.
I problemi cominciano nel giugno del 2020, in concomitanza con la nomina del nuovo amministratore Alessandro Rossi e la trasformazione di due piani (dei tre esistenti) in reparti COVID per casi non gravi, che producono costi aggiuntivi e perdite per 3,5 milioni di euro, solo parzialmente riconosciuti dalla Regione Piemonte.
Da qui la decisione di vendere, senza neanche prendere in considerazione le possibilità concesse dai decreti COVID emanati dal Governo, che riconoscevano la possibilità di ammortizzare le perdite in cinque esercizi consecutivi, senza obbligo di ricapitalizzazione della società.
La decisione di acquisto della struttura da parte della Regione Piemonte, maturata ad aprile, mette fine a un tira e molla cominciato nel marzo del 2023, con la messa in vendita della struttura ai privati, cosa che non è mai riuscita anche d'un prezzo troppo alto a base d'asta pari a 50 milioni di euro...
Dispiace che tutto questo avvenga all'insaputa della Conferenza dei sindaci dell'Asl To4 che è l'organo politico di tutta l'azienda sanitaria. Non è escluso che alcuni sindaci, con particolare riferimento a quelli in cui hanno sede i presidi (Lanzo, Castellamonte, Cuorgnè, Chivasso, Ciriè, Ivrea) non s'inventino delle barricate per dirottare le risorse (sempre che ci siano davvero) da altre parti.
E su questo però apriamo e chiudiamo una parentesi considerando che quest'organo di governo ha ormai perso ogni carisma e autorevolezza diventando con il tempo luogo di discussione solo di una parte del territorio, l'eporediese, il che ha in un certo senso agevolato alcuni sindaci ad agire con la logica del fai-da-te.
Colpa della presidenza che da statuto è nelle mani del sindaco di Ivrea? Colpa di amministratori pubblici slegati dalle logiche dei partiti? Boh...
LA VOCE DEL CANAVESE
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