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30 Settembre 2024 - 15:45
Riccardo Rosso, di San Sebastiano da Po, ha compiuto 14 anni lo scorso mese di maggio
Ha compiuto 14 anni il 5 maggio scorso, ma Riccardo Rosso ha già fatto parlare di sé per qualcosa di straordinario: è il più giovane arbitro d'Italia. Una storia di passione, determinazione e amore per il calcio che va oltre il semplice gioco con il pallone.
Ieri, domenica 29 settembre, Riccardo ha vissuto il suo momento speciale, esordendo ufficialmente come arbitro sul campo "Bertolotti" di Volpiano. La partita? Fc Volpiano-Ardor San Francesco, categoria Giovanissimi Provinciali U14.
Il risultato finale, un 18-0 per i padroni di casa, ha forse messo meno pressione sulle spalle del giovane direttore di gara, ma l'emozione era tutta lì, palpabile, sotto gli occhi di chiunque abbia assistito a questa piccola grande impresa.

L'esordio sul campo del Volpiano, domenica scorsa
Riccardo Rosso vive a San Sebastiano da Po con il papà Giuseppe, la mamma Michela e la sorella Ludovica. Frequenta la terza media a Casalborgone ed è tesserato dal maggio scorso nella sezione di Chivasso dell'Associazione Italiana Arbitri, presieduta da Livio Sasanelli, dopo aver superato gli esami per diventare effettivo.
Si allena tre volte a settimana - il lunedì, il mercoledì e il venerdì - al campo sportivo Paolo Rava di Chivasso, dalle 19 alle 20:30. Una routine, quella degli allenamenti, che non è nuova per lui, ma questa volta non lo fa da calciatore. Il giovane Rosso ha infatti alle spalle una breve carriera da difensore, prima nel Busignetto e poi nello Sporting 590. Ma ad un certo punto, la passione per il fischietto ha preso il sopravvento, e con essa, il desiderio di seguire le orme di suo padre.
Già perché Giuseppe Rosso, vice sindaco di San Sebastiano da Po, è un arbitro di grande esperienza. Iscritto alla sezione AIA di Torino da 52 anni - correva il 1973 - durante la sua carriera ha arbitrato categoria dopo categoria fino alla promozione.
L’esempio del papà è stato un faro per Riccardo, che ha deciso di intraprendere questo percorso con entusiasmo e una maturità sorprendenti per la sua giovane età. Già a 13 anni ha iniziato a seguire i corsi per arbitri e l’esame lo ha sostenuto subito dopo averne compiuti 14. Un record. Un traguardo importante, che lo ha portato a calcare il campo con una nuova consapevolezza.
Arbitrare non è mai facile, lo sanno tutti, e ancora di più lo è quando sei così giovane. Eppure Riccardo affronta tutto con una grinta che impressiona. L'entusiasmo del papà lo accompagna, non solo moralmente. È proprio Giuseppe, infatti, a portarlo agli allenamenti, a stare con lui nelle riunioni della sezione che si tengono al Campus delle Associazioni al Baraggino, e da oggi lo seguirà anche alle partite.

Riccardo Rosso con il papà e con Luca Pairetto
“Deve avere carisma e carattere - spiega il papà - oltre che tenersi sempre allenato per rispetto delle società calcistiche che va ad arbitrare. Se la partita è tosta, devi tirare fuori il carattere per tenerla in pugno”.
Parole semplici, ma che racchiudono la filosofia di un mestiere che richiede molto più di una semplice passione.
Essere arbitro, infatti, significa avere il controllo, gestire le situazioni, mantenere la calma anche quando la tensione si alza. Per un ragazzo di 14 anni, potrebbe sembrare un’impresa impossibile. Eppure Riccardo dimostra che con determinazione e con il supporto giusto tutto è possibile.
Le critiche dagli spalti? Per ora non lo spaventano. È consapevole che fanno parte del gioco e sa che può contare sul supporto della sua famiglia per affrontare ogni ostacolo. “Io e mia moglie Michela sappiamo che dobbiamo lasciar correre, fare finta di nulla, essere estranei a ciò che dicono”, racconta Giuseppe Rosso.

Riccardo Rosso con Maria Sole Caputi e il papà Giuseppe
I suoi idoli? Luca Pairetto, arbitro di Serie A e figlio del celebre Pierluigi Pairetto, e Maria Sole Caputi. Modelli a cui si ispira e che, chissà, un giorno, magari eguaglierà.
Per ora, arbitra partite di coetanei, nella categoria Under 14, ma non nasconde il suo sogno: crescere, migliorarsi e arrivare sempre più in alto. Partita dopo partita, domenica dopo domenica. Tranne la prossima, però. Perché per Riccardo c'è un altro appuntamento che lo aspetta: la cresima.
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