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30 Ottobre 2024 - 07:19
Il Consiglio comunale approva la mozione “Eliminiamo le differenze: il ciclo non è un lusso”
Dopo un primo tentativo nel 2022, finalmente il Comune di Leini ha raggiunto il traguardo: la mozione “Eliminiamo le differenze: il ciclo non è un lusso” è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale il 23 ottobre 2024. Un passo significativo, voluto e promosso dalla nuova maggioranza, per affrontare la povertà periodica e sostenere le donne, con un occhio di riguardo anche per la sostenibilità ambientale.
A portare la mozione in aula è stata la consigliera Isabella Spezzano, neosegretaria del circolo cittadino del PD, e tutto il gruppo “Una Leini Nuova” si è schierato compatto a favore del progetto. “Il PD, come ha sempre fatto negli ultimi anni, fa proposte volte ad aiutare concretamente le famiglie,” ha dichiarato Spezzano. “Con ‘Eliminiamo le differenze’ abbiamo ribadito che la parità di genere deve essere praticata e non solo teorizzata.”
Isabella Spezzano neo segretaria del Pd a Leini
La mozione impegna il Comune ad allestire nei bagni delle scuole e degli edifici pubblici distributori di assorbenti gratuiti ecosostenibili, oltre a mettere in campo misure di sostegno per l’acquisto di assorbenti a beneficio delle donne economicamente più fragili. “Ogni donna ha le mestruazioni per circa 40 anni della sua vita, con un consumo medio di circa 12.000 assorbenti,” ha aggiunto Spezzano, sottolineando come per molte il costo possa rappresentare un peso economico insostenibile.
Oltre all’impatto sociale, la mozione affronta la questione ambientale. “Gli assorbenti sono rifiuti che contengono plastica, sia nel packaging sia nel dispositivo stesso,” ha spiegato Spezzano. “Materiale che ha tempi lunghissimi di smaltimento, inquinando i fiumi, i mari e gli oceani, intossicando la fauna marina e anche noi esseri umani. Ecco perché abbiamo chiesto che nei distributori vengano inseriti prodotti biodegradabili, che si decompongono in 90 giorni, con un evidente vantaggio per l’ambiente.”
La mozione non è solo un traguardo per Leini, ma anche un segnale positivo di unità e sensibilità politica. “Un ringraziamento va a tutti i consiglieri comunali che hanno permesso l’approvazione unanime della proposta, senza distinzioni di sorta. Un messaggio positivo per la nostra città,” ha concluso Spezzano.
Il termine period poverty indica l’impossibilità economica di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale attraverso appositi dispositivi sanitari (assorbenti, tamponi o coppette) e in luoghi idonei (bagni puliti e attrezzati).
Questo problema, specialmente nelle più giovani, può comportare un serio ostacolo alla frequenza scolastica e quindi a una perdita in termini di accesso all’istruzione.
L'Unicef
Si potrebbe pensare che sia una situazione che riguarda Paesi a basso reddito, ma non è affatto così: secondo un’indagine Unicef si stima che in tutto il mondo una scuola su tre non abbia servizi igienici adeguati (il rapporto sale a una su due nei Paesi a basso reddito).
Questo significa che studentesse e insegnanti troppo spesso si trovano a non avere luoghi idonei dove poter gestire le mestruazioni in modo igienicamente sicuro. La situazione viene aggravata da due fattori: quello culturale e quello economico.
"Povertà fa spesso rima stonata con scelta, parlando di quelle situazioni quotidiane in cui c'è da sempre da barcamenarsi tra il necessario e il rinviabile, tra il bene familiare e quello personale - scrive il Gruppo Abele sul suo sito internet -. Situazioni in cui diventano beni di lusso tutti quelli da cui non dipenda la stretta sopravvivenza quotidiana. Beni di lusso come gli assorbenti, tra i primi a cui le donne in condizioni di povertà assoluta scelgono di rinunciare, che non a caso in Italia finiscono derubricati alla voce "superflui".
Il costo dei dispositivi sanitari
La period poverty si compone anche di un aspetto economico che deve essere considerato: il costo dei dispositivi sanitari e la tassazione applicata, chiamata internazionalmente tampon tax.
Anche in Paesi considerati insospettabili come la Gran Bretagna, le fasce più povere della popolazione non hanno i soldi per acquistare gli assorbenti a causa dei prezzi elevati e ricorrono ad abiti vecchi, stracci o altro esponendosi così al rischio di contrarre infezioni. I dati emergono da una ricerca condotta da Plan international UK su un campione di mille ragazze di età compresa tra i 14 e i 21 anni: il 15% delle intervistate ha riferito di non riuscire ad acquistare assorbenti, mentre il 14% ha dichiarato di averli chiesti alle amiche perché troppo cari.
La "tampon tax" è un termine che si riferisce all'applicazione di tasse sui prodotti per l'igiene mestruale, come i tamponi e le assorbenti igienici. Queste tasse sono spesso considerate ingiuste perché i prodotti per l'igiene mestruale sono considerati una necessità per molte donne e non un lusso.
La questione della tampon tax è stata sollevata in molte parti del mondo, con molte persone che chiedono che i prodotti per l'igiene mestruale vengano esentati dalle tasse perché sono una necessità per le donne, e non un lusso. A questo proposito, alcuni paesi, hanno deciso di abbassare o di eliminare la tassazione sui prodotti per l'igiene mestruale, considerandoli beni di prima necessità.
In Europa, l'UE ha stabilito una direttiva che permette agli Stati membri di applicare una tassazione ridotta o nulla sui prodotti per l'igiene mestruale, molti paesi hanno scelto di abbassare o eliminare la tassazione, ma non tutti.
In generale, la questione della tampon tax è un problema complesso legato alla tassazione, ma anche a questioni di genere e di accesso ai beni di prima necessità. è un tema ancora in discussione in molti paesi e la sua soluzione dipende da molteplici fattori che variano da paese a paese.
In Italia era stato il parlamentare ex Pd Pippo Civati a depositare una proposta di legge soprannominata "Tampon Tax" per ridurre al 4% le tasse su tamponi, coppe e spugne mestruali.
Il parlamentare ex Pd Pippo Civati nel 2019 aveva proposto l'abbattimento dell'Iva sugli assorbenti, la cosiddettta "tampon tax"
Nella legge di Bilancio 2023 il Governo Meloni, nelle misure contro l'inflazione, ha inserito un taglio dell'iva sui prodotti per l'igiene femminile (gli assorbenti, dunque) che è stata portata 5%.
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