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Ciriè
25 Settembre 2024 - 14:45
Autobus GTT
Pendolari e cittadini di Fiano, Cafasse, Monasterolo e Varisella sul piede di guerra e con il dito puntato sulla linea 229 Ciriè-Robassomero, una linea che, paradossalmente, sembra trasportare soprattutto malcontento.
La denuncia arriva da Laura Giolitti, cittadina di Robassomero, che, esasperata dalle continue difficoltà nel trasporto pubblico locale, ha deciso di prendere carta e penna (o, meglio, tastiera e schermo) e scrivere direttamente all'Agenzia della Mobilità Piemontese, nonché a BusCompany, Comune e consorzio ExtraTo.
La sua richiesta? Un servizio più efficiente e una pianificazione che tenga finalmente conto delle esigenze di chi ogni giorno si affida al trasporto pubblico per lavoro e studio.
Il problema sembra ruotare attorno a poche corse, spesso affollate e mal programmate, che non riescono a coprire adeguatamente le necessità degli abitanti di Robassomero e delle località limitrofe. Giolitti descrive una situazione che, per molti pendolari, si ripete senza sosta: al mattino, un solo autobus parte da Robassomero alle 7.35, con la corsa successiva che non arriva prima delle 8.40. Risultato? Sovraffollamento a bordo, con residenti e pendolari che si accalcano per cercare di trovare un posto e arrivare a destinazione.
Al ritorno, poi, la situazione non migliora: per chi finisce le lezioni alle 14, c’è solo una corsa disponibile alle 14.30 dalla stazione di Ciriè. E se va bene, si arriva a casa verso le 15.00. Ma spesso non va bene: affollamento, passaggi a livello chiusi e ritardi portano il viaggio a durare fino a un'ora per percorrere appena 5 chilometri. Uno scenario quasi surreale, soprattutto considerando che l’abbonamento per questo disservizio costa 388 euro all’anno.
"È assurdo", scrive Laura Giolitti nella sua lettera, in cui evidenzia come il costo dell’abbonamento non corrisponda alla qualità del servizio offerto. E non è solo questione di soldi: i disagi quotidiani, l’incertezza sugli orari e l’impossibilità di poter contare su un trasporto pubblico puntuale e frequente si ripercuotono sulla vita di centinaia di famiglie.
Uno dei problemi più evidenti è il passaggio a livello di Ciriè, che spesso rimane chiuso per tempi inspiegabilmente lunghi, impedendo a studenti e lavoratori di rispettare gli orari. Questo comporta non solo ritardi nel rientro a casa, ma anche difficoltà nel raggiungere le scuole in orario, con il rischio di dover presentare giustifiche o, peggio, perdere la lezione. Il tutto mentre si attende la prossima corsa, che, se mancata, obbliga a restare a Ciriè fino alle 17.15, l’orario della corsa successiva.
La richiesta della cittadina è chiara: "Serve una riorganizzazione del servizio con corse più frequenti nelle fasce orarie di punta, soprattutto tra le 7.00 e le 8.00 e tra le 13.00 e le 15.00, magari con intervalli di 15-20 minuti", scrive Giolitti. Una proposta che non è solo nell’interesse di chi utilizza il bus, ma che aiuterebbe a ridurre il traffico di auto private, migliorando la qualità della vita e abbattendo l’inquinamento.
Resta ora da vedere se l’Agenzia della Mobilità Piemontese e le altre istituzioni coinvolte risponderanno a questa ennesima richiesta, o se la voce dei pendolari continuerà a rimanere inascoltata, lasciando i cittadini di Robassomero e dei paesi limitrofi a combattere con un servizio pubblico che, per ora, sembra trasportare più problemi che soluzioni.
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