Cerca

Sostenibilità

Il Canavese e la mobilità elettrica. Ma chi paga le spese economiche e ambientali?

La reale sostenibilità che si nasconde dietro l'accordo tra Enel X e il Comune di Lanzo Torinese

Il Canavese fa un passo verso la mobilità elettrica. Ma chi paga le spese economiche e ambientali?

Lanzo Torinese si impegna nella promozione della mobilità sostenibile. Grazie a una recente delibera comunale, il Comune si doterà presto di nuove colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Per alcune persone questo è un passo importante verso un futuro a basse emissioni, per altre il problema è più complesso. Ma partiamo dall’inizio.

La mobilità elettrica presenta grandi potenzialità in termini di riduzione dell'inquinamento sia atmosferico che acustico ed offre la possibilità di numerose applicazioni a livello cittadino, tra le quali la mobilità privata su due e quattro ruote, il trasporto pubblico e altro” commenta la Giunta.

Da qui nasce la decisione di ampliare la rete di ricarica per le auto elettriche. Il progetto è frutto di una collaborazione tra l'Amministrazione comunale ed Enel X, che collaborano già da alcuni anni. Infatti, nel 2018 il Comune aveva contattato l’ente al fine di essere inserito nel Programma Nazionale sulla Mobilità Elettrica, mediante installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Da questo primo incontro erano state collocate le prime due colonne di ricarica presso l’area Movicentro. Oggi il Comune intende ampliare la rete con l’installazione di due nuove postazioni. In particolare, i parcheggi per la ricarica elettrica verranno realizzati in Via Marchesi della Rocca e Via Tesso. Al momento si parla solo di una proposta, ma nelle prossime settimane saranno effettuate delle valutazioni tecniche che confermeranno o meno la fattibilità del progetto.

Nel caso di esito positivo, verrà firmata una sottoscrizione della durata di 10 anni. Sarà Enel X a provvedere all’installazione delle colonnine in tutte le fasi. Quindi, il Comune non avrà alcuna spesa, se non quella di concedere gratuitamente il suolo pubblico all’ente. Una volta realizzate, per ogni postazione potranno ricaricarsi contemporaneamente due automobili.

Questa iniziativa viene proposta in linea con le politiche europee. Infatti, nel 2010 l'Unione Europea ha lanciato un appello ai suoi Stati membri per accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile. Con la comunicazione COM(2010)186, ha sottolineato l'urgenza di ridurre l'inquinamento atmosferico, migliorare le infrastrutture stradali e investire massicciamente nella mobilità elettrica.

Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. Sebbene offrano molti vantaggi, le auto elettriche comportano anche molti problemi e la loro diffusione è ostacolata da fattori economici, tecnologici e ambientali.

Innanzitutto, il costo: il prezzo di acquisto di un'auto elettrica è spesso più elevato rispetto a quello di un'auto a combustione interna. Di conseguenza rimane ancora un bene di lusso, non accessibile a tutte le persone.  

A questo si aggiunge il fatto che le auto vendute sono sempre più grandi, con evidenti conseguenze sulla sicurezza e sull’ambiente. Si pensi che ogni anno le auto crescono di un centimetro in larghezza. Insomma, compriamo sempre più Suv, anche in contesti – come la città – dove questo tipo di vettura non è necessario. Un piccolo vizio in contrasto con l’obiettivo di abbattere le emissioni.

Poi c’è il problema delle batterie. Infatti, è ormai noto che la produzione delle batterie per auto elettriche ha un impatto ambientale non trascurabile, soprattutto in termini di consumo energetico. Inoltre, crea e legittima nuove forme di sfruttamento del lavoro e del territorio come conseguenza dell’estrazione delle materie prime.

In ultimo, ma non per importanza – anzi rappresenta il tema centrale di questo dibattito – il problema legato all’origine dell’energia impiegata. Se è vero che diminuire i motori a combustione nelle nostre città può avere un effetto positivo sulla qualità dell’aria, è anche vero che la transizione tanto auspicata non sarà realizzabile se l’energia utilizzata per l’alimentazione delle batterie sarà sempre di natura fossile.

Detto in altre parole, se continueremo a produrre energia attraverso l’estrazione di petrolio, i motori elettrici non risolveranno veramente il problema del cambiamento climatico, ma continueranno ad alimentarlo. Questa è la vera questione che si nasconde dietro la transizione verso i motori elettrici. Quello di cui abbiamo bisogno, oggi, è incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Per questo motivo, l’impegno del comune di Lanzo Torinese ad aumentare la rete di rifornimento elettrico, sebbene sia uno sguardo importante verso un futuro più sostenibile, non può staccarsi dal discorso critico sulla provenienza dell’energia. A questa sfida dovrà rispondere Enel, come molte altre aziende - nazionali e multinazionali - che operano nel settore dell’energia. Ad oggi non sembra che lo stiano facendo in maniera efficace

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori