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06 Settembre 2024 - 11:36
Giovanni Canavera
Sono continuate tutta la notte le ricerche di Giovanni Canavera, travolto ieri dalla piena dell'Orco mentre stava tagliando alcuni alberi lungo le sponde del torrente, a Feletto.
E non si è smesso di cercarlo neppure oggi. Carabinieri e vigili del fuoco, approfittando dell'abbassamento del livello dell'acqua, stanno perlustrando la zona e, compatibilmente con le condizioni meteo, nelle prossime ore sarà impiegato l'elicottero Drago per una serie di ispezioni dall'alto.
Gianni, 58enne di San Francesco al Campo, stava effettuando operazioni di disboscamento su una porzione di terreno che normalmente si trova lontana dal flusso principale del torrente. Tuttavia, la giornata di allerta meteo, accompagnata da forti precipitazioni, ha ingrossato rapidamente l’Orco, superando il livello di pericolo già alle 11 del mattino alla stazione di Spineto, tra Castellamonte e Cuorgnè. In quegli attimi drammatici, Canavera ha probabilmente tentato di mettersi in salvo, ma il trattore è finito in acqua, ribaltandosi e scomparendo tra le acque in piena.
L'allarme è stato lanciato dai colleghi, tra cui suo figlio Michael, che ha assistito impotente alla tragedia. "Papà non c'è più" continuava a dire assistendo alle ricerche dalla sponda del fiume.
La macchina dei soccorsi è partita immediatamente, coinvolgendo vigili del fuoco, elicotteri e droni, che hanno perlustrato il corso del torrente fino a San Benigno. Purtroppo, nonostante gli sforzi e le ispezioni aeree, di Canavera non è stata trovata traccia. Solo il trattore è stato recuperato nel tardo pomeriggio grazie all’intervento di una gru, e successivamente posto sotto sequestro.
Sebbene Canavera risulti ufficialmente "disperso", la speranza di ritrovarlo in vita è ormai quasi nulla. Il torrente Orco, nel frattempo, ha continuato a crescere durante la giornata di ieri, con una portata d’acqua ben oltre la norma, rendendo le ricerche ancora più difficili.
Gianni Canavera, originario di Corio, era sposato e padre di tre figli. Lavorava nell’azienda di famiglia a San Francesco al Campo, specializzata nel settore dei legnami. Da anni si occupava della messa in sicurezza dei greti di fiumi e torrenti in Canavese e nelle Valli di Lanzo. "Era un lavoratore esperto, attento e prudente," affermano i suoi colleghi, increduli di fronte alla tragedia.
Questo incidente ha riportato alla memoria un'altra sciagura accaduta sul torrente Orco quasi 24 anni fa, durante l'alluvione del 15 ottobre 2000, che colpì duramente il Canavese. In quell'occasione perse la vita il vigile del fuoco Bartolomeo Califano, travolto insieme al fuoristrada di servizio mentre attraversava il ponte tra Salassa e Castellamonte, crollato sotto la furia delle acque. Ogni anno la sua famiglia e i colleghi lo ricordano proprio nel punto in cui il suo corpo, inghiottito dall’Orco, non è mai stato ritrovato.
Oggi, il torrente Orco ha scritto un’altra pagina dolorosa della sua storia, e una famiglia piange la scomparsa di un uomo che, con dedizione e competenza, ha sempre lavorato per la sicurezza degli altri.
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