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Scarmagno
02 Ottobre 2024 - 11:09
La messa è stata celebrata da don Piero Agrano fuori dalla chiesa
La chiesa parrocchiale del capoluogo di Scarmagno, inagibile ormai da inizio settembre, quest'anno ha fatto solo da sfondo alle celebrazioni religiose di domenica 29 settembre per il santo patrono San Michele Arcangelo. La Messa è stata celebrata all’aperto, sulla piazza del capoluogo, mentre la successiva processione, aperta dalla Filarmonica di San Martino e dalla corale parrocchiale, si è snodata per le vie del paese senza la statua del Patrono, un fatto che ha suscitato non poche polemiche tra i fedeli.
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Gli scarmagnesi, infatti, hanno accolto con irritazione questa decisione, definendo in modo polemico la processione del 2024 come "storica", poiché è stata la prima volta che si è tenuta senza la tradizionale presenza della statua del santo patrono. Questo inconveniente è stato causato dal divieto di prelevare la statua all’interno della chiesa, decisa dal parroco don Jacek, il quale ha spiegato che si tratta di una misura di sicurezza legata all’inagibilità della chiesa, chiusa in attesa dei tardivi lavori di manutenzione del tetto. Il parroco, assente per altri impegni pastorali a Romano, avrebbe voluto evitare che qualcuno potesse correre il rischio di essere ferito all’interno della chiesa chiusa e inagibile per motivi di sicurezza. Una decisione che sarebbe stata concordata con la compagni assicurativa.

La statua di San Michele Arcangelo all'interno della chiesa parrocchiale di Scarmagno
La chiesa parrocchiale è stata chiusa circa un mese fa a causa di infiltrazioni dal tetto, che hanno progressivamente compromesso la stabilità di un affresco, provocando la caduta di calcinacci. In accordo con l’assicurazione, il parroco ha preferito chiuderla per garantire la sicurezza, ma i lavori di manutenzione non sono ancora iniziati, generando ulteriore malcontento tra i parrocchiani.
Il sindaco di Scarmagno, Adriano Grassino, spiega: "C'è un gruppo di volontari che si è formato per cercare di creare iniziative per raccogliere fondi. Fanno da collegamento tra la popolazione e il parroco. Insomma, la popolazione si sta dando da fare. È la chiesa che ha i suoi tempi. Chissà quando riaprirà». I lavori di riparazione del tetto e del restauro degli interni danneggiati dalle infiltrazioni di acqua sono stimati in 30 mila euro, una cifra che potrebbe essere quasi interamente coperta grazie al contributo del Comune di Scarmagno, una volta espletate le procedure burocratiche.
A sostituire don Jacek nella celebrazione della Messa è stato il parroco della frazione di Bessolo, don Piero Agrano, alla presenza di alcuni sindaci dei comuni limitrofi e del comandante della stazione dei Carabinieri di Strambino, maresciallo Gianfranco Calabrese. Il sindaco Grassino ha ringraziato le autorità per la loro partecipazione e ha solo accennato alla singolarità della celebrazione di quest’anno, senza approfondire le polemiche sullo stato della chiesa.
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Nonostante le polemiche, la giornata si è svolta sotto un cielo sereno e il sindaco ha voluto sottolineare: «Devo dire che la celebrazione fuori dalla chiesa è stata suggestiva. Inoltre era una bella giornata di sole, e i fedeli hanno apprezzato». Tuttavia, la popolazione ha espresso apertamente la propria irritazione per la decisione del parroco di non consentire il prelievo della statua del santo e per il forte ritardo nei lavori di manutenzione del tetto.
Molti fedeli ritengono che, con una maggiore sensibilità da parte dei responsabili, i lavori si sarebbero potuti avviare con più rapidità, dato che richiedono tempi relativamente brevi e una spesa contenuta, già parzialmente coperta grazie alle promesse di finanziamento. A tale proposito, sul portone d’ingresso della chiesa chiusa, è stata affissa una lettera distribuita a famiglie e imprese con la richiesta di una donazione per il restauro della chiesa, detraibile dalla dichiarazione dei redditi.

L'interno della chiesa patronale di San Michele Arcangelo
La chiusura della chiesa di San Michele e l’assenza della statua del patrono hanno segnato profondamente le celebrazioni di quest’anno, ma la comunità di Scarmagno continua a sperare in una rapida soluzione. Nel frattempo, i volontari e le autorità locali si stanno impegnando affinché la chiesa possa presto riaprire e tornare al centro della vita religiosa e sociale del paese.
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