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Bellezza
17 Ottobre 2024 - 18:34
Giuseppe Formisano al Festival del Cinema di Venezia
“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”. Si potrebbe spiegare con le parole di Nelson Mandela, il successo di Giuseppe Formisano. Il parrucchiere, classe ’78 e titolare del salone in Via Roma a Ciriè, ha da poco realizzato il sogno più grande per un operatore della bellezza: acconciare le star del Festival del Cinema di Venezia.
Lui ce l’ha fatta seguendo una filosofia ben precisa: la testa tra le nuvole e i piedi per terra. Non è mancato poi il duro lavoro, le diverse esperienze formative e i tanti sacrifici quotidiani. Il tutto condito da un mix di determinazione costante e un’umiltà vincente.
Sarebbe comunque riduttivo pensare che bastino questi ingredienti per delineare un talento artistico di questo tipo. Certe caratteristiche come l’estro, per esempio, non si apprendono dai soli corsi di formazione. E come spiegare, poi, quella scintilla che nasce da dentro quando scopri per la prima volta il tuo destino.
Tutto si è palesato ad otto anni: “Ero a Napoli, città in cui sono nato – racconta Giuseppe Formisano – mi recavo spesso con mio zio nel salone del suo parrucchiere e amico di fiducia. Ero incuriosito e affascinato da ciò che vedevo. Come tutti i bambini ero impaziente di toccare gli strumenti del mestiere, volevo imitare il lavoro degli acconciatori che osservavo. Quello è stato il momento in cui mi sono appassionato al mestiere che – specifica Giuseppe – non è solo un lavoro ma soprattutto la mia passione più grande”.
Giuseppe Formisano nel suo salone a Ciriè
Un percorso faticoso che lo ha forgiato: “All’età di 15 anni ho frequentato la scuola per parrucchieri e nel mentre lavoravo in un salone nelle vicinanze di Ciriè. Crescendo ho sentito l’esigenza di confrontarmi con una realtà più grande. Dopo il servizio miliare ho dunque trovato lavoro in un salone in zona Crocetta a Torino. In questo periodo ho avuto la fortuna di frequentare le migliori accademie di quegli anni (Tony&Guy,Vidal Sassoon..)”.
Nell’agosto 2017, arriva il suo primo traguardo: “Dopo 14 anni di attività in società, sempre a Ciriè, avevo voglia di qualcosa di nuovo ma con un’impronta tutta mia. Così ho aperto il mio salone in via Roma. È stato un periodo particolare, intenso, stimolante e pieno di aspettative”.
Anche perché essere titolari di un salone di parrucchieri oggi significa molte più cose: “Intanto significa gestire un'attività che va ben oltre il semplice taglio, colore o acconciatura dei capelli. Sono richieste abilità imprenditoriali, un focus sulla cura del cliente, innovazione, una forte presenza on line oltre che a un costante aggiornamento sulle tendenze di bellezza e sostenibilità. Avere un salone in un contesto come Ciriè poi è stimolante, perché la qualità dei saloni è molto alta per questo è importante dare sempre il massimo”.
Giuseppe Formisano con Malika Ayane
La partecipazione ai grandi eventi della moda nasce piano piano. Prima la collaborazione con l’Oréal. “E ‘un’azienda che ho scelto da sempre, fin dal mio primo salone. Ma una vera e propria collaborazione diretta nasce nel 2005, entrando a far parte di un team interno all'azienda che si occupava di eventi formativi, shooting fotografici, eventi dimostrativi”.
Poi nel 2009 la prima Fashion Week: “E’ stato il momento in cui mi sono affacciato al mondo della moda a 360°. Un’esperienza bellissima alla quale prendo parte ancora oggi. La Milano Fashion Week – spiega Giuseppe - è un laboratorio creativo, dove si presentano gli imminenti look che faranno tendenza. Nel backstage delle passerelle si vivono: frenesia, ritmi veloci, cambi di programma e si deve essere pronti a tutto! Soprattutto quando si lavora per grandi nomi (Armani, Fendi, Gucci). È una preparazione molto efficace per i momenti di caos in salone. La Milano Fashion Week ti catapulta, soprattutto, nella nuova stagione e torni a casa con nuove idee e nuovi spunti”.
Giuseppe Formisano e Christian De Sica
È la voglia di crescere ad averlo portato sempre più in alto: “Nel 2020 ho iniziato un percorso interno a L'Oreal, la T.A.S.K, che nel 2023 ha ufficialmente certificato Global Fashion Ambassador, certificazione grazie alla quale prendo parte agli eventi più importanti, alle collezioni moda e come formatore presento nelle aule le nuove linee L'Oreal di taglio e colore della stagione”.
Alcuni degli eventi più significativi e importanti ai quali ha partecipato sono: Il ballo delle debuttanti, Paratissima, Milano fashion Week e non per ultimo il Festival del Cinema di Venezia.
“Il Festival del Cinema di Venezia è stata un'esperienza tanto stancante quanto intensa e ricca di emozioni. Ho avuto la fortuna di confrontarmi con colleghi di altissimo livello, apprendendo molto dalla loro tecnica ed esperienza e donando loro qualcosa di mio. Ho pettinato, incontrato e anche solo incrociato molte star. Si sono ideati assieme gli hair look per il red carpet: quelli più gettonati sono stati chignon, pony tails e hollywood waves (le mitiche onde). L’incontro che però mi ha emozionato di più è stato con le due produttrici statunitensi del film"Joker:Folie à Deux"con Lady Gaga e Joaquin Phoenix. Mentre curavo il loro hair look è stato bellissimo sentirsi raccontare aneddoti del film e gustare l'ironia e la semplicità di grandi professioniste del mondo del cinema”.
Come ha fatto a farsi strada nel suo lavoro? lui ti risponde: “Resilienza. Perché l'unico modo per realizzare gli obiettivi che ci prefissiamo è perseverare. Questo è quello che vorrei comunicare ai giovani: con il lavoro e la dedizione si può arrivare a raggiungere i propri sogni! Anche il talento non è una scorciatoia, perché va allenato tutti i giorni. Io mi definisco un sognatore concreto perché il sogno è la fiammella che alimenta i nostri obiettivi ma bisogna essere concreti ideando una strategia per raggiungerli. È importante rimanere con i piedi ben ancorati per terra".
Come si vede tra qualche anno? “Mi piacerebbe dedicarmi ai giovani per donargli tutto ciò che ho imparato negli anni. Chiudo dicendo che in tutto il mio percorso la mia famiglia è stata fondamentale, perché senza di loro non sarei arrivato così lontano”.
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