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Trasporti
19 Settembre 2024 - 15:52
Una battaglia silenziosa, ma che si fa sentire forte, tra i cittadini esasperati e la gestione della linea ferroviaria Torino-Ceres. Il dibattito si è infiammato con la pubblicazione dell'articolo "L'inferno intorno al binario 3 della stazione".
Parole e soprattutto rumori di una cittadina residente nei pressi della stazione ferroviaria di Ciriè, Maria Chiara.
Stando a quel che ci aveva raccontato da quando Trenitalia ha preso il controllo della linea, subentrando a GTT, il famigerato binario 3 è diventato il peggior nemico di chi vive vicino alla stazione.
Vibrazioni, rumori e disagi sono ormai parte del loro quotidiano.
Ma perché, ci si chiede, non viene usato il binario 1, che sembra la soluzione più ovvia?
Ce lo spiega Enrico Suppo, dell'Osservatorio sulla Ferrovia Torino-Ceres.
"Attualmente – dice Suppo – a Ciriè si fa il trasbordo tra il treno per Germagnano e quello per Torino, una procedura diversa da quella che c'era con GTT. I treni rimangono fermi e ripartono in direzioni opposte, e così i passeggeri evitano di usare il sottopasso".
Quindi, il binario 3 non è una scelta a caso.
"La ragione è tecnica – chiarisce Suppo –. Sul binario 1 manca il segnale lato Germagnano. Questo vuol dire che i treni da Torino non possono fermarsi lì e quelli da Germagnano non possono ripartire".
E il binario 2?
Troppo corto. È riservato ai treni Ciriè-Germagnano, e quindi non è utilizzabile per altro. Ecco perché l'unica soluzione, per ora, è il tanto criticato binario 3.
Ma c'è una speranza all'orizzonte.
Suppo rassicura: "Nel primo trimestre del 2025 il trasbordo dovrebbe essere eliminato, e il servizio verrà effettuato com'era ai tempi di GTT, senza sosta sul binario 3."
Per i residenti, come Maria Chiara, il ritorno alla normalità sembra ancora lontano, ma almeno c'è una luce in fondo al tunnel.
Per ora, però, la vita con il binario 3 resta un vero incubo.
"Rumore e vibrazioni non ci danno tregua", si sfoga Maria Chiara, che descrive la sua casa come se fosse sempre in preda a piccole scosse di terremoto. "Non si riesce nemmeno più a dormire", aggiunge.
La situazione è insostenibile. Un tempo, la sua villetta si affacciava su una vista tranquilla, ora invece ha i treni che sfrecciano a pochi metri dalle finestre.
La polemica in verità non si era fermata ai treni.
C'è anche il problema del verde, o meglio, della sua totale assenza di manutenzione. La stazione è circondata da una vera e propria giungla, come la descrive ironicamente Maria Chiara, con erbacce che crescono incontrollate.
C'è una questione di sicurezza, legata alla vegetazione che ostacola la visuale. Ne vogliamo parlare?
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