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Cronaca giudiziaria

Eredità Agnelli: lo scontro si infiamma

Il Tribunale di Torino respinge il reclamo di Margherita Agnelli, confermando il controllo degli Elkann sulla cassaforte di famiglia. I legali di Margherita non demordono: "Continueremo a lottare per modificare l'assetto della società".

Margherita Agnelli

Margherita Agnelli

Il lungo e intricato conflitto sull’eredità dell’Avvocato Gianni Agnelli si arricchisce oggi di un nuovo capitolo, aggiungendo tensione a una vicenda che sembra destinata a protrarsi nel tempo. Il Tribunale civile di Torino ha infatti dichiarato inammissibile il reclamo presentato da Margherita Agnelli, che mirava a contestare alcune presunte irregolarità legate all’iscrizione della società ‘Dicembre’ presso la Camera di commercio torinese. La Dicembre, cuore del patrimonio Agnelli e struttura portante della rete economica familiare, è quella cassaforte di famiglia che detiene il controllo sulle varie società del gruppo, e che permette agli Elkann di esercitare una gestione forte e consolidata dell’impero costruito dall’Avvocato.

La figlia di Gianni Agnelli e di Marella Caracciolo si era rivolta alla giustizia per contestare una serie di procedure che, a suo dire, non rispettavano gli standard di trasparenza e correttezza, ma il giudice ha risposto chiaramente: per i magistrati torinesi, Margherita non ha un “interesse ad agire”, dato che è estranea alla compagine sociale della Dicembre dal lontano 2004. Fu proprio in quell’anno che Margherita decise di uscire dal cuore degli assetti patrimoniali della famiglia, cedendo le sue quote e rinunciando alla partecipazione attiva nella holding di famiglia. Per il tribunale, quindi, non si configura il presupposto legale per riaprire ora quel capitolo, considerando che la stessa Margherita prese la decisione di separarsi dalla società e dai suoi affari.

Nel provvedimento, il tribunale ha tuttavia riconosciuto una possibilità: se in futuro, “all’esito dei giudizi pendenti”, dovesse emergere una diversa compagine sociale o un cambio radicale nell’assetto della Dicembre, il Conservatore del registro delle imprese potrebbe, nell’esercizio dei suoi poteri, valutare eventuali iscrizioni differenti o altre modifiche, in seguito a una richiesta formale. Ma al momento, per i giudici della sesta sezione civile di Torino, la figlia dell’Avvocato resta fuori dalla società di famiglia e senza possibilità di rientrarvi in tempi brevi.

Non si è fatta attendere la risposta dei legali di Margherita Agnelli, che hanno dichiarato di “aver preso atto” della decisione, pur manifestando una netta disapprovazione verso la pronuncia. Secondo gli avvocati di Margherita, infatti, “tale pronuncia si pone in contrasto con quella precedentemente resa dallo stesso Tribunale”, con cui erano state accolte le domande avanzate da Margherita e si era riconfermato il suo interesse ad agire. In sostanza, i legali sottolineano come vi sia stata una decisione di tutt’altro tono in passato, che riconosceva, almeno in parte, le rivendicazioni della figlia dell’Avvocato. Nonostante questo ultimo pronunciamento del Tribunale torinese, i rappresentanti di Margherita non si dichiarano scoraggiati e confermano l’intenzione di proseguire nelle iniziative giudiziarie a difesa di quelli che definiscono “gli interessi di Margherita e dei suoi figli de Pahlen”. Le azioni, secondo i legali, saranno rivolte alla tutela dei diritti della loro assistita e mirano, in particolare, a “determinare una modifica radicale degli assetti proprietari” della Dicembre, ribadendo così la volontà di rimettere in discussione l’intero impianto su cui poggia il controllo degli Elkann.

Elkann

John Elkann

Di tutt’altra opinione, e ben più soddisfatti, sono invece i legali dei fratelli Elkann. Manifestando piena approvazione per la decisione dei giudici, gli avvocati di John, Lapo e Ginevra Elkann hanno colto l’occasione per ribadire la loro convinzione sulla fondatezza dell’attuale configurazione societaria. Nelle loro dichiarazioni, sottolineano come la decisione odierna rappresenti una “conferma da parte del giudice competente che le doglianze di Margherita Agnelli circa la pretesa irregolarità delle iscrizioni della società Dicembre sono non soltanto infondate, ma anche inammissibili”. Secondo i legali degli Elkann, quindi, questa è una chiara smentita delle contestazioni di Margherita, che per loro si rivelano, come affermano, “strumentali e prive di reale fondamento legale”.

E a scanso di equivoci, nella conclusione della loro dichiarazione, i legali dei tre fratelli Elkann ribadiscono: “come già dichiarato in passato, confermiamo che l’assetto proprietario della Dicembre non potrà essere messo in discussione”. Insomma, la famiglia Elkann non sembra avere alcuna intenzione di aprire spiragli a Margherita e ai suoi figli, mantenendo la propria posizione di controllo ben salda.

Questa nuova pronuncia, quindi, non fa che sancire ulteriormente l’esclusione di Margherita Agnelli dalla cassaforte della famiglia, lasciando agli Elkann il totale controllo su Dicembre e, di conseguenza, sull’impero costruito dall’Avvocato. Tuttavia, con le ulteriori azioni legali promesse, la battaglia sembra tutt’altro che finita. Le prossime udienze, a quanto si prospetta, saranno altrettanto combattute, in quello che si conferma come un braccio di ferro destinato a lasciare segni profondi nella dinastia Agnelli, dove affetti e interessi patrimoniali continuano a intrecciarsi in una rete di contese che sembra non conoscere fine.

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