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Addio antibiotici: arriva la bava di lumaca!

Da Cherasco parte la sfida per un sigillante mammario cruelty-free che potrebbe ridurre l’uso di antibiotici negli allevamenti italiani e aprire nuove strade nella protezione delle colture

Una lumaca

Una lumaca

La bava di lumaca, nota finora per le sue applicazioni in campo cosmetico e curativo, potrebbe presto rivoluzionare l’agricoltura e la zootecnia. In particolare, questo prezioso secreto è al centro di studi per il suo impiego come sigillante mammario naturale, destinato alla prevenzione e trattamento della mastite bovina, una patologia batterica che affligge dal 20% al 40% degli allevamenti italiani, attualmente trattata con antibiotici. Ma le potenzialità della bava di lumaca non si fermano qui: essa potrebbe diventare anche un elemento chiave per la protezione rigenerativa delle colture.

A promuovere questa innovativa ricerca è l’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco (Cuneo), in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo).

lumaca

"Gli studi nei laboratori della Snail Therapy Company, specializzata nella lavorazione della bava, in sinergia con istituti di ricerca come l'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti e Pescara e l'Université Grenoble Alpes, hanno confermato le straordinarie qualità terapeutiche del siero estratto dalle chiocciole allevate con il Metodo Cherasco", spiega Simone Sampò, direttore dell’Istituto di Cherasco. Il siero, ottenuto con una tecnica cruelty-free e certificato Cosmos Icea, si distingue per la sua ricchezza di elementi naturali con comprovati effetti curativi.

Claudio Ghittino, direttore dell’Istituto Zooprofilattico, aggiunge: "La nostra sfida è dimostrare scientificamente l’efficacia della bava di lumaca come sigillante mammario e avviare una produzione economicamente sostenibile sia per i produttori che per gli allevatori". Il gruppo di lavoro, il primo al mondo su questa tematica, si è recentemente formato a Cherasco.

Entusiasta delle prospettive del progetto è anche Romano Marabelli, advisor della Direzione Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale: "Grazie ai rigorosi standard di allevamento del Polo Elicicolo di Cherasco, la bava di queste chiocciole è addirittura di qualità superiore rispetto a quella delle lumache selvatiche".

Cos'è la Bava di Lumaca?

La lumaca è un Gasteropode, un mollusco che si sposta mediante un piede molto espanso, su cui poggia tutto il corpo e che rappresenta l'unica struttura locomotoria. Il mucopolisaccaride di lumaca, chiamato comunemente "bava", è una secrezione prodotta da particolari ghiandole localizzate a livello del piede della lumaca.
Le principali funzioni dei diversi tipi di muco della lumaca sono le seguenti:

  • Idratazione e protezione: il primo tipo di fluido è progettato per rivestire le parti esterne del Gasteropode, allo scopo di mantenere il corpo sempre umido sulla superficie, prevenendo l'essicazione dei tessuti molli esposti. Inoltre, lo scorrimento costante della lumaca su superfici ruvide ed accidentate, nell'ambiente in cui vive, giustifica la funzionalità ristrutturante della bava, necessaria alla riparazione dei tessuti. La lumaca reagisce ai danni cutanei producendo una grande quantità di muco, che la protegge con sostanze antimicrobiche e molecole che sollecitano il naturale processo di rigenerazione delle cellule dei tessuti danneggiati.
  • Lubrificazione: la bava mucosa è prodotta sotto il piede, a formare uno strato che permette all'animale di muoversi senza il contatto diretto con il piano d'appoggio, e che aiuta l'animale a strisciare su qualsiasi superficie. Man mano che una lumaca progredisce per l'azione dei muscoli longitudinali del piede che si contraggono, il muco si secca, formando una traccia argentea e lucente.
  • Adesione: dal punto di vista funzionale, la bava di lumaca ha peculiari caratteristiche adesive. Grazie ad una particolare componente proteica, l'animale è in grado di aderire ad una superficie irregolare e di aggrapparsi ad una parete verticale senza cadere.

Il sottile strato di muco che ricopre il piede del Gasteropode viene utilizzato per varie altre funzioni, tra cui la riproduzione e la repulsione dei predatori.

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