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San Mauro Torinese

L'assessora fa alzare la musica per coprire la voce della protesta dei manifestanti

E' successo venerdì 13 quando il Comitato Salviamo il Parco del Meisino ha manifestato durante i festeggiamenti per l'inaugurazione della nuova Piazza Europa

I manifestanti del Comitato

I manifestanti del Comitato

La voce del comitato "Salviamo il Parco dei Meisino" cresce e sta cercando di farsi sentire in ogni sede. Venerdì scorso, 13 settembre, i manifestanti si sono dati appuntamento sul Ponte Vecchio mentre, a pochi passi, l'amministrazione guidata dalla sindaca Giulia Guazzora tagliava il nastro della nuova piazza Europa. Più che una manifestazione, si è trattato di un incontro informativo con la cittadinanza per cercare di spiegare ciò che il nuovo progetto comporterà, in termini di carichi ambientali, per il polmone verde tra il Comune di San Mauro e la città di Torino.


Non sono mancati i colpi di scena. Dopo gli interventi e approfondimenti sul cantiere del Meisino, un piccolo corteo pacifico si è recato verso piazza Europa. 

"Il nostro arrivo non è stato gradito dall'assessore all' Ambiente e allo Sport (Daisy Miatton, Ndr) che ha chiesto di alzare il volume della musica" spiegano dal Comitato. "Abbiamo chiesto al dj se gentilmente potesse farci parlare o quantomeno abbassare la musica, ma su indicazione dell'assessore, ci è stata negata tale possibilitò". "Ringraziamo tutti i presenti che, a differenza dell'assessore, si sono dimostrati interessati alla tematica e hanno preso i volantini chiedendo maggiori informazioni".


Poi con il microfono in mano, una rappresentante del comitato è andata a dirgliene quattro direttamente all'assessora, impegnata con il buffet della cena in bianco: "Volevo ringraziarti Daisy per aver fatto alzare il volume della musica mentre stavamo manifestando in modo pacifico. Manifestare per un qualcosa di cui voi dovreste prendervi carico. Ma sei del Pd e non puoi contraddire il sindaco di Torino. Ce ne rendiamo conto. Ma almeno devi garantire la democrazia ai tuoi cittadini".
A quel punto l'assessora ha semplicemente replicato: "Sono di una lista civica".

Pronta la replica: "Sì, che governa con il Pd a San Mauro". A quel punto, per non esacerbare gli animi, i manifestanti del comitato hanno deciso di interrompere la manifestazione: "Ce ne andiamo veramente. Non vogliamo rovinarvi la serata. Buona serata e buon divertimento". 

I lavori in corso qualche mese fa

E fortunatamente non si sono verificati attimi di tensione, come invece era avvenuto qualche giorno prima a Torino.

Proprio in merito alla situazione che si era venuta a creare durante una precedente manifestazione per l'avvio del cantiere al Parco del Meisino, tra San Mauro e Torino, mercoledì 18 settembre, è approdata in parlamento un intervento.

Il deputato Antonino Iaria del Movimento 5 Stelle, il 17 settembre è intervenuto alla Camera dei Deputati, evidenziando la situazione venutasi a creare con l'avvio del cantiere al Meisino

"Il 9 settembre scorso, un gruppo di cittadini e il Comitato, hanno manifestato contro un progetto molto impattante che riguarda il Parco di Meisino tra il Comune di San Mauro e la Città di Torino - ha riferito in aula l'onorevole Iaria -. Questo parco è oggetto di un progetto che andrà notevolmente a cambiare la capacità ambientale del parco e modificherà notevolmente il suo aspetto. Il tema che vorrei portare all'attenzione dell'Aula stasera è il fato che la protesta, ricordo che è un diritto costituzionale protestare pacificamente, e una protesta di questo genere ha diritto di essere portata anche nelle sale comunali per ripartire con un dialogo con l'amministrazione che non ha ascoltato questi cittadini ed è andata dritto per questo progetto senza valutarne né l'impatto né le considerazioni che i cittadini hanno fatto sempre in maniera civile e pacifica". 

In quell'occasione, durante la manifestazione del Comitato attivo su San Mauro e Torino, si erano verificati momenti di tensione tra un gruppo di manifestanti e gli operai incaricati dal Comune per proseguire i lavori legati alla costruzione del Centro per l’educazione sportiva e ambientale.

I manifestanti si erano opposti fisicamente, ma pacificamente, all'ingresso dei camion e dei mezzi da cantiere, schierandosi davanti all’area dell'ex galoppatoio, dove il progetto è in fase di sviluppo. Nonostante le forze dell'ordine fossero presenti per evitare disordini, sono avvenuti alcuni momenti di tensione tra manifestanti e operai, sebbene le scaramucce siano durate solo pochi secondi. La situazione si è stabilizzata attorno alle 10:30, con i manifestanti in presidio davanti al cantiere e gli operai fermi a breve distanza, incapaci di proseguire i lavori.

LA PROTESTA

l comitato "Salviamo il Meisino" continua a lottare contro la costruzione del Centro per l'educazione sportiva e ambientale, un progetto da 11,5 milioni di euro finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La principale preoccupazione degli attivisti riguarda il potenziale danno irreversibile all'ecosistema del Parco del Meisino, considerato "di alto valore ambientale e unico nel suo genere". Il comitato, attivo da oltre un anno, ha organizzato numerose proteste e raccolto firme attraverso petizioni e volantini distribuiti ai cittadini per sensibilizzare sulla questione.

Il progetto, avviato ufficialmente il 6 settembre 2024, prevede la realizzazione di diverse strutture per attività sportive all'aperto, come arrampicata, corsa campestre e ciclocross. Le aree coinvolte includono la storica Cascina Malpensata e l'ex galoppatoio militare, con l'intento di riqualificare spazi abbandonati. Tuttavia, nonostante le promesse di interventi a basso impatto ambientale e la valorizzazione delle aree verdi, il comitato teme che l'equilibrio naturale dell'area possa essere compromesso.

Nonostante il progetto sia stato attivato dalla città di Torino, il  Parco del Meisino è anche patrimonio del Comune di San Mauro ed è per questo che gli ambientalisti si aspettano una presa di posizione da parte dell'amministrazione Guazzora a difesa del territorio.

Il parco, infatti, si sviluppa lungo il fiume Po, a ridosso di Borgata Rosa e seguendo l’isolone Bertolla sino ad arrivare in zona Sassi.

"Si tratta di un rarissimo e prezioso scrigno verde che rientra in Rete Natura 2000, con ZPS ( zona protezione speciale ) ma che sta diventando oggetto di speculazione con la cittadella dello sport che cambierà per sempre la vocazione naturalistica" dichiarano gli attivisti del comitato "Salviamo il Meisino".

Inoltre c'è il problema delle specie protette: i ricci nei giorni scorsi, sono riusciti a bloccare le ruspe.

"Vengono sempre più alla luce le gravi incongruenze del progetto della Cittadella dello Sport al Meisino, dovute alla superficialità dei politici e dei tecnici che l’hanno concepito, ma anche, purtroppo, dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese che ne ha sottovalutato l’impatto ambientale. E aver sorvolato sulla presenza di specie protette a rischio di estinzione può avere anche conseguenze penali".

Proprio la presenza di una colonia di ricci, nei giorni scorsi ha parzialmente bloccato i lavori. 

"Come se si trattasse di un imprevisto qualsiasi, segnalato da un “attivista” che per caso è anche un veterinario! - tuonano dal Comitato-. Il riccio europeo è specie animale protetta a rischio di estinzione (non l’unica di tali specie presente nel parco) e la sua uccisione configura reato ex art. 544 ter del Codice Penale. Il veterinario dott. Massimo Vacchetta, titolare del Centro Recupero Ricci "La Ninna" a Novello, rinomata clinica specializzata nella cura del riccio europeo, il 12 settembre ha inviato all’Assessore Tresso, al Verde e alla Tutela degli Animali (!) e alla responsabile unica del procedimento per il progetto (Arch. Maria Vitetta), una lettera in cui chiede di fermare i lavori relativi al progetto della Cittadella dello Sport. Chiede inoltre l’apertura di un tavolo di confronto per salvare gli animali selvatici che vivono nella ZPS e che comprendono diverse specie protette tra cui i ricci".

Una lettera che suona come una diffida: "Il dott. Vacchetta ha segnalato due ipotesi di reato connesse al maltrattamento e all’uccisione della fauna selvatica (anche ex 727 bis del Codice Penale), con l'aggravante che si sta danneggiando una zona protetta. La presenza di ricci e di altre specie protette avrebbe dovuto essere oggetto di attenta disamina, nella Zona a Protezione Speciale e in tutto il parco del Meisino (gli animali non conoscono i confini tracciati dall’uomo sulle sue mappe). Una valutazione accurata avrebbe portato sicuramente alla bocciatura del progetto, in quest’area delicatissima" sottolineano dal Comitato".

E la conferma dello stop ai lavori non è tardata ad arrivare. Lunedì scorso, 16 settembre, l'assessore Tresso della Città di Torino, ha confermato verbalmente ad alcuni aderenti del Comitato che il Comune ha disposto la parziale sospensione dei lavori, che proseguono tuttavia all'interno e nel cortile dell'ex galoppatoio.

Il veterinario, dottor Massimo Vacchetta

"In quell'area purtroppo è stata già rimossa la vegetazione, con movimento di ruspe e di camion, così come avvenuto lungo due lati della ZPS; per creare una superflua strada parallela a quella esistente e per posare le recinzioni. Attendiamo quindi da parte del Comune conferma scritta della sospensione dei lavori e della sua durata, nonché dell'apertura del tavolo di confronto richiesto dal dott. Vacchetta. Sottolineiamo che per tutelare i ricci e la fauna selvatica la sospensione dei lavori dev’essere totale ossia riguardare sia tutta la ZPS sia la zona contigua in cui il progetto prevederebbe l'installazione della passerella e delle attrezzature sportive" precisa il Comitato.

Una protesta che nasce dalla mancanza di coinvolgimento: "Poiché la partecipazione pubblica è stata negata, stiamo ricorrendo a tutte le forme di contestazione legittime per impedire la realizzazione di un progetto che svela che la politica, al di là della propaganda e dei piani di resilienza, a oggi è ancora impegnata a far prevalere ragioni economiche sulla salvaguardia dell’ambiente, della salute umana e della stessa sopravvivenza della vita. La nostra contrarietà, come quella del dott. Vacchetta e di altri esperti, non riguarda lo sport praticato nei parchi, ma la realizzazione di questo progetto in questo parco, con spreco di 11,5 milioni di euro a debito che si sarebbero potuti utilizzare per ristrutturare veri impianti. sportivi. Si spaccia per educazione ambientale il portare i bambini a passeggiare intorno e addirittura sopra le zone umide (con nuovi sentieri e installazione di griglie) e l’insegnare loro a sparare con carabine laser! La nostra opposizione continuerà finché il progetto non sarà abbandonato".

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Commenti all'articolo

  • adriespo

    20 Settembre 2024 - 08:48

    Un progetto che si poteva benissimo fare in aree abbandonate lì vicino, al posto di capannoni non più usati o di appezzamenti di terreno pieni di immondizie, invece che dentro un parco. Questa politica è più che inutile, è dannosa.

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