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Gassino Torinese
03 Novembre 2024 - 19:22
Giovedì 31 ottobre, in occasione della ricorrenza di Halloween, una folla festante di bambini mascherati ha invaso le strade e i negozi del Comune di Gassino Torinese. Per garantire la sicurezza e il divertimento di tutti i partecipanti, il centro storico e corso Italia sono stati chiusi al traffico, dalle 17 alle 19,30.
L’intera settimana è stata caratterizzata da un clima di festa, con il Municipio e piazza Chiesa allestiti con ragnatele, pipistrelli e zucche: «Abbiamo decorato tutto a tema - racconta il Sindaco Cristian Corrado - Un’atmosfera magica e un po’ spaventosa, resa possibile anche grazie al prezioso aiuto del gruppo mamme residenti nel centro storico».
Il riscontro è stato più che positivo, a giudicare dalla partecipazione. La stessa Amministrazione comunale, a iniziativa conclusa, si è detta soddisfatta della riuscita dell’evento: «Un grande grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla festa di Halloween di quest’anno. La grande affluenza e l’entusiasmo di adulti e bambini hanno reso questa giornata davvero speciale. È meraviglioso vedere così tanta voglia di uscire, di stare insieme e di vivere momenti di allegria in comunità».
Quindi i ringraziamenti: «Uno speciale va ai nostri commercianti gassinesi, che con la loro partecipazione attiva e i dolcetti offerti hanno contribuito a rendere questa festa ancora più dolce e divertente. Un grazie sentito anche all’Associazione Nazionale Carabinieri per aver contribuito alla sicurezza dell’evento».
Sui social, tuttavia, molti residenti hanno lamentato disagi legati alla viabilità, con lunghe code segnalate da chi stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro.
«Scusate ma che è successo che c’è la coda da San Raffaele e ben oltre il centro di Gassino?», ha domandato Elisa, sul gruppo Facebook “Sei di Gassino se…”, dando il via ad un acceso dibattito tra chi ha puntato il dito contro la manifestazione e chi invece ha invitato alla tolleranza, evidenziando come vedere la gioia negli occhi di tanti bambini e un centro storico affollato di persone valgano più di qualche inconveniente.
«Trovare disagi in una festa di appena due ore, dove centinaia di bambini hanno provato felicità e divertimento, la trovo la cosa più triste del mondo», ha commentato Concy.
E’ d'accordo con lei Paola: «Noi adulti possiamo dissentire e scegliere altre feste o interessi diversi, ma i bambini si divertono tantissimo. Ai miei tempi c'era il carnevale o la sagra, gli anni passano e le mode cambiano».
«Trovo inverosimile fare discussioni sterili per una festa. Dovremmo essere contenti che Gassino si stia svegliando. I bambini sono la nostra gioia. Grande il sindaco che li ha rimessi in primo piano», scrive Giada.
«Dobbiamo anche considerare che è il primo anno che la organizzano, è normale che ci sia stato qualche problemino», giustifica Roberto.
«Se la chiusura di corso Italia ha provocato una coda che iniziava dal ponte sul Po, sulla SP 500, qualcosa è stato sottovalutato, è inutile girarci intorno. Non è possibile impiegare un’ora per fare tre chilometri», ha controbattuto Davide.
E non è stato l’unico a esprimere la sua contrarietà: «La cosa è stata organizzata abbastanza male. Bene per i bambini, bene per l’iniziativa a Gassino dove c’è sempre poco, ma ripeto, non basta mettere due transenne senza alcun controllo e quattro volontari che dovrebbero dirigere il traffico, non funziona così. Mi sono ritrovato a dover passare con l'auto in corso Italia, in mezzo a tutta la gente. Ovviamente, ho cercato il primo sbocco per uscirne, ma ho trovato una volontaria della Protezione Civile che mi ha fatto una ramanzina. Non è che una volta finito nel casino mi potevo smaterializzare oppure visto i sensi unici farmela in retromarcia!», è il commento di Benedetto.
«Che americanata! Però, quando viene organizzata la Festa Patronale di Gassino, pochissime persone partecipano. Se tutte le cose venissero pianificate con criterio e con associazioni organizzate per gli eventi, come la Protezione Civile e l'A.I.B., molte problematiche potrebbero essere risolte, specialmente quelle legate alla viabilità e ai parcheggi», è amareggiato Guido.
Ancora, scrive Davide: «Non vi è passato per la mente che c'era gente che tornava da lavoro da Torino o da Chivasso e che pur non dovendo andare in corso Italia, si è trovata bloccata in una coda senza senso? Cosa avrebbe dovuto fare? Andare a lavorare a piedi? Se organizzi male le cose, sottovalutando l’impatto, sei responsabile. Non sarebbe stato più intelligente accompagnare i bambini alla festa a piedi, anziché cercare parcheggio nelle vicinanze bloccando la circolazione? Non sarebbe più normale ammettere che la gestione della festa non è stata ottimale? Ho 53 anni, quando ero bambino io, in questi giorni, i miei genitori mi portavano al cimitero a trovare i defunti, altro che festa di Halloween».
«Bella l’idea, pessima l’organizzazione e la gestione. Le giostre e i festival estivi non hanno mai impedito a nessuno di rientrare a casa, né il mercato blocca la gente tutte le settimane. Bisogna essere obiettivi ed ammettere che le feste fatte così non funzionano», conclude Giulia.
L’Amministrazione ha già avviato riflessioni su possibili miglioramenti per le future edizioni di questa festa, che ha dimostrato di avere un potenziale incredibile per creare legami e ricordi indimenticabili tra i cittadini. Per ora, resta la magia di Halloween, che per un giorno ha stretto la comunità di Gassino Torinese in un abbraccio festoso.
Ma cosa rende questa festa così speciale?
Da anni ormai zucche intagliate, mostri e scheletri decorano le nostre città a fine ottobre. La tradizione è stata importata dagli Stati Uniti, ma le radici di questa festa, ormai diffusissima anche in Italia, affondano in Europa. Il nome Halloween deriva dal termine inglese All Hallow’s Eve, cioè vigilia di tutti i santi. Un fenomeno che sembra aver trovato terreno fertile anche grazie alla crescente presenza di film e serie TV a tema, che hanno alimentato l’immaginario collettivo.
C’è chi vede Halloween come una festa dal carattere commerciale, legata al consumo e all’acquisto di costumi e dolcetti, ma per molti rappresenta un’opportunità di condivisione e socialità. La ricorrenza diventa così un momento di incontro tra famiglie, commercianti e associazioni locali, che collaborano per rendere la città un luogo più accogliente e vivace.
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