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06 Settembre 2024 - 14:32
In un'epoca dominata dall'istantaneità e dalla gratificazione immediata, dove i giovani sono spesso dipinti come apatici e disinteressati, la storia di Andrea Cibrario, 21 anni, ci offre una boccata d'aria fresca.
Un ragazzo di Ciriè che ha dimostrato che la passione, la dedizione e il sacrificio possono ancora aprire le porte a grandi successi.
Chi avrebbe mai immaginato che un bambino cresciuto tra le onde del mare ligure e la tranquillità della piscina comunale di Ciriè sarebbe diventato un protagonista della scena sportiva universitaria americana?
La sua passione per il nuoto è nata in tenera età, quando trascorreva le sue estati a tuffarsi nelle acque cristalline della Liguria. Quei primi tuffi sono stati il seme di un sogno che sarebbe sbocciato anni dopo.
Tornato a Ciriè, la piscina comunale è diventata la sua seconda casa. Lì, tra le vasche e le mattonelle, ha iniziato a coltivare quel talento che lo avrebbe portato lontano. Ma il successo non arriva per caso. Dietro ogni medaglia e ogni record ci sono ore e ore di allenamento, sudore e rinunce. Andrea lo sa bene. Giornate che iniziavano all'alba e terminavano a notte fonda, allenamenti massacranti, una dieta ferrea e pochi svaghi.
"Ricordo bene gli anni del liceo quando, prima di entrare a scuola e iniziare le lezioni, io ero in vasca a Torino ad allenarmi per il primo allenamento della giornata, finita la scuola, tempo di mangiare qualcosa e subito via con il secondo allenamento, alcuni giorni ero davvero stremato" ci racconta.
La vera svolta arriva quando Andrea riceve una proposta che, senza mezzi termini, gli cambia la vita: una borsa di studio per un college americano. "Pensai immediatamente che quella potesse essere la mia grande occasione, avrei avuto la possibilità di migliorare e soprattutto di confrontarmi con alcuni dei migliori nuotatori in circolazione" ci spiega Andrea
Negli Stati Uniti, si è subito distinto per il suo talento e la sua determinazione. Ha infranto record, conquistato medaglie e si è guadagnato il rispetto di compagni e allenatori. Ma il suo successo più grande è stato quello di diventare il primo atleta di Bridgewater College a vincere una gara individuale ai campionati di conference.
"Quando quel giorno sono salito sul podio e ho sentito l’inno nazionale che suonava per me, ho capito che tutto l’impegno e tutti gli sforzi fatti fino a quel momento ne erano valsi la pena"
La sua storia non può che non essere un inno alla passione, alla determinazione e ai sacrifici che solo i più coraggiosi sono disposti a fare. È un esempio per tutti i giovani che inseguono un sogno, dimostrando che con la giusta dedizione e un pizzico di follia si possono superare ogni ostacolo e raggiungere traguardi impensabili.
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