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Rinnovabili e territorio: i comuni montani del canavese protagonisti del futuro energetico

Il presidente di Uncem, Marco Bussone, lancia un appello alle Regioni affinché seguano l’esempio del Piemonte

Rinnovabili e territorio

Rinnovabili e territorio: i comuni montani del canavese protagonisti del futuro energetico

Il futuro energetico dell'Italia passa anche dalle valli e dai borghi delle comunità montane.

Marco Bussone, presidente nazionale dell'Unione italiana Comuni, comunità e enti montani (Uncem), ha recentemente evidenziato l'importanza di un'inclusione attiva dei Comuni montani nei processi di rinnovo delle concessioni idroelettriche, un tema dibattuto durante l'Assemblea di Federbim.

“I Comuni e le Unioni montane non possono essere tenuti ai margini”, ha affermato Bussone, sottolineando come l’Uncem si impegni a garantire una piena azione degli enti locali.

Il presidente ha anche insistito sulla necessità di un approccio integrato che consideri l'energia rinnovabile come un asset cruciale per il rilancio economico del Paese. “Dobbiamo evitare la colonizzazione dei territori, unendo le forze per proteggere le nostre risorse naturali.”

Marco Bussone presidente nazionale Uncem

Bussone ha richiamato l'attenzione sulla crisi energetica, che è parte di una crisi più ampia, ecologica e climatica, connessa anche alla demografia. Per affrontare queste sfide, è necessaria una sinergia forte tra gli enti locali, con l’introduzione di una remunerazione per i servizi ecosistemici-ambientali forniti dalle montagne, come l'acqua per usi idroelettrici e potabili.

Un modello da seguire: il Piemonte

Una delle proposte più significative avanzate da Bussone è quella di adottare un modello simile a quello piemontese, dove una percentuale della tariffa pagata dai cittadini per il ciclo idrico integrato viene annualmente destinata ai territori montani.

Questi fondi sono utilizzati per la prevenzione del dissesto idrogeologico e la tutela delle fonti, un approccio virtuoso che risale alla legge 959 del 1953 sui sovracanoni idroelettrici.

Focalizzandosi sul Canavese, un’area montana del Piemonte con una ricca tradizione storica e culturale, è fondamentale per le autorità locali adottare misure proattive per sostenere le comunità. I Comuni montani del Canavese si trovano di fronte a sfide uniche, dalle difficoltà economiche alla gestione delle risorse naturali.

Il Piemonte è un modello da seguire.

La valorizzazione delle loro risorse idriche e forestali non solo può contribuire al benessere economico locale, ma anche alla preservazione dell’ambiente e alla qualità della vita dei residenti.

In questo contesto, è vitale che i Comuni del Canavese si uniscano per formare alleanze strategiche e cooperare nella gestione sostenibile delle loro risorse, utilizzando i fondi e le opportunità offerte dalle nuove politiche energetiche. Solo così potranno garantire un futuro sostenibile per le loro comunità, diventando modelli di resilienza e innovazione per l'intera regione.

Dopotutto, il Canavese è una zona che include diverse comunità montane, ricche di storia, cultura e tradizioni. Alcuni dei principali Comuni montani del Canavese sono:

Ivrea, anche se parte pianeggiante, è spesso considerata il cuore del Canavese.

Cuorgnè: uno dei centri principali della zona montana del Canavese.

Castellamonte, famosa per le sue ceramiche e la sua storia.

Pont Canavese, situato tra la Val Soana e la Valle Orco.

e Rivarolo Canavese.

Questi comuni fanno parte di una regione che, oltre al patrimonio naturale e ambientale, ha un forte legame con le energie rinnovabili, in particolare con le infrastrutture idroelettriche.

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