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Cipollino augura un buon ferragosto a Meloni e sui social si scatena l'inferno

Senza un po' di pepe, che commedia all'italiana sarebbe?

Massimo Boldi

Massimo Boldi

Ah, l'Italia, il paese dove il sole splende sempre, tranne quando le tempeste mediatiche si scatenano sui social! Ferragosto, tradizionalmente un giorno di pace, relax e scorpacciate, è stato quest'anno teatro di un’insolita commedia all'italiana, dove protagonisti sono stati nientemeno che Massimo Boldi, il nostro inossidabile "Cipollino", e Giorgia Meloni, la Premier in carica. Ma, attenzione, questa non è una di quelle commedie leggere e spensierate: qui siamo più vicini al tragicomico, con un pizzico di dramma e una spruzzata di ironia pungente.

IL POST

"Buon Ferragosto Ben AMATO GIORGIA nostro presidente del consiglio della Repubblica”, scrive Boldi sui social. Poi, a stretto giro, arrivano i complimenti per l’operato del governo Meloni: Sei sempre più forte e hai cambiato e stai cambiando il nostro paese il meglio ed io non puoi far altro che ringraziarti. E continuare alzare dalla tua parte ti abbraccio a te e a tutta la tua famiglia Massimo Boldi”.

Tutto è iniziato con un innocente, si fa per dire, messaggio di auguri di buon Ferragosto da parte di Boldi alla Meloni. Immaginatevi la scena: un attore amato da generazioni, noto per i suoi ruoli in cinepanettoni che hanno riempito le sale e riscaldato i cuori natalizi, decide di usare le sue doti di tastierista (evidentemente ancora in fase di rodaggio) per scrivere qualche parola gentile alla leader di Fratelli d'Italia.

Nulla di male, giusto? Un semplice gesto di cortesia, condito con un po' di elogio, magari traballante nella grammatica ma sicuramente sincero.

QUESTO VE LO RICORDATE?

E invece no! Ecco che si scatena la furia del web. Gli utenti, sempre pronti a brandire la loro spada digitale, hanno visto in questo messaggio ben più di un augurio. Alcuni hanno immaginato complotti, altri hanno sguainato il cinismo. "Cos'è, ti serve un posto in Rai?" è stato il grido di battaglia, mentre qualcuno, con un pizzico di nostalgia mal riposta, ha commentato: "Una volta mi facevi ridere… adesso solo piangere!". Ah, l’ingratitudine! Non c'è nulla di più dolce amaro che vedere un vecchio eroe del grande schermo diventare bersaglio degli haters.

Ma Boldi, che di anni ne ha 79 e di peli sulla lingua ne ha pochi, non si è lasciato scoraggiare. "Non ho bisogno di chiedere nessun favore", ha risposto con una tranquillità disarmante, come un nonno che guarda con bonaria comprensione i capricci dei nipotini. "Il mio è un fatto di simpatia e stima per Giorgia Meloni", ha ribadito, gettando acqua sul fuoco delle polemiche e dimostrando una saggezza che solo l’esperienza può dare.

E se pensate che la storia finisca qui, vi sbagliate di grosso. Entra in scena, con un tempismo da far invidia a qualunque sceneggiatore, Giorgia Meloni stessa. La Premier, con un colpo di post ben assestato, ha espresso la sua solidarietà a Boldi, ribadendo che anche un semplice augurio può diventare motivo di attacco in un mondo dove gli "odiatori di professione" non riposano mai. Il cerchio si chiude con un abbraccio virtuale, un po' come il lieto fine di un film di Natale, ma con l’amaro retrogusto di chi sa che i titoli di coda non bastano a spegnere le polemiche.

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E così, in un’Italia dove il Ferragosto dovrebbe essere dedicato alle grigliate e alle gite al mare, si è invece discusso animatamente di politica, favoritismi inesistenti e, ovviamente, cinepanettoni.

In fondo, anche questo è un po' il nostro Paese: dove ogni occasione è buona per trasformare un gesto banale in un caso mediatico, dove l’ironia si mescola alla rabbia e dove, alla fine, tutti hanno qualcosa da dire, anche quando sarebbe meglio godersi semplicemente la festa. Ma, si sa, senza un po' di pepe, che commedia all'italiana sarebbe?

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