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Dinastie Italiane
29 Settembre 2024 - 00:03
Giovanni Agnelli
Quando si parla degli Agnelli, il pensiero corre immediatamente a una delle famiglie più potenti e influenti del mondo, quella che ha costruito un impero industriale attorno alla FIAT e che, per oltre un secolo, ha dettato i ritmi dell’economia italiana e non solo. Ma dietro l’apparente solidità di una dinastia che ha plasmato la storia contemporanea del Paese, si cela una rete intricata di affari, eredità e, inevitabilmente, di questioni giudiziarie. È questo il quadro che emerge dalle recenti indagini della procura di Torino, che hanno puntato i riflettori su un presunto piano orchestrato per sottrarre patrimoni di famiglia al fisco italiano, con una trama che coinvolge direttamente John Elkann, Lapo Elkann e Ginevra Elkann, gli eredi della defunta Marella Caracciolo di Castagneto, moglie del leggendario Gianni Agnelli.
Le accuse sono pesanti, e ruotano attorno a una questione centrale: il trasferimento della residenza fiscale di Marella in Svizzera, con l’obiettivo di aggirare il sistema fiscale italiano e, di conseguenza, le pretese giudiziarie della figlia Margherita Agnelli, che non ha mai nascosto il suo dissenso verso l’accordo ereditario.
Nel cuore delle indagini emerge un’email inviata nel 2011 dall’avvocato svizzero Peter Hafter a John Elkann, dove si consiglia di mantenere un basso profilo per evitare di attirare l’attenzione delle autorità italiane. Un passaggio chiave è rappresentato dalla scelta del Cantone di Berna come nuova residenza fiscale per Marella, più precisamente nel piccolo comune di Lauenen, vicino a Gstaad. Un paradiso tranquillo, lontano dai clamori mondani di Saint Moritz, che secondo i pm sarebbe stato scelto strategicamente per costruire una residenza "ad arte".
L’avvocato Hafter raccomandava di non rendere la pratica di cambio residenza troppo visibile, suggerendo di evitare che Marella fosse accompagnata da un avvocato di Zurigo o di Ginevra, per non destare sospetti. Emergeva poi la necessità di “presidiare” la casa, per evitare che venisse percepita come una delle cosiddette “case fredde” della Svizzera, residenze vuote gran parte dell’anno utilizzate solo come espedienti fiscali. Un vero e proprio piano dettagliato per mantenere il permesso di residenza permanente (il famoso permesso C), essenziale per continuare a godere dei vantaggi fiscali elvetici.
Nonostante la difesa dei fratelli Elkann sottolinei che Marella avesse desiderato vivere in Svizzera sin dagli anni '70, le carte in mano ai pm sembrano raccontare una storia diversa, fatta di presunte manovre architettate per ridurre al minimo l’impatto fiscale dell’eredità.
La questione dell’eredità di Marella apre un ulteriore capitolo di questo complicato caso giudiziario. Secondo gli inquirenti, i fratelli Elkann avrebbero aggirato le imposte di successione su beni di altissimo valore, tra cui opere d’arte e gioielli per un totale di circa 170 milioni di euro. Tra gli oggetti in questione spicca un quadro di Andy Warhol, assegnato a John Elkann, e un paio di orecchini di diamanti del valore stimato di 78 milioni di euro, passati a Ginevra. A Lapo, invece, un set di piatti russi, pezzo unico e dal valore inestimabile.
Questi beni, secondo l’accusa, sarebbero stati fatti figurare come regali ricevuti dalla nonna prima della sua morte, evitando così la tassazione prevista sulla successione. Un atto di spartizione “post mortem” che, secondo i magistrati, rappresenta l’ennesimo tentativo di proteggere il tesoro familiare dalle mani del fisco italiano.
A complicare ulteriormente la vicenda, ci sarebbe il coinvolgimento di ben 597 milioni di euro confluiti in trust nelle Bahamas, che la procura ritiene essere fittizi, e un credito di 15 milioni di euro vantato nei confronti di una società lussemburghese. Numeri che lasciano trasparire la portata internazionale della questione, coinvolgendo giurisdizioni fiscali di tutto il mondo.
Dal canto loro, i fratelli Elkann hanno respinto con forza tutte le accuse. Attraverso i propri legali, hanno dichiarato che non esiste nessun patrimonio occulto legato all’eredità Agnelli e che tutto è sempre stato fatto “alla luce del sole”. Inoltre, sottolineano come John Elkann sia al vertice del gruppo non per qualche oscuro passaggio societario, ma per volontà diretta del nonno Gianni Agnelli, che lo designò come suo successore seguendo una tradizione familiare consolidata.
La difesa si concentra anche sulla residenza svizzera di Marella, sostenendo che fosse del tutto reale e non un mero stratagemma fiscale. “I fratelli Elkann – affermano i legali – hanno adempiuto a tutti gli oneri amministrativi e fiscali previsti dalle leggi italiane”. Quanto ai gioielli e alle opere d’arte, questi sarebbero stati regolarmente donati da Marella prima del suo decesso, e non occultati in qualche oscuro tentativo di elusione fiscale.
La vicenda giudiziaria che coinvolge gli Agnelli-Elkann ha tutte le caratteristiche di un romanzo familiare di potere, denaro e strategie occulte. Le radici di questo intricato caso affondano nella storia stessa della famiglia, un mix di tradizione, influenza politica e capacità di navigare tra le onde burrascose della finanza globale. Gli Agnelli, con il loro impero, non sono solo un simbolo dell’industria italiana, ma anche un emblema della capacità di adattarsi ai cambiamenti geopolitici e finanziari.
Ma ora, le carte dei pm rischiano di scoperchiare un vaso di Pandora che potrebbe mettere in discussione la stessa integrità della dinastia. In gioco non ci sono solo i patrimoni economici, ma anche l’immagine di una famiglia che ha sempre fatto della discrezione e dell’eleganza il proprio marchio distintivo.
ANNA DE PAHLEN SERGIO DE PAHLEN MARGHERITA AGNELLI DE PAHLEN
Si tratta della figlia di Gianni Agnelli ed ex moglie di Alain Elkann.
Il nome di Margherita, classe 1955, in queste settimane è rimbalzato su tutte le testate giornalistiche a causa di un nuovo capitolo nella contesa legale collegata a questioni relative all’eredità di Gianni Agnelli.
La disputa risale al 2003 quando morì l’Avvocato.
L’anno seguente infatti Margherita firmò un accordo in cui dichiarava di rinunciare alla sua parte di eredità in cambio di 1,2 miliardi di euro. Il problema nacque però quando scoprì l’esistenza di conti esteri intestati dal padre a società offshore. Ricchezze di cui, di fatto, non aveva mai saputo nulla.
Qualche anno dopo la vedova di Gianni, Marella Agnelli Caracciolo, nominò come propri unici eredi i nipoti John, Lapo e Ginevra e ora Margherita punta il dito proprio sulla validità di quel testamento.
Dal matrimonio con lo scrittore e giornalista statunitense Alain Elkann sono nati tre figli John, Ginevra e Lapo.
Il primogenito è John Elkann, di cui, della sua vita privata si sa veramente poco, si conoscono solo gli incarichi lavorativi che l’imprenditore ricopre. Elkann infatti presiede la casa automobilistica Stellantis ed è amministratore delegato di Exor, una holding controllata dalla famiglia Agnelli, che detiene anche una partecipazione di controllo in Ferrari, Gruppo Iveco e Juventus FC.
Dopo tre anni dalla nascita di John viene al mondo Ginevra, classe 1979, che oggi è una produttrice cinematografica e regista italiana.
Il più piccolo dei figli avuti con Elkann è Lapo, il cui nome è molto noto al pubblico e di cui, in questi anni si è saputo molto. Lapo oggi è un imprenditore e socialite italiano. Ricopre il ruolo di presidente, fondatore e maggior azionista di Italia Independent Group. Oltre ad essere a capo e fondatore di Garage Italia Customs, Independent Ideas.
Poco invece si conosce degli altri cinque figli di Margherita Agnelli nati dal secondo matrimonio con Serge de Palhen, ovvero Maria, Pietro, Anne, Sofia e Tatiana.
E proprio i figli avuti da De Palhen, conte di origine francese che in passato sarebbe stato manager in Fiat, si sarebbero schierati a favore della madre nella causa legale per il patrimonio della madre Marella che la vede scontrarsi con i primi tre figli. Reclamando almeno 1,1 miliardo.
Secondo quanto dichiarò proprio Margherita qualche anno fa i cinque figli de Palhen sarebbero sempre stati considerati «figli di serie B», rispetto agli altri - gli Elkann appunto - a cui nonna Marella ha lasciato il suo prezioso patrimonio.
«Mia madre mi ha sottratto un figlio come fosse suo», disse nel 2004 Margherita in un'intervista al settimanale "F", riferendosi al primogenito John Elkann. Una frase che oggi aiuta a capire lo scenario della guerra legale che sta infuriando sull'asse Agnelli-Elkann.
Secondo quanto dichiarò proprio Margherita qualche anno fa i cinque figli de Palhen sarebbero sempre stati considerati «figli di serie B», rispetto agli altri - gli Elkann appunto - a cui nonna Marella ha lasciato il suo prezioso patrimonio.
La storia burrascosa tra Margherita Agnelli e suo figlio John Elkann partirebbe da un licenziamento, quello del suo secondo marito Serge de Pahlen, cooptato come dirigente Fiat in Brasile, Francia e Russia: nel 2005 venne licenziato e fu chiaro che nessuna ricucitura tra Margherita, donna Marella e John Elkann sarebbe stata possibile.
Nervi tesi testimoniati dall'assenza, che fece molto rumore al tempo, di Margherita al battesimo del nipote Leone Mosè, primo figlio di John Elkann e Lavinia Borromeo.
Maria de Pahlen, nata a Rio de Janeiro, è cresciuta accanto ai fratellastri John, Lapo e Ginevra Elkann. Attualmente vive in Georgia con il figlio più piccolo, Roman, nato da una nuova relazione nel 2016. Maria ha altri due figli, Anastasja e Sergej, nati dal suo matrimonio con Georgy Maevskiy, un’unione celebrata a Mosca ma osteggiata dai suoi genitori, Margherita Agnelli e Serge de Pahlen.
La frattura con la famiglia si apre proprio con il matrimonio, quando Maria, incinta, torna in Svizzera per partorire. Dopo la nascita della primogenita, la coppia si trasferisce in Russia, dove in seguito nascerà anche Sergej. Tuttavia, il loro matrimonio si conclude presto con un divorzio turbolento. In seguito alla separazione, Margherita e Serge ottengono il permesso di trascorrere il Natale con i nipoti in Svizzera, ma da quel momento Maria non riesce più a vederli fino al 2013, anno in cui viene finalizzato il divorzio.
Sempre nel 2013, i genitori di Maria la portano in tribunale, richiedendo una procedura di “limitazione dell’autorità genitoriale”. I giudici, accogliendo la richiesta, assegnano temporaneamente la custodia dei bambini ai nonni. Maria continua a lottare per riottenere la custodia di Anastasja e Sergej, una battaglia che non si è ancora conclusa.
Passando agli altri figli di Margherita e Serge, il più riservato è Pierre de Pahlen, nato nel 1986 e oggi trentottenne. Imprenditore nel settore delle costruzioni in Russia, Pierre ha una figlia, Theodora, avuta con la sua compagna Cristina Sukachvili. Sulla sua vita privata, tuttavia, si conosce molto poco, poiché preferisce mantenere un profilo basso.
Anna de Pahlen, nata nel 1990, ha 34 anni e ha costruito una carriera nel mondo della comunicazione e del marketing, collaborando con diverse agenzie internazionali. Vive tra Ginevra e altre capitali europee per motivi di lavoro. La sua carriera ha preso avvio dopo aver completato la sua formazione come ballerina contemporanea presso il Trinity Labane aver studiato Danza Movimento Terapia all’Università di Roehampton. Come per altri membri della famiglia, la sua vita privata resta lontana dai riflettori.
Sophie de Pahlen, classe 1988, ha 36 anni ed è impegnata nel settore dell’arte contemporanea, curando progetti legati alla cultura visiva. Divisa tra Parigi e Ginevra, due città simbolo per la sua famiglia, Sophie si dedica molto anche ai social, dove, sul suo profilo Instagram con oltre 1.600 follower, condivide spesso foto di momenti familiari. Anche su di lei non emergono dettagli riguardo a matrimoni o relazioni pubbliche.
Infine, le gemelle Chiara e Tatiana de Pahlen, nate nel 1994, hanno entrambe 30 anni. Tatiana ha scelto di lavorare nel mondo della moda, collaborando con rinomate maison del lusso e vivendo tra Milano e Parigi, città leader del settore. Ha mantenuto un basso profilo, lontana da scandali o controversie. Chiara, meno conosciuta rispetto ai fratelli, ha frequentato le migliori scuole svizzere e si dedica principalmente a progetti di filantropia e gestione di attività familiari, tenendo una vita privata riservata.
I figli di Margherita Agnelli e Serge de Pahlen hanno scelto percorsi diversi, divisi tra affari, arte e impegni sociali, ma, come la madre, rimangono comunque legati alle controversie che circondano la famiglia.
UNA VECCHIA FOTO: MARGHERITA AGNELLI CON IL MARITO SERGE DE PAHLEN, LA FIGLIA GINEVRA ELKANN E ANNA DE PAHLEN E IL FIGLIO JOHN PHILIP ELKANN
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