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Canavese a rischio: i dazi di Trump minacciano il cuore dell'export locale

L'export piemontese tra dazi USA, tensioni in Medio Oriente e il ruolo cruciale del mercato americano

Le Sfide dell'Export Piemontese

Canavese a rischio: i dazi di Trump minacciano il cuore dell'export locale

L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha sollevato preoccupazioni tra le imprese piemontesi, timorose di nuove politiche protezionistiche che potrebbero penalizzare le esportazioni regionali.

Il Piemonte, con esportazioni verso gli USA che nel 2023 hanno raggiunto quasi 3 miliardi di euro, vede nei settori dell'automotive, della moda e del lusso i principali protagonisti del commercio transatlantico. Secondo dati Istat, nel primo semestre del 2023, le esportazioni piemontesi hanno registrato un incremento del 15,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, attestandosi a 32,8 miliardi di euro.

Tuttavia, le promesse elettorali di Trump, orientate verso un aumento dei dazi sulle importazioni europee, potrebbero invertire questa tendenza positiva. Stime di Prometeia indicano che un incremento del 10% dei dazi potrebbe costare all'Italia tra i 4 e i 7 miliardi di dollari all'anno, raddoppiando l'onere rispetto ai 2 miliardi affrontati nel 2023.

Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, ha dichiarato: "La stabilità nei rapporti commerciali tra Italia e Stati Uniti ha sempre condotto a nuove opportunità e investimenti. È fondamentale mantenere e sviluppare ulteriormente la collaborazione transatlantica".

Le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono il tessuto economico locale, esprimono maggiore preoccupazione. Fabrizio Cellino, presidente di API Torino, ha sottolineato: "Le imprese necessitano di stabilità nei mercati e nelle relazioni internazionali. L'Europa deve far valere i propri interessi economici sulla scena globale".

Export piemontese a rischio

Oltre alle incertezze legate agli Stati Uniti, le tensioni in Medio Oriente rappresentano un ulteriore fattore di rischio. Nel primo semestre del 2024, le esportazioni piemontesi verso i paesi arabi e confinanti hanno subito un calo del 7,6%, un dato preoccupante per l'economia regionale.

In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni regionali e nazionali intervengano per sostenere le imprese piemontesi, mantenendo aperti i canali commerciali e mitigando gli effetti negativi delle tensioni internazionali. Solo attraverso una strategia adeguata, il Piemonte potrà continuare a prosperare nel mercato globale.

Le ripercussioni sul Canavese: un'economia legata all'export

Nel panorama piemontese, il Canavese si distingue per la sua vocazione industriale, con un tessuto economico ricco di piccole e medie imprese altamente specializzate. Settori come l'automotive, l'elettronica e la meccanica di precisione sono fortemente orientati all'esportazione, con una quota significativa destinata agli Stati Uniti.

Secondo le stime della Camera di Commercio di Torino, circa il 20% delle aziende canavesane esporta regolarmente prodotti oltreoceano, contribuendo in modo significativo al totale regionale. Ivrea, capoluogo del territorio, è sede di diverse imprese che producono tecnologie avanzate, spesso utilizzate nell'aerospazio e nell'automotive, due settori che potrebbero risentire pesantemente di eventuali nuovi dazi.

Silvia Perosino, presidente del Consorzio Imprese Canavesane, ha espresso forte preoccupazione: "Se il protezionismo di Trump diventerà realtà, molte aziende del territorio rischiano di perdere contratti chiave e posizioni sui mercati internazionali". Questo scenario rappresenta una minaccia diretta per l'occupazione locale e per l'intero indotto economico della zona.

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