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I viticoltori lanciano l'allarme: la produzione è calata del 20%, ma la notizia peggiore è un’altra

Negli ultimi anni, grazie agli sforzi del Consorzio di tutela e delle aziende private, il vino sta acquisendo una maggiore visibilità, soprattutto all'estero, in particolare per quanto riguarda lo spumante. Ma quest'anno bisognerà fare altri conti...

Allarme viticoltori

I viticoltori lanciano l'allarme: la produzione è calata del 20%, ma la notizia peggiore è un’altra

Tra una settimana circa, i trattori inizieranno a raccogliere l'uva appena vendemmiata nei vigneti del Canavese. Purtroppo, la quantità di prodotto sarà inferiore del 20% rispetto agli anni precedenti, a causa delle piogge primaverili che hanno danneggiato i fiori e ritardato la maturazione di molti grappoli. Appare evidente che il cambiamento climatico ha un impatto significativo sulla coltivazione dell'uva e sull'industria vinicola in generale.

L'estate torrida, ha fatto il resto: influendo negativamente sulla produzione vinicola della zona.

La quantità di prodotto sarà inferiore del 20% rispetto agli anni precedenti.

Inoltre, la peronospora, una malattia che colpisce le foglie della vite, ha avuto un impatto negativo sulla fotosintesi delle piante. L'allarme è stato lanciato dalla Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso.

Nonostante le premesse poco incoraggianti, i produttori sono soddisfatti dei buoni livelli di zucchero rilevati negli acini. Mai come in questo caso bisogna sottolineare che la qualità vale più della quantità. Quest’annata, per gli appassionati del vino Erbaluce, sarà caratterizzata da un gusto decisamente superiore.

Le origini e il futuro dell’Erbaluce

La Cantina dei produttori di Erbaluce di Caluso è stata fondata nel 1975 da 13 soci che hanno deciso di unire le loro uve per produrre il vino. L'attività opera presso gli edifici dell'Istituto Agrario Umbertini di Caluso, che è ancora in attività.

Oggi la Cantina accoglie 130 soci che conferiscono le loro uve, le quali vengono vinificate e poi messe in commercio. Nel corso degli anni, la Cooperativa ha avuto un duplice scopo: impedire lo spopolamento della collina e permettere anche ai piccoli produttori di continuare a coltivare. Ma non sono gli unici vinicoltori della zona.

Originariamente, gli agricoltori lavoravano nelle fabbriche vicine e dedicavano solo il tempo libero alle loro vigne. La dimensione ridotta degli appezzamenti non permetteva la vinificazione, quindi gli agricoltori si sono uniti per valorizzare il vino Erbaluce di Caluso, che oggi viene prodotto con tecniche avanzate.

L'Erbaluce ha ottenuto il suo primo riconoscimento nel 1967, ma finora ha avuto un mercato prevalentemente piemontese.

Questo vino prende il nome dal vitigno Erbaluce.

Negli ultimi anni, grazie agli sforzi del Consorzio di tutela e delle aziende private, il vino sta acquisendo una maggiore visibilità, soprattutto all'estero, in particolare per quanto riguarda lo spumante.

Soprattutto nei mercati degli Stati Uniti, della Norvegia e della Germania si è constatato un buon interesse al prodotto.

Questo vino prende il nome dal vitigno Erbaluce, che è autoctono di questa zona, specialmente sulle colline che circondano il lago di Caluso, nella provincia di Torino.

L’Erbaluce è noto per le sue caratteristiche fresche e fruttate, con note di agrumi, mela verde e fiori bianchi. Può essere vinificato in varie tipologie: secco, fermo o spumante.

Il vino del Canavese ha anche ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), una delle più alte classificazioni per i vini in Italia, a sottolinearne la qualità e l'importanza nel panorama vinicolo italiano.

Riconosciuto per la sua versatilità, questo vino non solo è consumato giovane, ma può anche essere invecchiato, sviluppando così complessità e profondità nel gusto. L'Erbaluce di Caluso è sicuramente un prodotto da scoprire.

Cambiamenti climatici e impatto sulla produzione vincola

Il cambiamento climatico ha un impatto significativo sulla produzione di vino, influenzando diversi aspetti della viticoltura e della qualità del vino. 

Le temperature in aumento possono accelerare la maturazione delle uve, portando a un periodo di vendemmia anticipato. Questo può influenzare il profilo aromatico delle uve e la loro acidità, risultati fondamentali per la qualità del vino.

Ma anche le precipitazioni svolgono un ruolo fondamentale. Modifiche nei modelli di precipitazione possono portare a periodi di siccità o, al contrario, a piogge eccessive. La siccità può stressare le piante e diminuire la produzione, mentre le piogge eccessive possono aumentare il rischio di malattie fungine e di diluizione dei sapori.

Alcune regioni tradizionali di produzione di vino potrebbero diventare meno adatte per determinate varietà di uva a causa delle nuove condizioni climatiche. Di conseguenza, i produttori potrebbero dover adattare le loro coltivazioni e sperimentare varietà più resistenti o più adatte ai nuovi climi.

Ad ogni modo, il cambiamento climatico finisce per influire anche sull’acidità e l’intensità aromatica. Tutto ciò ricade sulla qualità complessiva del vino. Vini maturi troppo in anticipo possono risultare più alti in zuccheri e alcol, ma con minori livelli di acidità, alterando l'equilibrio desiderato.

Un altro aspetto da non sottovalutare quando si parla di cambiamenti climatici che impattano sull’agricoltura sono gli eventi climatici estremi. Gelate tardive, grandinate e ondate di calore, possono danneggiare i vigneti e ridurre la produzione.

I viticoltori potrebbero dover adottare pratiche agricole più sostenibili e resilienti, come l'uso di tecniche di irrigazione più efficienti, la diversificazione delle coltivazioni e l'implementazione di misure per la conservazione del suolo.

Infine non va sottovalutato l’aspetto economico. L'adeguamento alle nuove realtà climatiche, infatti, può comportare costi aggiuntivi per i produttori, influenzando i prezzi finali del vino e la competitività sul mercato.

In sintesi, il cambiamento climatico rappresenta una sfida complessa per l'industria del vino, richiedendo innovazione e adattamento da parte dei produttori per garantire la sostenibilità e la qualità dei loro prodotti nel futuro.

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