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Valli di Lanzo
08 Settembre 2024 - 18:07
A Groscavallo, il tempo sembra essersi fermato all'istante in cui la furia dell'acqua ha devastato il territorio. A pochi giorni dall'alluvione che ha messo in ginocchio l'intera valle, il bilancio dei danni appare sconfortante. Le immagini di case, strade e pascoli sommersi da fango e detriti rimangono nella memoria degli abitanti, che ora si trovano a fare i conti con una realtà durissima.
La celebre pista di sci di fondo, uno dei simboli di Groscavallo, è stata spazzata via in ben tre punti critici: a Forno, Migliere e Borgo. Quella che per decenni ha rappresentato una delle principali attrazioni turistiche invernali della valle è ora irriconoscibile. Ripristinarla sarà un lavoro lungo e complesso, e con l'inverno alle porte, si teme che la stagione sciistica potrebbe subire un colpo durissimo, con inevitabili ricadute economiche per la zona.
Ma la situazione più grave si registra nel vallone di Sea, dove un malgaro e le sue 80 mucche sono rimasti completamente isolati. Da giorni, l'uomo è bloccato all'alpeggio, senza la possibilità di scendere a valle.
Le frane e i detriti che hanno travolto il sentiero rendono ogni tentativo di movimento impossibile. La preoccupazione per il benessere degli animali è crescente, così come la necessità di rifornire l'alpeggio di viveri e materiale.
La ricostruzione del sentiero, attualmente la priorità numero uno, non sarà né semplice né immediata.
Anche il sistema idrico del comune è stato pesantemente colpito. La strada che porta alle vasche di captazione dell'acquedotto, vitale per l'approvvigionamento d'acqua potabile, è stata gravemente danneggiata, e i lavori di ripristino richiedono interventi rapidi per evitare che la situazione peggiori ulteriormente. Il rischio, infatti, è che la popolazione possa trovarsi presto senza una risorsa essenziale come l’acqua. Le squadre tecniche sono già al lavoro, ma gli interventi procedono a rilento a causa delle difficili condizioni del terreno.
Nel frattempo, la briglia di Forno Alpi Graie, costruita per proteggere l’abitato dalle piene del torrente, è anch'essa sotto osservazione. Il letto del torrente è stato invaso da un'enorme quantità di detriti, massi e fango, e svuotare la briglia è cruciale per evitare nuove esondazioni.
Gli abitanti di Forno vivono con il timore che un nuovo episodio di maltempo possa rendere la situazione ancora più critica. "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia," ha commentato un residente, evidenziando come la manutenzione delle briglie sia sempre stata una questione spinosa, e ora se ne pagano le conseguenze.
Un'altra area fortemente colpita è quella del ponte di frazione Campo della Pietra, dove il passaggio è diventato impraticabile a causa del materiale roccioso e dei rovi accumulati sotto la struttura. Il ponte, che rappresenta una via d’accesso fondamentale per i residenti, è attualmente inutilizzabile, con conseguenti disagi per chi vive nelle zone più isolate. Le operazioni di pulizia sono già state avviate, ma anche qui, la strada per il ritorno alla normalità appare ancora lunga e tortuosa.
In tutto questo, la comunità di Groscavallo si trova stretta in un abbraccio di solidarietà.
Le Amministrazioni comunali della valle stanno facendo appello alla Regione e al Governo per ottenere i fondi necessari a fronteggiare l'emergenza, ma la burocrazia, come sempre, rischia di rallentare i tempi.
E mentre si attendono i lavori di ricostruzione e ripristino, gli abitanti di Groscavallo guardano al cielo con apprensione, temendo che le prossime piogge possano aggravare ulteriormente una situazione già drammatica.
Una cosa è certa: il ritorno alla normalità non sarà immediato e richiederà uno sforzo collettivo, fatto di lavoro, determinazione e, soprattutto, risorse che tardano ad arrivare.
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