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Vergogna, urla la capogruppo del Pd. Dall'Aventino a Matteotti

La capogruppo del Pd, Elena Ruzza, accusa le Opposizioni di disertare il consiglio mentre la sindaca Piastra tiene nascosti i nomi dei candidati alla guida della Patrimonio. E tra Aventini e attacchi teatrali, la politica locale sembra aver dimenticato la trasparenza.

Vergogna, urla la capogruppo del Pd. Dall'Aventino a Matteotti

Vergogna!” urla la capogruppo del Pd, Elena Ruzza, in consiglio comunale, con il dito puntato sulle Opposizioni di centrodestra, assenti, questa sera, nella prima parte dell’assise in segno di protesta per il rifiuto della sindaca Elena Piastra di fornire loro i nomi dei candidati alla carica di Amministratore della società Patrimonio al posto di Nino Daniel.

Inutile chiedersi perché la sindaca si ostini a tenerseli per sè in perfetto stile "aumma aumma". Inutile per la maggioranza che governa la città tutta impegnata a inchini, baci, abbracci e preghiere a quella chiacchierona di Santa Elena.

Meglio guardare all’Aventino (preannunciato questo pomeriggio dal consigliere comunale Manolo Maugeri) che è coinciso, pensa un po’ che coincidenza, con un lungo preambolo organizzato dalla presidenza del consiglio, con lo storico Silvio Bertotto, autore di un opuscolo e di una mostra nel ricordo di Giacomo Matteotti e di Luigi Raspini, sindaco di Settimo dall’ottobre del 1920 al novembre del 1922, costretto a dimettersi (con la violenza) dopo la Marcia su Roma e poi di nuovo sindaco alle prime elezioni amministrative del dopoguerra, tenutesi il 17 marzo 1946. Infine, riconfermato nel 1951.

“Come ci si fa ad assentarsi mentre si ricorda un eroe così straordinario? Un comportamento vergognoso...” ha stigmatizzato teatralmente la Ruzza (il teatro è la sua professione), facendo un po' ammuina e sottintendendo e facendo credere che, tutto sommato, questa minoranza di Matteotti e di Raspini non avesse tanto voglia di sentire parlare.

Becera! Un’accusa becera! Ancora più oggi. Ancor più rivolta ai Maugeri. Due ragazzi collegabili a tutto fuorché al fascismo. Ma li avete visti? Ma chi ci crede...? 

Ma la vera vergogna, diciamocelo, è una politica ridotta a un palcoscenico di accuse e offese, dove la coerenza viene sacrificata sull'altare dell’opportunismo.

E chi ce lo insegna meglio di Elena Ruzza, che fino a qualche tempo fa gridava contro le stesse persone che oggi difende?

Da oppositrice a capogruppo del Pd nel giro di una stagione, come se la trasparenza e la partecipazione fossero concetti opzionali.

Per la cronaca, la mostra dell’Anpi, dal titolo “Fra i grandi di mente e di cuore”, è ospitata nei locali di via Cesare Battisti, angolo piazza della Libertà a Settimo Torinese, ed è visitabile da venerdì 20 a venerdì 27 settembre, negli orari 10-12 e 16-18. L’ingresso è libero. Un’occasione per vedere, ad esempio, l’opuscolo di Piero Gobetti dedicato a Giacomo Matteotti e pubblicato nel 1924, subito dopo l’omicidio del parlamentare socialista.

Tra i numerosi materiali esposti, ci sono le fotografie della Casa Museo della famiglia Matteotti a Fratta Polesine, e i francobolli commemorativi a lui dedicati: il primo del 1955, stampato da Poste Italiane in dieci milioni di esemplari, e quello emesso il 10 giugno di quest’anno, in occasione del centesimo anniversario della morte.

Tornando alla vergogna... Eccome se c’è.

Ma forse sta da qualche altra parte rispetto a dove la indica la Ruzza. Forse è nella politica di una maggioranza che evita il confronto su temi cruciali, costringendo le Opposizioni all’Aventino. Un modo di dire che sta ad indicare la scelta estrema dei deputati italiani nel 1924. Abbandonarono il Parlamento in segno di protesta contro l’ascesa del fascismo, rifiutandosi di legittimare con la loro presenza un sistema che, come oggi, si sottraeva al confronto.

Ecco, Ruzza, la storia ci racconta qualcosa di molto diverso da quello che vorresti farci credere tu... Tutta un'altra storia... Evviva l'Aventino...

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