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Animali
15 Novembre 2024 - 18:01
C’è un silenzio preoccupante da parte dei comuni di Ciriè e Valli di Lanzo sullo stato di abbandono di cani e gatti. Né gattili né canili sono infatti mai stati realizzati nel circondario, un’assenza che grava sull’unica associazione di volontariato di tutto il territorio: la L.i.d.a (Lega Italiana in Difesa degli Animali).
Ad oggi il canile di riferimento per Ciriè è il rifugio dell’Enpa in Val della Torre, a ben 25 km di distanza. Questo causa non pochi problemi alle volontarie della Lida che si trovano a dover rispondere a tutte le chiamate di un territorio praticamente immenso. Ma non è tanto la mole di impegno a preoccupare Laura Masutti, presidente dell’associazione da 24 anni. Oggi il problema vero e proprio riguarda la carenza di spazi e soprattutto il costo economico dell’attività.
A Ciriè il numero di gatti abbandonati o di randagi trovati per strada in pessime condizioni è infatti in aumento. Così come è in crescita il numero di cani ceduti dagli stessi privati perché “mi dispiace, non me ne possono più occupare”. La portata di queste dinamiche è decisamente rilevante visto che le risorse possedute dalla Lida provengono esclusivamente dalle donazioni, dal 5 per mille e da piccole somme messe in campo dai comuni convenzionati. Mentre i costi sono incalcolabili, solo lo scorso anno l’Associazione ha speso 54mila euro per sostenere gli animali e tutto ciò che ruota intorno a loro.
Quel che arriva dai comuni? Non basta e non è mai bastato.
Il comune di Ciriè ha deliberato nei giorni scorsi la concessione all’Associazione “Lega Italiana dei Diritti dell’Animale” (L.I.D.A) Ciriè – Valli di Lanzo di 2 mila euro “A sostegno – si apprende dalla delibera - delle attività di volontariato per la tutela del benessere degli animali e per la prevenzione al randagismo, in particolar modo felino, svolte nell’anno 2024”. Un contributo “erogato solo a seguito di rendicontazione” da parte dell’Associazione.
Anche se lodevole, l’operazione resta comunque un granello di sabbia in un deserto di pagamenti.
“Questo contributo? – dice Laura Masutti, presidente L.I.D.A Ciriè e Valli di Lanzo – è sempre molto poco rispetto a quello che spendiamo. Inoltre ci occupiamo sia delle sterilizzazioni sia di tantissimi recuperi di animali in difficoltà. Mentre la concessione ci è stata data come sostegno esclusivo alle sterilizzazioni. Peraltro – aggiunge - i costi da noi sostenuti per questa operazione superano di almeno 3 volte il contributo che ci viene dato. Ogni anno infatti facciamo circa 180 sterilizzazioni sul nostro comprensorio. Di questo – sottolinea Laura - siamo molto dispiaciuti perché quando ti porti a casa gli animali, quando li sterilizzi, li curi, quando li trovi per strada in gravi condizioni e devi portarli in clinica, lì appena entri se ne vanno già 400 euro per i primi esami”.
Laura Masutti, presidente Lida Ciriè - Valli di Lanzo
Ciò che lascia particolarmente perplessi è l’assenza di un vero e proprio rifugio sul territorio: “Non esiste un gattile istituzionale consortile come sarebbe stato necessario avere in questi 24 anni. Abbiamo invece una struttura piccola, privata che abbiamo deciso di realizzare insieme alle colleghe in uno spazio ricavato a casa mia. Questo gattile, anche se un ottimo posto dove tenere i gatti, perché caldo e ben tenuto per coccolarli e accudirli al meglio, è pur sempre una soluzione di ripiego e sottodimensionata. Questa evidenza è molto, molto triste perché i comuni non hanno mai voluto prendere in considerazione l’idea di realizzare strutture simili. Siamo noi in definitiva l’unica associazione presente sul territorio poi ci sono altre associazioni di Torino che avvolte intervengono”.
Tante e diverse sono le realtà di chi vive alla Lida: “Ogni anno i gatti recuperati e messi nel nostro gattile per future adozioni sono circa 100, tra questi ci sono i più anziani, i gattini e le mamme con i cuccioli. Anche in questo caso diventa difficilissimo ospitarli perché ci troviamo di fronte a delle problematiche non sempre risolvibili, ogni mamma infatti avrebbe bisogno di una propria stanza. Questi animali vengono da qualsiasi situazione, molti gatti vengono abbandonati, altri partoriscono e muoiono o lasciano la prole. Senza dimenticare del recupero degli animali selvatici, di cui ci occupiamo in sinergia con il C.A.N.C (Centro Animali Non Convenzionali)”.
C’è un fenomeno poi sempre più radicato: “La maggior parte dei cani che ha bisogno di aiuto riguarda quelli provenienti da privati che non li vogliono più. L’abbandono avviene dai proprietari stessi che per disfarsi del cane si rivolgono alle associazioni o ai canili di riferimento senza intenzione di sovvenzionare la struttura che li accoglie. Oggi i canili sono sovraffollati di cani che provengono da queste situazioni. Ho il telefono pieno – dice Laura – di richieste del tipo “cedo cane, non sgridatemi ma non me ne posso più occupare” oppure “hanno fatto la cucciolata, non so a chi dare i piccoli”.
Le volontarie dell'Associazione Lida
Moltissimi inoltre i gatti recuperati per strada: “Adottati dalle famiglie magari per i propri figli, vengono poi abbandonati dopo qualche mese. Noi, recuperandoli, vediamo da subito che si tratta di gatti che hanno vissuto in una casa per i loro comportamenti - dice Laura -. Diverse persone ci chiamano giornalmente per segnalare casi di emergenza ma non riusciamo a portarci a casa tutti gli animali che necessitano cure, così cerchiamo di dare la precedenza ai casi più gravi. Il randagismo felino insomma è in grande aumento anche per via dei cambiamenti climatici. Le temperature si sono alzate e questo crea maggiori opportunità per le mamme di partorire fuori dal periodo abituale, oltre marzo e agosto adesso abbiamo le cucciolate anche a novembre e dicembre”.
Il fenomeno è aumentato anche per alcune mancanze: “I gatti non hanno ancora la tutela legale, infatti non è obbligatorio dotarli di microchip. Quindi se un privato non vuole più il suo gatto può buttarlo per strada perché rimarrà sempre un randagio privo di riconoscimento. Questa legge, a quanto pare, ancora non c’è e non so se riuscirò mai a vederla realizzata. Anche nei gattili, per esempio, il microchip non è obbligatorio, la legge li consiglia ma tutto viene lasciato al buon cuore delle associazioni”.
Di fronte a tutte queste molteplici attività è chiaro come le spese a carico della Lida siano troppe: “Dobbiamo sostenere i costi per la sterilizzazione ma anche per il mantenimento degli animali, per le cure, le medicine, il cibo, per il riscaldamento d’inverno e per il condizionatore d’estate. A questo si aggiunge anche il costo delle pensioni e della benzina, ogni anno percorriamo almeno 20mila km”.
Gli animali della Lida
I grandi assenti sono proprio i comuni: “Una volta che affidano alla Lida la gestione dei gatti e supportano la sterilizzazione, di tutto il resto non se ne interessano. Quella con i comuni è una convenzione mal fatta. Ma anche se questa venisse fatta nel migliore dei modi, saremmo comunque l’unica realtà ad occuparsi di tutti questi animali del nostro immenso territorio, come faremmo? Tutto il volontariato è stanco perché i soldi e i mezzi ci sarebbero ma non c’è la volontà di cambiare le cose e di essere più comprensivi e generosi con chi risolve molte problematiche. In questi anni – spiega Laura - ho provato in tutti i modi a spiegare, a parlare ma dai comuni ho ricevuto solo false speranze, alla fine ci abbiamo sempre pensato noi”.
Un silenzio che diventa assordante se si pensa alla bassa considerazione che molte persone hanno del volontariato animale. “Chi ci supporta ama gli animali e riconosce in loro doti speciali. Purtroppo per tanti siamo quelli di bassa lega – dice Laura – quelli che hanno tempo da perdere”. Un pregiudizio che potrebbe essere superato: “Se le istituzioni concedessero valore al volontariato animalista, anche i comuni e i cittadini ne darebbero rilievo”. Per ora invece: “Il volontariato è diventata la schiavitù delle persone di buon cuore e, soprattutto, è diventato un lavoro effettuato per conto delle istituzioni senza che vi sia un pagamento del lavoro stesso, dunque è uno sfruttamento”.
Non rimane che affidarsi ai gentili: “A Natale riproponiamo la nostra iniziativa del vino. Regalando le bottiglie di vino della Lida si può aiutare tantissimi animali in difficoltà”. Insomma un piccolo gesto ma dal grande valore.
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