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Fratel Teodoreto: 70 anni dopo, il suo messaggio continua a ispirare

A Pessinetto, un incontro per ricordare il venerabile Fratel Teodoreto Garberoglio, tra fede, formazione e un'eredità che ancora oggi coinvolge la comunità

Fratel Teodoreto: 70 anni dopo, il suo messaggio continua a ispirare

Domenica 29 settembre, a Pessinetto presso la Casa San Giuseppe, si è svolto il secondo incontro dal titolo Sulla strada di Fratel Teodoreto, un evento in ricordo del venerabile Fratel Teodoreto Garberoglio, che quest’anno ha coinciso con i 70 anni dalla sua morte. L'evento, organizzato dall'associazione “Ex Allievi La Salle” e “Perlacultura”, con il patrocinio del Comune di Pessinetto e della Pro Loco di Pessinetto, è stato riservato a soli 25 partecipanti per motivi organizzativi.

L’incontro è iniziato con le presentazioni di Loredana Bulco Molinari, presidente dell'associazione Perlacultura, che ha poi passato la parola al rappresentante del sindaco di Pessinetto, Virgilio Cresto, il quale ha ricordato l'importanza della Casa San Giuseppe per la sua storia. A seguire, è intervenuto il presidente della Pro Loco di Pessinetto, Davide Torasso, che ha sottolineato l'importanza del messaggio di Fratel Teodoreto, incentrato sulla formazione rivolta sia ai ragazzi che alle loro famiglie.

Loredana Bulco ha successivamente introdotto i relatori della giornata: Stefano Ferrero, presidente Ex Allievi Istituto La Salle di Torino; Fratel Raffaele Norti, vice postulatore per la causa di beatificazione di Fratel Teodoreto; Ezio Marinoni, giornalista e scrittore; Don Silvio Ruffino, parroco emerito di Pessinetto; Ing. Enrico Desideri, professore emerito del Politecnico di Torino e vicepresidente dell'associazione Perlacultura; e Ing. Riccardo Ghidella, membro del consiglio di amministrazione della Casa di Carità Arti e Mestieri. La moderazione dell'evento è stata affidata all'architetto Ivano Verra, presidente del Centro Studi Sentieri.

foto di gruppo

Foto Pessinetto

Ivano Verra ha ripercorso brevemente i due grandi progetti sviluppati da Fratel Teodoreto nel corso della sua vita: la Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata (divenuta poi l'Istituto Secolare Unione Catechisti del SS. Crocifisso) e la Casa di Carità Arti e Mestieri.

Verra ha anche ricordato l'incoraggiamento ricevuto da Fratel Teodoreto nel 1912 da Leopoldo Maria Musso, del convento torinese di San Tommaso dei Frati Minori.

Dopo di lui, Stefano Ferrero ha parlato dell'importanza dell'associazione Ex Allievi, sottolineando come la formazione dei laici diventi cruciale in un momento storico in cui la presenza dei sacerdoti è sempre più ridotta. Ezio Marinoni ha invece posto l'attenzione sulla casa natale di Fratel Teodoreto a Vinchio d'Asti, ricordando la necessità di lavori di ristrutturazione. Marinoni ha poi parlato del legame tra Fratel Teodoreto e Gino Pistoni, noto per il suo eroico sacrificio durante la Resistenza.

Successivamente, il professor Enrico Desideri ha evidenziato l'importanza della formazione continua, concetto centrale nella visione cristiana di Fratel Teodoreto, e ha ricordato come la casa reale dei Savoia avesse scelto i Fratelli delle Scuole Cristiane per la propria formazione.

Fratel Raffaele Norti, vice postulatore per la causa di beatificazione, ha dedicato ampio spazio al percorso che porterà Fratel Teodoreto alla beatificazione, ricordando che il venerabile è stato riconosciuto tale con decreto promulgato il 3 marzo 1990. Norti ha anche sottolineato la diminuzione del numero di religiosi, ma l'importanza di formare laici capaci di evangelizzare.

Don Silvio Ruffino, già parroco di Pessinetto, ha ricordato il ruolo centrale della Casa San Giuseppe per la comunità locale e per i religiosi che vi soggiornavano.

L’ultimo intervento è stato quello dell'ingegnere Riccardo Ghidella, membro del consiglio di amministrazione della Casa di Carità Arti e Mestieri e presidente onorario della Società Edison. Ghidella ha portato i saluti del consiglio di amministrazione presieduto da Paolo Monferrino e ha illustrato l'attuale struttura della Casa di Carità Arti e Mestieri, che oggi conta 250 dipendenti ed è il più grande istituto italiano per la formazione professionale. Ha poi evidenziato il ruolo delle famiglie nell'orientare i figli verso una formazione tecnica, spesso sottovalutata a favore di percorsi accademici.

La giornata si è conclusa con la scopertura e la benedizione della targa in ricordo di Fratel Teodoreto, officiata da Don Silvio Ruffino e dai Fratelli delle Scuole Cristiane presenti.

L'evento ha rappresentato un importante momento di incontro e confronto tra coloro che, seguendo l'insegnamento di Fratel Teodoreto, promuovono l'ascolto e l'aiuto ai più deboli. La giornata si è conclusa con la celebrazione della Messa nella cappella della Casa Vacanze San Giuseppe, officiata da Don Giancarlo Garbiglia e Don Silvio Ruffino, seguita da un pranzo festivo durante il quale sono stati offerti prodotti locali del Panificio da Lina e dell'Azienda Vinicola Picchio Rosso.

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