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Mantide Diavoletto, avvistati esemplari sulle sponde del fiume: problemi per le coltivazioni?

Il cambiamento climatico si manifesta in modi diversi. Uno di questi è la diffusione di animali e insetti in aree del globo dove prima le condizioni non ne favorivano la presenza. In Piemonte, arriva la Mantide diavoletto!

Mantide Diavoletto

Mantide Diavoletto, avvistati esemplari sulle sponde del fiume: problemi per le coltivazioni?

Avvistati esemplari di Mantide diavoletto sulle sponde dello Scrivia, in Piemonte, nel territorio al sud del Po. Ma, se c’è una cosa che i corsi d’acqua sanno fare perfettamente è collegare territori anche quando sembrano lontani tra loro. Allora è giusto domandarsi se anche nel Canvese questo insetto può svilupparsi e quale potrebbe essere il suo impatto sull’ecosistema.

Il cambiamento climatico si manifesta in modi diversi. Uno di questi è la diffusione di animali e insetti in aree del globo dove prima le condizioni non ne favorivano la presenza.

Oggi è arrivata la notizia dell’arrivo della mantide diavoletto sulle sponde dello Scriva. A queste latitudini rappresenta una novità.

Sia chiaro: non si tratta di una specie aliena, come il chiacchierato granchio blu. Ma di un insetto che, generalmente, preferisce altre condizioni climatiche e ambientali che, finora, gli hanno impedito di proliferare nel basso Piemonte.

Mantide diavoletto: rischi per l'agricoltura?

Per il momento la situazione non è preoccupante e la loro presenza viene monitorata. Non dovrebbe rappresentare una minaccia per le altre specie e per la biodiversità. Tuttavia, si tratta di un insetto carnivoro che si nutre di altri insetti e di parassiti.

In alcuni casi, la Mantide diavoletto è addirittura un bene per le coltivazioni, proprio per la loro capacità di regolare la quantità di parassiti. Insomma, questi piccoli insetti dal corpo allungato sono perfetti per le coltivazioni biologiche.

Ma un’eventuale aumento significativo della popolazione potrebbe diventare un problema, dal momento che queste mantidi si cibano anche di insetti impollinatori: preziosi alleati dell’ecosistema.

Mantide diavoletto: cosa dobbiamo aspettarci dalla diffusione di questo insetto

La mantide diavolo appartiene all'ordine dei Mantodea. Questo insetto è noto per il suo aspetto caratteristico, con un corpo allungato e zampe anteriori sporgenti, utilizzate per afferrare le prede.

Le mantidi diavolo sono predatori estremamente abili e si nutrono principalmente di altri insetti.

Una delle caratteristiche più singolari di questo insetto è il suo comportamento di "preghiera", in cui tiene le zampe anteriori sollevate in una posizione che ricorda un gesto di preghiera.

Questo comportamento non solo le conferisce un aspetto affascinante, ma è anche funzionale alla cattura delle prede.

In alcune culture, la mantide diavolo ha anche una certa valenza simbolica e viene associata a temi di protezione e di spiritualità. Tuttavia, non va confusa con altre specie di mantidi, che possono avere nomi simili ma differiscono nella morfologia e nel comportamento.

Per quanto quest’insetto possa essere affascinante, ciò che preoccupa della diffusione in Piemonte è la sua indole da predatore.

La mantide diavoletto, infatti, si nutre di una varietà di insetti, inclusi alcuni parassiti delle piante, come afidi, tripidi e altri insetti dannosi.

Questa caratteristica è ben vista dagli agricoltori che riescono così a mantenere sotto controllo la popolazione di parassiti senza l'uso eccessivo di pesticidi.

Insomma, non ci sono dubbi che la presenza della mantide possa avere effetti estremamente positivi: può contribuire a un ecosistema agricolo più equilibrato, favorendo la biodiversità e la salute del suolo.

Allora non ci resta che conclude: evviva la Mantide! Ma c’è un risvolto decisamente meno positivo…

Sebbene la mantide diavoletto controlli i parassiti, può anche predare insetti utili, come api e farfalle, che sono cruciali per l'impollinazione delle colture.

La mantide, inoltre, potrebbe competere con altri insetti predatori, come coccinelle e insetti dipterici, che anche loro contribuiscono al controllo dei parassiti. Insomma la sua diffusione in un nuovo ecosistema potrebbe alterare alcuni preziosi equilibri.

L'impatto della mantide diavoletto sull'agricoltura dipende da vari fattori, come il tipo di coltivazione, la biodiversità degli ecosistemi agricoli e la gestione delle pratiche agronomiche.

L'importanza degli insetti impollinatori

La sua presenza può essere benefica se si riesce a mantenere un equilibrio tra predatori naturali e promotori dell'impollinazione, evitando effetti negativi sulla biodiversità e sulla salute delle colture.

Di sicuro, il Piemonte è anche casa sua. L’insetto, infatti, è presente in Europa, Asia e Nord Africa. In particolare, la mantide diavoletto si può trovare in ambienti caldi e soleggiati, come praterie, giardini e bordi di boschi.

Ecco perché fino a qualche tempo fa, la sua presenza si limitava ad altre regioni italiane. Ma con l’aumento delle temperature degli ultimi anni, devono essersi create le condizioni favorevoli affinché questo piccolo insetto predatore potesse trovare casa anche più a nord.

In Piemonte, la mantide diavolo è più comune in aree calde e soleggiate, come praterie e campi. Questi insetti sono particolarmente interessati ai fiori, dove possono trovarsi nella ricerca di prede o ripari.

Non è da escludere che nel giro di qualche anno la sua diffusione proseguirà anche in aree più settentrionali, come nel Canavese.

Riscaldamento globale e migrazione degli insetti

Il riscaldamento globale e le variazioni climatiche alterano gli habitat naturali degli insetti. Deforestazione, urbanizzazione e cambiamenti nell'uso del suolo possono costringere gli insetti a migrare verso nuove aree, spesso più adatte al loro regime di temperatura e umidità.

La migrazione degli insetti influisce sulle catene alimentari. Insetti impollinatori come api e farfalle sono fondamentali per l’impollinazione delle piante. La loro migrazione anticipata o ritardata rispetto alla fioritura delle piante può portare a disallineamenti temporali che possono compromettere la produzione di frutti e semi.

Alcuni insetti possono adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici, ma questo non è vero per tutte le specie. Le specie che non riescono ad adattarsi possono scomparire, riducendo la biodiversità e la resilienza degli ecosistemi.

È un argomento tutt’altro che secondario per la nostra sopravvivenza…

Gli insetti sono cruciali per molte funzioni degli ecosistemi, come la decomposizione della materia organica e il ciclo dei nutrienti. Cambiamenti nelle popolazioni di insetti possono quindi influenzare questi processi, portando a conseguenze negative per la salute dell'ecosistema.

Ma non è tutto. Gli insetti che si spostano possono portare con sé anche agenti patogeni.

La migrazione degli insetti può influenzare la diffusione di malattie trasmesse da vettori, come zanzare e zecche. Man mano che gli insetti si spostano verso nuove aree, possono portare con sé agenti patogeni, aumentando il rischio di focolai di malattie in zone non precedentemente colpite.

In sintesi, il cambiamento climatico e la migrazione degli insetti hanno un impatto complesso e interconnesso sugli ecosistemi, influenzando la biodiversità, le interazioni ecologiche e la salute generale degli ambienti naturali.

È fondamentale monitorare questi cambiamenti, anche quando si tratta del ritrovamento di un insetto innocuo come la mantide. In questo modo, sarà possibile sviluppare strategie di gestione sostenibile per affrontare le sfide future.

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