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Sanità
23 Settembre 2024 - 16:27
Francesco Maria Nola
La pioggia battente, il lunedì mattina e una corsa contro il tempo per ritirare un referto in ospedale. Uno scenario che molti potrebbero considerare ordinario, ma che per Francesco Maria Nola, malato di sclerosi multipla, si è trasformato in un vero e proprio incubo. Lo scrive in un post su Facebook, pubblicato in un momento di rabbia e frustrazione, scatenando un acceso dibattito sulla gestione dei servizi pubblici nei dintorni dell'ospedale di Ivrea.
Nola racconta la sua odissea tra parcheggi introvabili, ascensori guasti e, come se non bastasse, la tragica scena di un uomo in stampelle che scivola sul pavimento per nulla adeguato all’ingresso.
"Fate qualcosa!" dice ed è un grido che sembra risuonare in tutta la rete, accompagnato da decine di commenti di cittadini altrettanto esasperati.
Non è un problema nuovo, anzi: Cesare Monzardo, che lavora all'interno dell'ospedale, sottolinea come i due ascensori siano “nati male” e si blocchino ogni quindici giorni, causando disagi enormi non solo ai pazienti, ma anche al personale.
"Ogni 3x2 fermi, e nessuno si muove, né il Comune né la ditta che dovrebbe intervenire", denuncia Monzardo, richiamando alla memoria un episodio in cui una sua collega è rimasta bloccata per 40 minuti senza che nessuno intervenisse, se non i vigili del fuoco.
Monzardo è categorico: "Una vergogna". Il che non suona nemmeno troppo forte, visto che si parla di un ospedale dove i pazienti, magari gravi, rimangono bloccati tra un piano e l'altro.
E se pensate che l’ascensore sia l’unico problema, siete fuori strada. Sabrina Maran, una delle voci più attive nella discussione, sottolinea come il vero dramma sia il parcheggio adiacente l’ospedale, paragonato ironicamente alla famigerata Salerno-Reggio Calabria: lavori infiniti e zero soluzioni.
Da due anni, denuncia Francesco Maria Nola, sono stati eliminati i parcheggi per disabili, rendendo la situazione ancora più grottesca. E così, chi arriva all’ospedale di Ivrea si ritrova a vagare in cerca di un posto auto, come se si trovasse in un centro commerciale nel periodo natalizio. Anzi, a dire il vero, forse nei centri commerciali la situazione è persino migliore, visto che lì i parcheggi sono gratuiti, mentre all’ospedale, se sei fortunato a trovarne uno, te lo fanno anche pagare a peso d’oro, più che a Montecarlo.
Un dettaglio che non sfugge a Stefania La Impe Ipazia, che sarcasticamente commenta: "Viviamo in una società dove si pagano i parcheggi degli ospedali e sono gratis nei centri commerciali".
Mentre i disservizi si accumulano, le storie personali dei cittadini offrono uno spaccato anche più inquietante.
Giovanni Caltran racconta di aver visto due signore di 89 anni, sotto la pioggia, costrette a percorrere a piedi la salita verso l’ospedale, poiché nessun ascensore era in funzione. Una scena quasi irreale, se non fosse che accade davvero.
Caltran, conoscendo bene i corridoi dell'ospedale, le ha accompagnate attraverso la dialisi per raggiungere il reparto dove dovevano andare, dimostrando una solidarietà che però non può essere una soluzione strutturale a un problema che dovrebbe essere risolto da chi di dovere.
Situazioni come queste non fanno altro che alimentare la frustrazione e il senso di abbandono dei cittadini, come dimostra il commento di Giorgia Colapietro, che, al nono mese di gravidanza, ha dovuto affrontare la salita a piedi fino al reparto perché, ovviamente, gli ascensori non funzionavano.
Non sorprende che il dibattito abbia acceso gli animi.
Catherine Mallet punta il dito contro chi siede ai piani alti: "Nelle tasche di quelli di Roma e della Regione", stigmatizza, riferendosi ai tanti soldi che sembrano essere stati spesi per progetti mai realizzati, tra cui un ospedale nuovo che da anni viene promesso ma che, a conti fatti, non esiste ancora. Un'idea di infrastruttura fantasma che continua a essere rimandata come un miraggio nel deserto, mentre chi frequenta l’ospedale di Ivrea deve fare i conti con ascensori rotti, parcheggi inesistenti e manutenzione carente.
La frustrazione dei cittadini è palpabile. Mentre si moltiplicano i post su Facebook, emerge una costante: il silenzio delle Istituzioni. Nessuno si muove, nessuno prende posizione, nessuno interviene
La sensazione di essere stati abbandonati è confermata anche dai toni dei commenti.
Cristian Gelardi cerca di spiegare la situazione, indicando che la competenza degli ascensori esterni all'ospedale è del Comune, ma di fatto, sapere chi dovrebbe intervenire non risolve il problema se nessuno lo fa.
Giovanni Caltran, da parte sua, suggerisce di far pagare una penale per ogni giorno in cui gli ascensori rimangono fuori servizio. Ma intanto, chi frequenta l’ospedale deve continuare a salire e scendere a piedi.
Una delle proposte avanzate dallo stesso Francesco Maria Nola è di istituire un servizio navetta per disabili e anziani. Un'idea che potrebbe sembrare ovvia, eppure mai messa in pratica, salvo ai tempi dell’ex sindaco Stefano Sertoli, quando si ruppe l’unico ascensore esistente e si decise di inserire il secondo.
Della questione ha promesso di interessarsi il consigliere comunale Massimiliano De Stefano che su Facebook ha già dato tutta la sua solidarietà. In verità gli ascensori per questa giunta comunale, quella di Matteo Chiantore, e per quelle che l'hanno preceduta, da Carlo Della Pepa a Stefano Sertoli, sono sempre stati un incubo. Sono rotti sotto l'ospedale e sono rotti pure al Movicentro. Sono sempre rotti e non si riesce a capire la ragione. Ci sarà un modo per avere un manutentore sempre a disposizione, come capita in tutti i condomini, oppure no? C'è in verità qualcosa che ci sfugge ...
Tant’è! Chi sarà il prossimo a cadere?
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