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25 Ottobre 2024 - 18:38
Risparmiamo energia, ma a che prezzo?
Con l’arrivo dell’autunno, torna l’appuntamento con il cambio dell’ora: alle 3:00 di domenica 27 ottobre, le lancette degli orologi si sposteranno indietro di un’ora, segnando il ritorno all’ora solare. Questo regime resterà in vigore fino alla notte tra il 29 e il 30 marzo 2025, quando torneremo all’ora legale. Si tratta di un rituale che molti conoscono, ma che nasconde ancora diverse questioni irrisolte a livello europeo.
L’idea del cambio dell’ora risale al XVIII secolo, quando Benjamin Franklin, in una lettera al Journal de Paris del 1784, suggerì di risparmiare candele svegliandosi prima al mattino. “Svegliatevi con la luce del giorno e spegnete le candele inutili”, suggeriva in tono ironico. Solo nel 1907, l’inglese William Willett prese sul serio l’idea, proponendo di adottare un sistema che sfruttasse al massimo la luce solare. Tuttavia, è durante la Prima guerra mondiale che la Germania, e successivamente altri paesi europei, adotta per la prima volta l’ora legale per risparmiare carbone.
In Italia, l’ora legale è stata introdotta stabilmente negli anni ’60, durante la crisi energetica. Secondo Terna, società che gestisce la rete elettrica italiana, il risparmio energetico derivante dall’ora legale da marzo a ottobre 2024 ha raggiunto i 340 milioni di kWh, corrispondenti al fabbisogno annuo di 130.000 famiglie. “Questo risparmio, oltre a rappresentare un beneficio tangibile per i cittadini e le casse dello Stato, si traduce anche in un impatto ambientale positivo: la riduzione del consumo energetico ha evitato l'emissione di circa 160.000 tonnellate di CO₂”, sottolinea Terna.
Nel 2019, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che avrebbe permesso ai singoli Stati membri di decidere se adottare l’ora legale o solare tutto l’anno. Tuttavia, in Italia il dibattito è ancora in corso. Gli esperti si dividono tra chi sostiene i benefici del risparmio energetico legato all’ora legale e chi, invece, sottolinea i potenziali impatti sulla salute. Diversi studi indicano come il cambio di orario possa influire sul ritmo circadiano, causando stress e disturbi del sonno.
Per evitare di subire gli effetti negativi del cambio dell’ora, si possono adottare alcune strategie. Ad esempio, gli esperti consigliano di adattare gradualmente i propri orari di sonno nei giorni precedenti al cambio e di esporsi alla luce naturale del mattino. “La luce del giorno è fondamentale per regolare l'orologio biologico e ridurre la sensazione di stanchezza”, afferma uno studio dell'Università di Bologna.
L’idea di mantenere l’ora legale tutto l’anno ha guadagnato terreno in Italia, anche grazie ai dati positivi registrati da Terna. “Con l’ora legale permanente, si potrebbe ottenere un risparmio energetico ancora maggiore, con benefici economici ed ecologici significativi”, sostengono i portavoce dell'azienda. Tuttavia, i detrattori avvertono che un simile cambiamento potrebbe influenzare negativamente il ritmo biologico delle persone, aumentando i rischi di insonnia e stress.
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