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Per chi suona la campana?

Vox populi, vox Dei: il popolo di Dio è davvero "indietrista"?

Delusioni e accuse di "arretratezza" dopo il Sinodo: l'editoriale di Enzo Bianchi e il malcontento della sinistra clericale sul "santo Popolo di Dio" che non segue le nuove direttive

ENZO BIANCHI COMUNITA BOSE

ENZO BIANCHI

Siamo abituati da tempo, in campo cattolico, a dire tutto il bene possibile del «santo Popolo di Dio», che possiede il sensus fidelium di quella fede semplice e genuina per cui, alla fine, vede sempre giusto e ha ragione contro la gerarchia e la casta sacerdotale. Almeno, questo ci è stato insegnato dai nostri (cattivi) maestri del post-concilio.

Adesso che il sinodo è finito, con grande delusione dei progressisti e della sinistra clericale, sembra che l’assioma si ribalti e che il popolo sia diventato «indietrista».

Se ne è fatto interprete, come sempre, l'ineffabile Enzo Bianchi, che nel suo consueto editoriale-sermone settimanale ci ha comunicato la sua sicurezza di come il popolo di Dio sia arretrato rispetto ai pastori, per cui «il pastore è più profeta del gregge che con fatica gli sta dietro» e non sia ancora pronto «ad accogliere novità riguardo alla donna nel ministero, alla morale sessuale e alla possibilità di presbiteri che vivono il matrimonio».

Il profeta di Albiano è deluso dai risultati del sinodo e, pur non affermandolo apertamente, anche da Papa Francesco, che l’ha diretto con autoritarismo e che ha escluso dalle sue decisioni il diaconato alle donne, il matrimonio dei preti e il cambiamento della morale sessuale.

Vorrebbe più coraggio e invece Francesco gli rifila, nientepopodimeno, che un’enciclica - Dilexit nos - sul Sacro Cuore di Gesù, in cui ribadisce la validità e l’indispensabilità di quello che i progressisti più aborrono, e cioè la riproposizione delle devozioni tradizionali, come quella dei primi venerdì del mese. Sì, c’è veramente da essere delusi.

Sembra che qualche anziana vestale del bettazzismo abbia scritto in alto loco per deprecare i risultati delle elezioni del consiglio presbiterale di Ivrea perché, a suo parere, essi manifesterebbero una pericolosa deriva «indietrista» della diocesi. La sinistra, anche nella Chiesa, è fatta così: le elezioni vanno bene solo se a vincerle sono loro; altrimenti, no.

In tal caso, c’è immaturità, arretratezza, oscuri disegni ecc. Solo la sinistra ha infatti il «potere battesimale» di definire quello che è buono e giusto.

L’uguaglianza, infatti, è un valore, ma non assoluto; qualcuno, infatti, come i maiali della Fattoria degli animali di George Orwell, è «più uguale degli altri».

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

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