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San Mauro Torinese

Basta allagamenti. A San Mauro tre nuovi cantieri contro le piogge torrenziali

Il Comune sta portando avanti da qualche mese delle opere nella zona di via Domodossola, strategiche porre fine ai costanti problemi con le piogge. Resta però da migliorare il decoro urbano

San Mauro dice basta agli allagamenti. Tre nuovi cantieri contro le piogge torrenziali

Tre sono i cantieri importanti che il comune sta portando avanti negli ultimi mesi: la creazione di un bacino di laminazione vicino a via Burgo, una nuova rete fognaria in via Domodossola, e la costruzione di una rotonda definitiva tra via Domodossola, via Aosta e via Ronchi.

Tutti e tre gli interventi, di cui uno completato e gli altri due in corso d’opera, mirano a evitare allagamenti nella zona. È previsto anche il rifacimento dell’asfalto delle vie limitrofe, che – proprio a causa del mancato deflusso delle acque piovane in passato – presentano numerose buche.

La prima opera consiste nella realizzazione di un bacino antiallagamento con una capienza di 150 mila metri cubi tra rio Freidano e rio Gorei. Il progetto è stato realizzato insieme al comune di Settimo Torinese e finanziato con i fondi del PNRR per una cifra di 1,2 milioni di euro. In caso di piogge abbondanti, il bacino raccoglie l’acqua in eccesso e poi la rilascia gradualmente, evitando allagamenti nella zona  a sud di Pescarito, comprese via Domodossola, via Aosta e strade limitrofe.

Diversi sono infatti i disagi lamentati dai cittadini della zona negli ultimi decenni. Nel 2017, un residente di via Domodossola ha fatto causa al Comune per i continui problemi subiti negli ultimi vent'anni in casa propria, ottenendo lo scorso anno un risarcimento da 35 mila euro, che ha reso ancora più chiaro all'amministrazione di non avere più tempo da perdere.

«Il nuovo bacino di laminazione è attivo da settembre – spiega l’assessore ai lavori pubblici Luca Rastelli anche se la vasca di fatto era già entrato in funzione per le abbondanti piogge di agosto, pur non essendo allora finiti i lavori».

La zona di cantiere però non si presenta oggi in condizioni ottimali. Le recinzioni, spesso provvisorie, sono aperte e nella zona si scorgono diverse macerie abbandonate. Rastelli rassicura però che il Comune si impegnerà a ripulire e a mettere in sicurezza la zona non appena finiti i lavori anche a Settimo:

Luca Rastelli, assessore ai lavori pubblici

«Oggi di fatto i lavori sono conclusi. Per quanto riguarda la fine ufficiale dei lavori, dipende soprattutto dal comune di Settimo, ed è legata ad altre opere di sistemazione idraulica nel loro comune, visto che il bacino di laminazione serve anche a loro. Seguiranno dei lavori di perfezionamento e le recinzioni verranno risistemate quando ci sarà la fine lavori effettiva».

La seconda opera importante riguarda la fognatura bianca in via Domodossola fino all’incrocio con via Ronchi.

«Con questo riordino della rete fognaria – spiega Rastelli si vanno a limitare fortemente gli allagamenti nella zona, grazie anche al bacino di laminazione. Sono tutte opere che le varie amministrazioni comunali hanno promesso dal 2000 in avanti, ma che non sono mai state fatte. L’aspetto idraulico è fondamentale e stiamo procedendo con dei ripristini ‘in trincea’, e risistemeremo il resto della strada quando avremo le risorse».

Il ripristino provvisorio 'in trincea' in via Domodossola

Ultima ma non meno importante, la rotonda tra via Domodossola, via Ronchi e via Aosta.

«Sono vent’anni che quella rotonda è provvisoria – spiega l’assessore – e tutte le amministrazioni passate non l’hanno fatta, perché servivano investimenti e scelte politiche adeguate. I materiali che usiamo per questa rotonda li stiamo riutilizzando da piazza Europa. Con la vecchia rotonda, nella zona di via Aosta c’erano sempre allagamenti, perché l’acqua non defluiva. Dopodiché rifaremo interamente l’asfalto di via Aosta e verranno fatti nuovi parcheggi».

La priorità nel breve termine è quindi di riorganizzare la rete idrica della zona evitando danni agli edifici e alle strade, mentre la riasfaltatura avverrà a lavori conclusi.

La condizione attuale di via Aosta: la zona verrà riasfaltata

«Via Domodossola – puntualizza infine l’assessore – è da più di trent’anni che aspettava un riordino idraulico del genere. Non sono affatto dei lavori banali e semplici, e ce ne stiamo occupando da tre anni. Siamo riusciti a fare il bacino di laminazione per i cittadini a costo zero con il PNRR. Sono lavori sostanziali per il benessere dei sanmauresi. Ad esempio, la creazione di un sottofondo e di scarichi delle acque bianche è stata fondamentale nei lavori che hanno riguardato di recente piazza Europa, perché prima non c’erano, e non se n’è parlato abbastanza».

Importante è dunque l’impegno di San Mauro migliorare le opere idrauliche della città, messe sempre di più alla prova da eventi meteo estremi. Resta da vedere se i lavori si svolgeranno senza ritardi e se il cantiere di rio Frediano sarà chiuso ufficialmente in tempi brevi.

Del resto, la città di San Mauro Torinese è da molti anni interessata da fenomeni di dissesto idrogeologico. Già nel 1994, un'importante piena del Po causò l'allagamento di piazza Europa e delle case confinanti, mentre erano iniziati i lavori del tunnel sotterraneo, provocando danni ingenti.

Piazza Europa nel novembre 1994

Pochi anni dopo ci fu la devastante alluvione del 2000, che interessò la confluenza tra la Stura, il Po e la diramazione del canale Cimena, per la centrale idroelettrica. I problemi si verificarono per infrastrutture e abitazioni su entrambe le sponde.

Negli ultimi anni, a causa delle forti piogge collegate ai cambiamenti climatici, si sono verificati frequenti allagamenti in città.

A giugno 2020 è straripato il rio Sant'Anna a causa delle precipitazioni intense, provocando l'evacuazione di alcune case in via Sesia. Il torrente è stato successivamente ripulito dai volontari della Protezione Civile. 

L'evento più recente ha interessato invece proprio la zona di via Domodossola e del rio Freidano, dove sono in corso le opere che dovrebbero porre fine ai disagi nella zona, vista la frequenza sempre maggiore di eventi meteo estremi.

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