AGGIORNAMENTI
Cerca
Ivrea
09 Novembre 2024 - 00:00
Alex Barile aveva 17 anni @fotolavoce
IVREA — «Era maturo per la sua età. Se avevi un problema, potevi confrontarti con lui. E ti tranquillizzava», ricorda con voce tremante Letizia Stifani, mamma di Alex Barile, un ragazzo che, nonostante i suoi soli 17 anni, sembrava avere già dentro una saggezza che pochi adulti possiedono. La vita di Alex, promessa di futuro e forza d’animo, si è spenta giovedì sera alle porte di Ivrea, in un tragico incidente stradale. Stava tornando a casa in sella alla sua Aprilia 125 Motard dopo una visita dal dentista a Torre Canavese. È stato l'ultimo viaggio del giovane, che percorrendo la provinciale 222 si è scontrato con un'Alfa Mito, secondo quanto ricostruito dalla Polizia. Alla guida dell’auto un 19enne di Cuorgné, in compagnia della fidanzata: sono rimasti illesi, ma per Alex non c'è stato nulla da fare.
Nel salotto di casa, i genitori Letizia ed Ermanno cercano conforto tra i ricordi, stringendo tra le mani le foto di un Alex sempre sorridente. «L'altra sera rientrava a casa dopo un impegno, come sempre puntuale e premuroso», racconta Letizia, con le lacrime che sfuggono al suo tentativo di forza. Suo figlio, con quella sensibilità e intelligenza fuori dal comune, era protettivo nei suoi confronti. «Alex aveva una marcia in più. Era il mio sostegno», ripete, come se quelle parole potessero in qualche modo riportarlo accanto a lei.
La comunità di Ivrea è scossa, e non solo. Per chi lo conosceva, Alex non era solo un ragazzo: era un amico speciale, uno di quelli che ci sono sempre, in qualsiasi momento. Lo racconta con il cuore in mano Massimo Actis Perino, amico di famiglia, che scuote la testa, incapace di trovare parole che possano dare un senso al vuoto lasciato da Alex. «Non ci sono parole», mormora mentre scoppia a piangere l’amica Lucrezia: «Aiutava tutti. Era un amico speciale. A qualsiasi ora lo chiamavi, lui c'era».
Al liceo Gramsci di Ivrea, dove Alex frequentava la IV classe dell’indirizzo Scienze Applicate, il silenzio è calato come un velo di tristezza incolmabile. L'intero istituto ha voluto fermarsi per un minuto di raccoglimento, accompagnato dal suono della campanella alle 11:40, un omaggio a un compagno che non sarà mai dimenticato.
Il dirigente scolastico, Marco Bollettino, ha scelto di scrivere una lettera accorata ai ragazzi: «Ci sono giorni che sembrano impossibili da affrontare, notizie che non vorremmo mai dover dare… Alex ha fatto parte della nostra famiglia per quasi quattro anni, e ci ha lasciati in un modo che lascia senza risposte, profondamente scossi».
Alex era molto di più di un semplice studente. «La matematica era il suo forte», racconta la sorella Tatiana, 36 anni, che ricorda con orgoglio come Alex, già da piccolo, fosse abile nelle addizioni a mente e che, alle medie, aveva addirittura vinto le Olimpiadi di matematica. La sua passione per lo studio era pari solo a quella per la palestra, dove si allenava con dedizione. «Alex era un ragazzo d'oro, serio, rispettoso e sempre pronto a darsi da fare», ricorda un insegnante.
Nella lettera del preside, Bollettino invita gli studenti a conservare un momento speciale trascorso con Alex, come una risata, uno sguardo amichevole o una chiacchierata nei corridoi: «Ci sono ricordi che valgono una vita, e quelli rimarranno con noi», ha scritto, terminando con un semplice ma struggente «Arrivederci, Alex».
Un ultimo saluto, un abbraccio collettivo che racchiude la sofferenza e l'affetto di tutta la comunità. Perché Alex non era solo un figlio, un fratello, un amico: era una luce che illuminava la vita di chiunque lo conoscesse. Una luce che, anche se spenta troppo presto, continuerà a brillare nei ricordi di chi l’ha amato.
Ci sono giorni che sembrano impossibili da affrontare, notizie che non vorremmo mai dover dare, e riflessioni
che preferiremmo mettere da parte. In quei giorni, trovare le parole giuste è difficile, perché forse, semplicemente, non esistono.
Ieri sera, come molti di voi già sapranno, si è verificato un tragico incidente, e purtroppo Alex, un nostro caro alunno, non è più con noi. Alex ha fatto parte della nostra famiglia scolastica per quasi quattro anni, e ci ha lasciati in un modo che lascia senza risposte, profondamente scossi.
È un momento di dolore indescrivibile per la sua famiglia, a cui va tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. È un momento difficile per i suoi compagni di classe, i suoi insegnanti, i suoi amici e per chiunque l’abbia conosciuto. È un momento che tocca profondamente tutti noi del Gramsci.
Oggi, alle 11:40, suonerà la campanella. In quell’istante ci fermeremo tutti, insieme. Non sarà un minuto di silenzio, ma, piuttosto, un momento per salutare Alex, per tenerlo vivo nei nostri ricordi.
Vi invito a pensare a un bel momento che avete vissuto con lui, un ricordo prezioso da conservare nel cuore. Che sia una risata, uno scambio di battute nei corridoi, o un semplice sguardo o sorriso: quei frammenti ci aiuteranno a far sì che Alex resti con noi, attraverso il potere della memoria condivisa.
Questo gesto è piccolo, e di certo non può lenire la sofferenza che molti di noi stanno provando, ma èun primo passo per far sì che Alex, nei nostri cuori e nelle nostre menti, sia sempre presente qui con noi, al Gramsci.
Arrivederci Alex.
Il Dirigente scolastico del Liceo Gramsci
Marco Bollettino
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.