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29 Ottobre 2024 - 19:19
Europa vs. Cina: i dazi sulle auto elettriche cambieranno per sempre il mercato?
La Commissione Europea ha deciso di adottare una linea severa nei confronti delle auto elettriche importate dalla Cina, introducendo dazi significativi che entreranno in vigore a partire dal 31 ottobre 2024. Questa misura, definita da molti sorprendente per la sua rapidità, è il risultato di un’indagine antidumping avviata per contrastare le pratiche commerciali ritenute sleali da parte di alcuni produttori cinesi. Tra le aziende colpite, spiccano anche nomi come Tesla e Stellantis, quest’ultima in partnership con la cinese Leapmotor.
La Commissione ha stabilito tariffe diverse in base alla collaborazione delle aziende nell’indagine. Il gruppo BYD vedrà un dazio del 17%, Geely del 18,8%, mentre SAIC subirà l’impatto più pesante con il 35,3%. Anche Tesla, sebbene americana, è coinvolta con un dazio del 7,8% a causa della sua produzione nello stabilimento di Shanghai. Questa decisione rappresenta un colpo importante per Tesla, che si posiziona come il marchio di veicoli elettrici più venduto in Italia tra le BEV (Battery Electric Vehicles). La scelta della Commissione intende penalizzare le auto prodotte in Cina che, grazie a costi di produzione più bassi, vengono offerte a prezzi concorrenziali in Europa.
La presenza di Tesla tra le aziende sanzionate può sorprendere, ma la spiegazione risiede nella produzione nello stabilimento di Shanghai, un hub strategico per il mercato globale. Di recente, Tesla ha ridotto i volumi di produzione in questo impianto, una mossa che potrebbe essere stata pensata per limitare gli effetti dei dazi. Tuttavia, resta da vedere come questa strategia inciderà sulla competitività di Tesla nel mercato europeo, dove detiene una posizione di leadership nelle vendite.
Per Stellantis, i dazi potrebbero rappresentare una sfida significativa. Leapmotor, partner cinese di Stellantis, è una delle aziende più penalizzate, con dazi che oscillano tra il 20% e il 35%. Leapmotor ha recentemente iniziato a vendere i suoi modelli in Europa tramite la rete di Stellantis, e il gruppo ha rassicurato in precedenza che i prezzi non sarebbero aumentati. Tuttavia, l’entità dei dazi potrebbe portare a ripensare questa politica. Una delle soluzioni in valutazione potrebbe essere l’aumento della produzione europea, come la sperimentazione in corso a Tychy, in Polonia, per il modello T03.
L’imposizione dei dazi da parte dell’Unione Europea potrebbe avere ripercussioni dirette sui prezzi delle auto elettriche, rendendole meno accessibili ai consumatori e limitando la diffusione della mobilità sostenibile. Inoltre, le aziende potrebbero essere costrette a rivedere le proprie strategie di produzione e distribuzione per mantenere la competitività. Questo scenario avrà inevitabilmente un impatto anche sulle dinamiche occupazionali, in particolare nelle regioni europee coinvolte nella produzione automobilistica.
La scelta dell’UE apre una fase di incertezza nelle relazioni commerciali con la Cina, alimentando un dibattito su come l’industria automobilistica europea si adatterà a questo nuovo contesto. Come le aziende risponderanno a queste sfide sarà determinante per definire il futuro del settore. Le strategie per affrontare i dazi diventeranno probabilmente un tema cruciale nei rapporti tra Europa e Cina nei prossimi mesi, poiché i due mercati si confrontano tra protezionismo e necessità di innovazione.
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