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Inchiesta

Quanto costa un loculo al cimitero? Morire è diventato un lusso!

Tra loculi che costano migliaia di euro e servizi accessori che fanno lievitare il conto, il caro morte è una realtà che mette a dura prova i portafogli dei cittadini. Un’inchiesta tra Ivrea, Chivasso, Settimo Torinese e altri comuni

Quanto costa un loculo al cimitero? Morire è diventato un lusso!

Quanto costa morire? Un bel po' di soldi, e non è un eufemismo. Nell'Italia dei mille aumenti e delle continue lamentele sui rincari, ci dimentichiamo spesso di un aspetto fondamentale della vita: la morte.

Ebbene sì, anche per "lasciarci", siamo costretti a sborsare cifre non indifferenti. Dalla cremazione alla sepoltura, passando per i servizi cimiteriali, i loculi e i cinerari, ogni dettaglio di quella che dovrebbe essere una degna commemorazione diventa una voce di costo che grava sulle spalle dei familiari. In questo viaggio tra i cimiteri piemontesi – Ivrea, Chivasso, Settimo Torinese, Ciriè e altri ancora – emergono numeri che parlano chiaro: il "caro morti" è un fenomeno reale e sempre più pressante.

cassa da morto

Partiamo da Ivrea, dove i prezzi per una sepoltura possono davvero far venire i brividi (e non per il freddo). Un loculo nel piano seminterrato, in prima fila, costa 4.196,30 euro, e no, non è un errore di battitura. Se il caro defunto desiderava riposare in una posizione più comoda, come il piano terreno o ai livelli superiori, il costo sale ulteriormente: fino a 6.257,01 euro per un loculo nelle file centrali​. 

Certo, potresti pensare che per una somma simile ti regalino almeno una vista panoramica del Canavese, ma purtroppo non è così. Questo è solo il costo del loculo. Se si volesse qualcosa di più modesto, come una celletta ossario interna, si arriva a 865,43 euro, mentre una ceneraria si attesta intorno ai 1.236,48 euro. E non parliamo ancora dei costi di manutenzione, che possono spingersi molto più in là.

A Chivasso, il discorso non cambia molto. Qui, le tariffe partono da 3.636,00 euro per un loculo nella prima o seconda fila del colombario​. Se si scende alla terza fila, si può "risparmiare", pagando 3.200,00 euro, e le tariffe continuano a calare fino a 2.835,00 euro per la quinta fila. Interessante notare come la posizione del loculo influisca notevolmente sul prezzo: sembra quasi di prenotare un posto a teatro, con i biglietti più economici per i posti in alto e i più costosi per quelli vicino al palco. Ma c'è una curiosità: se il loculo è "rigenerato", ossia già utilizzato in passato, i prezzi si abbassano decisamente, fino a 1.772,00 euro​. Insomma, anche nella morte si può "riciclare". Per chi desidera una celletta ossario o un'urna cineraria, i costi sono più accessibili: 591,00 euro per una nuova celletta e 355,00 euro per quelle rigenerate.

Passiamo a Settimo Torinese, dove i costi dei loculi non differiscono molto dalle altre realtà piemontesi. Qui, un loculo al piano seminterrato in prima fila costa 2.684,00 euro, mentre al secondo piano si arriva a 4.235,00 euro. Anche qui, l’altezza incide: chi opta per il quarto piano può sborsare circa 1.727,00 euro. La differenza di prezzo tra le varie file è notevole, ma il trend è sempre lo stesso: più in alto vai, meno paghi. Le cellette ossario per le ceneri, invece, partono da 561,00 euro per le prime file. Nella città ei lavandè, peraltro, anche i bambini hanno un loro tariffario, con costi ridotti, ma non meno impattanti: 847,00 euro per la prima fila dei loculi. Un dettaglio che fa riflettere.

Anche a Ciriè non si scherza. I loculi, concessi per un periodo di 60 anni, vengono assegnati al momento del decesso e i prezzi variano a seconda della fila e della tipologia di concessione. Le cifre si allineano a quelle degli altri comuni, rendendo Ciriè non certo un'eccezione nel panorama del "caro morti". La possibilità di riservare un loculo per un coniuge ancora in vita implica un ulteriore rincaro, come accade anche in altri comuni. Insomma, anche nel momento del lutto, l’amministrazione comunale trova il modo di far pagare qualcosa in più.

E che dire d  Caluso, Rivarolo, Borgaro, Leini, Caselle, Cuorgnè e Castellamonte? Anche qui, le tariffe non lasciano molto spazio alla pietà. In media, un loculo in prima fila può superare facilmente i 3.000 euro, e per i posti "meno pregiati" si scende di poche centinaia di euro. E attenzione, perché in molti di questi comuni si applica un sovrapprezzo per chi non è residente, fino al 50% del costo base. Insomma, se hai la sfortuna di morire lontano da casa, i tuoi cari dovranno mettere mano ancora più in profondità nel portafoglio.

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Il peso nascosto: i servizi accessori

Ma il loculo non è l’unico costo da sostenere. Ogni sepoltura comporta una serie di spese accessorie: tumulazione, manutenzione, opere murarie per la lapide, esumazioni, estumulazioni e via dicendo. A Settimo Torinese, ad esempio, una semplice tumulazione costa 646,60 euro per i resti o ceneri, mentre l’esumazione ordinaria può arrivare a 536,80 euro​. 

Per la fortuna dei "vivi"  c’è anche la cremazione, che se effettuata nel tempio crematorio di Mappano ha un costo di circa 624,00 euro, inclusa l’urna cineraria. Una curiosità... Anche la dispersione delle ceneri in natura non è gratuita: si pagano 292,80 euro per il privilegio di spargere le ceneri del proprio caro in luoghi ameni.

loculi

Morire è un lusso

Quello che emerge da questa analisi è che la morte è diventata un lusso che non tutti possono permettersi. Mentre si discute tanto del "caro vita", del costo della spesa o delle bollette, nessuno parla del "caro morte". Eppure, anche questo è un problema reale, tangibile, che colpisce tutte le famiglie, indipendentemente dal ceto sociale. Perché, alla fine, tutti dobbiamo fare i conti con l'ultimo saluto, e quei conti sono salati.

Si potrebbe argomentare che, con un sistema fiscale più equo o una revisione delle tariffe cimiteriali, si potrebbe rendere più accessibile l’ultimo viaggio. Ma per ora, la realtà è questa: morire è costoso, e non poco. Forse sarebbe il caso di iniziare a parlare seriamente del "caro morti", prima che il peso economico di una sepoltura diventi insostenibile per troppe famiglie.

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