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La polemica
19 Ottobre 2024 - 11:24
Rori Sforza
L'Unione Collinare composta da Front, Rivarossa, Barbania e Vauda è arrivata al capolinea. Dietro la sua fine si cela una questione ben più profonda e complessa: la gestione dei piccoli comuni e il peso economico che questa comporta per le casse pubbliche.
Rori Sforza, presidente di OltreStura Futura e coordinatrice FCCN per Piemonte e Liguria, non usa mezzi termini.
"In Piemonte - dice - ci sono 940 comuni sotto i 3000 abitanti, 570 sotto i 1000 e addirittura 31 con meno di 100 abitanti. La frammentazione è una piaga che non possiamo più ignorare."
Sforza mette in evidenza un dato difficile da digerire: solo per mantenere i sindaci di questi piccoli comuni la Regione spende circa 27 milioni di euro l’anno.
Ma il problema non finisce qui. A questa cifra si sommano i costi dei segretari comunali, che sono necessari per la gestione burocratica di enti così piccoli e dispersi.
"In totale - commenta Sforza - il mantenimento di questi micro-comuni costa 54 milioni di euro all’anno. E questi soldi da dove vengono? Dalla fiscalità generale, quindi dai fondi per sanità, trasporti pubblici e dalle tasche dei cittadini."
Non è solo una questione di spreco, ma di efficienza. I segretari comunali si trovano a correre avanti e indietro, gestendo più comuni, ma senza riuscire a seguire realmente nessun progetto di rilievo.
"Questi soldi garantiscono la sopravvivenza delle amministrazioni dei piccoli comuni, ma a quale prezzo? Di sicuro non a quello di migliorare i servizi per i cittadini."
Sforza va dritta al punto quando affronta la questione della fine dell’Unione Collinare.
"Perché l’idea della fusione non è mai stata considerata? Chi ha affossato questa soluzione, che poteva essere la naturale evoluzione del progetto dell'Unione?"
La presidente di OltreStura Futura non ha dubbi: dietro questa scelta ci sono interessi economici. Ogni sindaco, capo di un comune sotto i 3.000 abitanti, percepisce un’indennità lorda di 28.704 euro annui. La somma complessiva dei quattro sindaci arriva a 114.816 euro.
"Un unico sindaco - sottolinea Sforza - ne costerebbe 35.000, con un risparmio di circa 80.000 euro. Ma evidentemente era più conveniente mantenere lo status quo."
Anche il capitolo dei segretari comunali non fa sconti. Un solo segretario per quattro comuni costerebbe circa 86.000 euro all’anno, ma oggi si spende almeno il doppio per mantenere la divisione. Il costo complessivo resta difficile da quantificare perché spesso i bilanci sono poco trasparenti.
"La verità è che i piccoli comuni non sono in grado di portare avanti progetti significativi. Si mantengono in piedi per inerzia, a spese di tutti noi."
La presidente di OltreStura Futura è chiara: i cittadini hanno il potere di cambiare questo sistema, ma devono prendere coscienza della situazione e agire.
"Non devono aspettare che siano i sindaci a risolvere la questione, perché la maggior parte di loro, appena eletti, si dimentica di essere un cittadino come gli altri e pensa solo a difendere la propria poltrona."
Per Sforza, la fine dell’Unione Collinare non è stata un caso.
"Le Unioni erano nate per unire i servizi tra piccoli comuni, ma in questi anni si è dimostrato che non hanno risorse da mettere in comune, solo necessità. Funzionano soltanto tra comuni più grandi, sopra i 5.000 abitanti."
Il messaggio finale è una sfida aperta alla politica regionale e ai cittadini stessi.
"Non vediamo altre spese da tagliare nel nostro Paese, se non quelle dei micro-comuni. Non è vero che le fusioni cancellerebbero la storia locale: i nuovi comuni manterrebbero i nomi delle frazioni attuali. È solo una scusa per mantenere i privilegi di pochi."
L’appello all’amministrazione Cirio è diretto: "Abbiamo avanzato una proposta di collaborazione e ci aspettiamo un segnale. Serve una riorganizzazione che guardi al futuro, ma soprattutto servono scelte coraggiose."
Sforza si dice pronta a confrontarsi con chiunque voglia discutere della questione, perché, sostiene, "i cittadini sanno riconoscere ciò che è davvero nell’interesse di tutti, se solo vengono informati correttamente."
La palla ora passa alla politica e alla volontà dei cittadini di cambiare davvero le cose.
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