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Cronache
13 Novembre 2024 - 15:10
Ivrea si stringe attorno alla famiglia di Alex Barile per l'ultimo viaggio. Il funerale si terrà venerdì 15 novembre alle 10.30 nel Duomo. Qui i familiari, gli amici e tutti coloro che hanno conosciuto e amato Alex si ritroveranno per un addio che non può dare sollievo, ma che rappresenta un ultimo, indissolubile abbraccio. Giovedì sera, alle 20, sempre in Duomo, si terrà il rosario, un momento di raccoglimento per chiunque voglia mostrare vicinanza alla famiglia, alla madre Letizia, al padre Ermanno, e alla sorella Tatiana, che in questi giorni non riescono a staccarsi dalle foto di un ragazzo dal sorriso contagioso, diventate l’unico conforto in un presente pieno di dolore.
La vita di Alex si è spezzata bruscamente giovedì scorso, nel tardo pomeriggio, lungo la provinciale 222 che collega Ivrea a Pavone, in quello che sarebbe dovuto essere un normale tragitto di ritorno verso casa. Era stato dal dentista a Torre Canavese, un appuntamento qualsiasi in una giornata come tante. Ma lungo la strada, alla guida della sua Aprilia 125 motard, si è scontrato frontalmente con un’Alfa Mito, condotta da un ragazzo di 19 anni, un impatto violento che non gli ha lasciato scampo. “Era il mio sostegno,” ricorda la madre Letizia, “aveva una maturità e una sensibilità che raramente si trovano in un giovane. Se avevi un problema, sapeva come ascoltarti e farti sentire meglio.”
Ora, la casa dei Barile è avvolta in un silenzio irreale, diverso da quello di ogni giorno, come se le pareti stesse sentissero l’assenza di quel figlio che riempiva tutto con il suo calore e la sua vivacità. Letizia ed Ermanno stringono tra le mani le fotografie di Alex, come se quelle immagini potessero riportarlo accanto a loro. Quelle foto raccontano la vita di un ragazzo con gli occhi luminosi e un sorriso che sembra abbracciare il mondo, uno sguardo pieno di sogni, come ogni diciassettenne, ma anche pieno di profondità. "Era quel tipo di persona che rendeva ogni momento un po' più bello," ricorda con emozione un amico di famiglia. E quel sorriso è ora solo un ricordo che riaffiora da quei volti nelle foto, immagini che parlano di un ragazzo che non tornerà mai più. Per la famiglia Barile, è un dolore insopportabile, e ogni momento passato in silenzio sembra una discesa in un abisso che non conosce fine. Alex, con la sua intelligenza brillante e la sua straordinaria capacità di ascoltare, era il rifugio sicuro dei suoi cari, un punto fermo che ora, senza di lui, sembra mancare.
Anche al liceo Gramsci di Ivrea, dove Alex frequentava la quarta classe dell'indirizzo Scienze Applicate, il silenzio è calato come una coperta di tristezza su compagni e insegnanti. Il dirigente scolastico, Marco Bollettino, ha voluto commemorare il giovane con una lettera accorata indirizzata a tutta la scuola, in cui esprime con commozione e incredulità quanto sia difficile accettare una perdita così improvvisa e dolorosa. “Ci sono giorni che sembrano impossibili da affrontare,” ha scritto il preside, “notizie che non vorremmo mai dover dare. Alex ha fatto parte della nostra famiglia scolastica per quasi quattro anni, e ci ha lasciati in un modo che lascia senza risposte, profondamente scossi.” Alle 11:40 di venerdì scorso, il suono della campanella ha scandito un minuto di raccoglimento per il giovane, un tributo semplice ma toccante a un ragazzo che era molto di più di un semplice studente.
Tatiana, la sorella di Alex, ricorda con orgoglio la passione di suo fratello per la matematica, una passione che lo ha accompagnato fin da piccolo e che lo aveva portato addirittura a vincere le Olimpiadi di matematica alle scuole medie. Con la stessa dedizione, Alex si allenava in palestra, affrontava gli studi e coltivava il sogno di diventare qualcuno, di fare qualcosa di grande nella vita. “Era un ragazzo d'oro, serio, rispettoso e sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno,” racconta un suo insegnante, rievocando la figura di un giovane che non conosceva la superficialità, ma che anzi si distingueva per la sua maturità e la sua generosità.
E mentre i giorni passano, il dolore della famiglia Barile diventa il dolore di un’intera comunità, e il vuoto lasciato da Alex si trasforma in un silenzio che sembra risuonare ovunque, tra le strade di Ivrea, nei corridoi del liceo, nelle stanze di una casa che era teatro di una quotidianità piena di calore e di sorrisi. Gli amici di Alex lo ricordano come un ragazzo che non si tirava mai indietro, un amico speciale, di quelli che sai essere sempre lì per te, in qualsiasi momento. La sua assenza è un’assenza che fa male, un’assenza che sembra gridare contro l’ingiustizia di una vita spezzata troppo presto.
Il tragico destino di Alex riaccende inevitabilmente il dibattito sulla sicurezza stradale, un tema che tocca tutti e che non può essere mai trascurato. Ogni incidente, come questo, è un monito doloroso, una tragedia che lascia dietro di sé non solo ferite ma anche una riflessione amara su quanto sia fragile la vita e su quanto sia necessario, per chi si mette alla guida, rispettare le regole, evitare distrazioni e guidare con estrema cautela. La speranza è che la morte di Alex possa servire da richiamo per tutti, affinché tragedie simili non debbano più verificarsi. "In questo addio a un giovane che aveva il mondo davanti," dice un amico, "ognuno è chiamato a riflettere su ciò che conta davvero."
Per chi lo ha conosciuto, Alex non è e non sarà mai solo un volto tra i ricordi. Nei cuori dei suoi amici e dei suoi familiari, il ricordo di quel ragazzo brillante, generoso e sempre sorridente rimarrà vivo, come una presenza che non si spegne, come una luce che continuerà a brillare anche in un cielo pieno di dolore. Un abbraccio collettivo accompagnerà la famiglia nel momento più difficile, perché Ivrea non dimenticherà mai Alex Barile, il ragazzo che, con il suo sorriso, ha saputo rendere il mondo un posto un po’ più bello.
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