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Il Progetto 'Via Francigena For All' del Piemonte premiato: un cammino per tutti che abbatte le barriere

L'iniziativa regionale riceve il riconoscimento 'Best Practice 2023' per il turismo accessibile. Quali opportunità offre e quali sfide affronta?

Il Progetto 'Via Francigena For All' del Piemonte

Il Progetto 'Via Francigena For All' del Piemonte premiato: un cammino per tutti che abbatte le barriere

Il progetto "Via Francigena For All" della Regione Piemonte ha conquistato il prestigioso premio "Best Practice 2023" assegnato dall’Associazione Europea Vie Francigene (AEVF). Il riconoscimento, consegnato il 18 ottobre a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, celebra l’impegno del Piemonte per un turismo accessibile e inclusivo, rendendo uno dei cammini più celebri d’Europa fruibile anche alle persone con disabilità.

Ma cosa rende questo progetto così speciale? Avviato due anni fa grazie ai fondi del Ministero, "Via Francigena For All" mira a eliminare le barriere architettoniche e culturali che limitano l’accesso al turismo per molte persone.

Secondo l’assessore al Turismo della Regione Piemonte, Marina Chiarelli, si tratta di un’iniziativa che offre a molti l’opportunità di vivere esperienze culturali e naturalistiche, altrimenti precluse. "Questo riconoscimento deve rendere orgogliosi tutti i piemontesi – ha affermato l'assessore – perché il progetto guarda alle ricadute sociali, estendendo l'offerta turistica a chi è stato escluso troppo a lungo".

Un cammino senza barriere: un percorso simbolo di inclusività

Il cuore dell’iniziativa si sviluppa su due tratti della storica Via Francigena: il tratto canavesano, tra Ivrea e Viverone, e la variante della Valle di Susa, tra Villar Focchiardo e Avigliana. Con un budget complessivo di 1,6 milioni di euro, il progetto ha reso questi percorsi accessibili, promuovendo una cultura del turismo per tutti. L’obiettivo è far sì che la Via Francigena, riconosciuta dal Consiglio d’Europa come itinerario culturale, possa essere percorsa da chiunque, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche.

Quali benefici porta questa iniziativa ai territori coinvolti?

I Comuni e le realtà locali lungo questi percorsi hanno avuto la possibilità di accrescere la loro attrattività turistica, proponendo un’offerta che va oltre il semplice cammino: attività sportive, culturali, enogastronomiche e naturalistiche sono ora accessibili a un pubblico più ampio, generando nuove opportunità di sviluppo economico e sociale.

Premio Best Pratice

 

Un impatto sociale che va oltre il turismo...

Oltre a promuovere un turismo più inclusivo, "Via Francigena For All" ha avuto importanti ricadute anche dal punto di vista sociale e lavorativo. Sono stati formati ottanta operatori specializzati nell’accoglienza e nell’accompagnamento di persone con disabilità, e sono stati attivati 16 tirocini extracurriculari per soggetti iscritti al collocamento mirato. Questo ha permesso a diverse persone di trovare una nuova opportunità di integrazione lavorativa, favorendo la loro partecipazione attiva alla comunità.

Ma è sufficiente garantire accessibilità per creare una vera inclusione? La sfida resta quella di diffondere una cultura dell’accoglienza che vada oltre le barriere fisiche, favorendo una visione del turismo che metta al centro il rispetto delle esigenze di tutti.

Un premio che guarda al futuro: verso il riconoscimento UNESCO

Il conferimento del premio "Best Practice 2023" è avvenuto durante l’Assemblea Generale dell’AEVF, che ha visto la partecipazione di oltre 130 persone tra soci, partner e amici provenienti da Italia, Francia, Inghilterra e Svizzera, i quattro Paesi attraversati dalla Via Francigena. Ma l'evento è stato anche un'occasione per fare il punto sulla candidatura della Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità, un obiettivo ambizioso che le Regioni coinvolte e i Ministeri stanno cercando di raggiungere entro il 2025.

Quali sono le prospettive per il futuro della Via Francigena? Se il riconoscimento UNESCO dovesse arrivare, il cammino diventerebbe un simbolo internazionale di turismo lento e sostenibile, rafforzando ulteriormente il ruolo del Piemonte come pioniere di un turismo accessibile. L'assessore Chiarelli sottolinea che il progetto rappresenta "un modello replicabile, che può essere esteso ad altri itinerari culturali, contribuendo a una società più giusta e inclusiva".

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