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02 Novembre 2024 - 18:03
Torino, città dalle mille voci e dai mille volti, si appresta a salutare una delle sue icone radiofoniche più amate: Radio Veronica One. Questa emittente storica, nata nel cuore del capoluogo piemontese, chiude i battenti dopo quasi cinquant'anni di trasmissioni. Fondata nel lontano 1976, Radio Veronica One è stata un punto di riferimento per generazioni di ascoltatori, una compagna fedele per chi ama il suono delle onde radio. Si ispirava alle leggende delle radio pirata inglesi, quelle stazioni ribelli che, negli anni '60, trasmettevano sfidando le autorità da navi ormeggiate nel Mare del Nord. Ma oggi, davanti a questa chiusura, una domanda echeggia tra i fedeli ascoltatori: cosa ha portato a questo epilogo? E quale sarà il destino delle sue frequenze?
Un passaggio di testimone, tra speranze e incognite
È la famiglia Pinna, proprietaria dell'emittente dal 1990, a decidere per questo addio. Le storiche frequenze, 93.6 FM, passano di mano e finiscono nelle disponibilità di Radio Birikina, una stazione veneta con sede a Castelfranco Veneto. Tuttavia, il marchio storico di Radio Veronica One resta escluso dall’accordo, un dettaglio che lascia aperti scenari e domande: Radio Birikina userà il proprio brand, oppure concederà in uso quello di Veronica One, mantenendo un legame con l’identità torinese? La questione è ancora irrisolta. Nel frattempo, i Pinna si preparano a vestire un nuovo ruolo, quello di concessionari pubblicitari per la radio veneta, trasformando l’eredità di Veronica One in una nuova sfida commerciale.
Un'eredità di voci e musica che ha segnato un'epoca
Per Torino, Radio Veronica One non è stata soltanto una stazione radiofonica. Era un laboratorio di talenti, uno spazio dove voci, stili e personalità hanno trovato la loro prima, autentica espressione. Ai suoi microfoni sono passati personaggi come Piero Chiambretti, che raccontava con ironia le partite del Torino, e DJ di fama mondiale come Gigi D'Agostino e Gabry Ponte. Ogni speaker, ogni programma, ogni brano ha contribuito a costruire una comunità di affezionati, un popolo che oggi sente un vuoto incolmabile. La chiusura dell’emittente non segna solo la fine di una stazione, ma il tramonto di un’era per la radiofonia piemontese, privando professionisti e ascoltatori di una piattaforma unica.
Un destino incerto per chi ha fatto grande questa radio
La chiusura della radio getta un’ombra di incertezza anche sui suoi dipendenti, che ora si trovano in bilico. In redazione ci sono Alessandro Colombo, giornalista, Valentina Mansone e la speaker Marina Greco. Per loro, la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Hanno appreso della trattativa circa un mese fa, ma rimangono tuttora sospesi tra speranze e timori per il futuro. Il contratto preliminare è stato siglato, e la conclusione dell'accordo è attesa tra fine novembre e inizio dicembre. Fino ad allora, i dipendenti restano in attesa, con l’ansia e la speranza di una nuova possibilità nelle mani del piano editoriale di Radio Birikina.
Un marchio indelebile nei ricordi degli ascoltatori
Eppure, anche senza le frequenze, Radio Veronica One continuerà a vivere nei cuori e nei ricordi di chi l’ha amata. Il suo nome, escluso dall'accordo, rimane un simbolo di resistenza, una testimonianza di amore e passione per la radio. In un’epoca in cui le piattaforme digitali sono onnipresenti, Veronica One ci ricorda che la radiofonia non è fatta solo di onde, ma di radici, di una storia condivisa, di una comunità che non si dimentica.
Un futuro ancora da scrivere
Così, Torino si prepara a dire addio a una delle sue voci più iconiche, e al contempo si interroga su come si evolverà il panorama radiofonico piemontese. Radio Birikina erediterà la missione di Veronica One, prendendo su di sé il compito di proseguire una tradizione fatta di musica, intrattenimento e informazione. Riuscirà a mantenere viva quella fiammaaccesa quasi cinquant'anni fa? Solo il tempo potrà svelarlo, ma una cosa è certa: l'eco di Radio Veronica One continuerà a risuonare nei cuori di chi, giorno dopo giorno, ha scelto di sintonizzarsi su una frequenza che era più di una radio, era un rifugio.
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