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Incredibile! Piastra usa i soldi dei cittadini per fare campagna elettorale

A favore dello Ius Scholae inserita nel DUP: la denuncia di Enzo Maiolino (Fratelli d’Italia)

Incredibile! Piastra usa i soldi dei cittadini per fare campagna elettorale

Enzo Maiolino e Elena Piastra

Non bastava l’autocelebrazione della sua carriera, ora Elena Piastra sembra aver deciso che i soldi dei settimesi (pochi o tanti, poco importa) possono tranquillamente finanziare campagne di opinione politiche. Avete capito bene: durante l’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza di sinistra ha approvato il Documento Unico di Programmazione (DUP), che include tra gli obiettivi di mandato… udite udite, una campagna a favore dello Ius Scholae.

E come giustificano una scelta del genere? Facile, non lo fanno! Con un colpo di genio hanno infilato il tutto sotto la "missione politiche sociali", alla voce "politiche per persone a rischio di esclusione sociale". Geniale, vero? Perché ovviamente, il modo migliore di affrontare le difficoltà sociali è lanciare una crociata ideologica… sulle spalle dei contribuenti!

Municipio di Settimo Torinese

A sollevare un'opinione diversa, decisamente più pratica, è stato Enzo Maiolino, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, che non ha esitato a denunciare la strumentalizzazione dei fondi comunali: "Ho chiesto spiegazioni nel merito durante il Consiglio, ma a quanto pare per loro è normalissimo fare propaganda politica a nostre spese." Evidentemente, la risposta non c'è stata, ma Maiolino non si è lasciato scoraggiare.

Quindi, riepiloghiamo: propaganda politica, con i nostri soldi. È questo ciò che la sindaca Piastra ha in serbo per i cittadini di Settimo Torinese? Una città dove le strade sembrano crateri lunari, i servizi pubblici sono un miraggio, eppure i fondi si trovano, ma solo per passare messaggi che sembrano un po' fuori luogo rispetto ai bisogni reali della popolazione.

Naturalmente, tutto sotto l’etichetta delle politiche sociali. Perché diciamocelo, non c’è niente di meglio che travestire una spesa ideologica da intervento sociale, così da confondere un po' le acque.

Davvero è questo ciò che vogliono i settimesi? I loro soldi, che dovrebbero migliorare strade, scuole e servizi, dirottati su questioni politiche che appartengono ad altre sedi, magari parlamentari, e non tra i capitoli di spesa di un comune?

Enzo Maiolino non ha dubbi: "Sull’argomento non mi fermerò, perché non è accettabile che si continui a spendere i soldi pubblici in modo così fazioso."

La vera domanda, però, è se anche i cittadini si fermeranno o se, come già accaduto in passato, si lasceranno trasportare dal fiume della politica spettacolo, che sembra scorrere più veloce delle loro necessità reali.

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