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10 Agosto 2024 - 09:00
Gli incubatoi ittici svolgono un ruolo cruciale nella conservazione e gestione delle risorse ittiche nel territorio torinese. Ogni anno, la Città metropolitana di Torino eroga un contributo alle associazioni piscatorie che si occupano della gestione degli incubatoi di valle, con l'obiettivo di coprire i costi di manutenzione e sostenere le attività di ripopolamento.
Il sistema degli incubatoi di valle è stato istituito a partire dalla metà degli anni '80 e successivamente esteso anche alla pianura per favorire il potenziamento di specie ittiche autoctone come la Trota Fario mediterranea, la Trota Marmorata, il Temolo adriatico e il Luccio italico. Queste specie, tipiche del bacino padano, hanno subito una significativa riduzione del loro areale di distribuzione negli ultimi anni. Grazie alle operazioni di ripopolamento effettuate dagli incubatoi, si è riusciti a contrastare questa tendenza negativa.
Uno degli incubatoi presenti sul territorio Metropolitano
Attualmente, i 13 incubatoi presenti sul territorio metropolitano portano allo sviluppo oltre 1 milione di avannotti ogni anno, contribuendo quasi completamente al ripopolamento dei corsi d’acqua provinciali. Questo risultato sarebbe impensabile senza il contributo delle associazioni di volontariato, molte delle quali si sono costituite proprio per avviare e gestire queste strutture. Queste associazioni collaborano formalmente con la Città metropolitana, garantendo la produzione di materiale ittico destinato al ripopolamento.
Secondo Alessandro Sicchiero, consigliere delegato della Città metropolitana con delega alla Tutela della flora e della fauna, "Intorno a questi centri si è creato un positivo spirito di aggregazione tra pescatori, fondamentale nella realizzazione e diffusione di una cultura collaborativa volta a tutelare e migliorare le condizioni ambientali dei nostri fiumi."
Gli incubatoi sono distribuiti in diverse località del territorio, tra cui Ala di Stura, Carmagnola, Cantoira, Locana, Luserna San Giovanni, Mattie, Perosa Argentina, Perrero, Pont Canavese, Porte, Quagliuzzo, Quincinetto e Trana. Questi centri, gestiti da associazioni locali di pescatori, svolgono un'attività fondamentale per il mantenimento delle popolazioni ittiche autoctone.
Nell'ultimo anno, la Città metropolitana ha dato un contributo significativo alle associazioni che gestiscono gli incubatoi di Mattie, Pont Canavese, Porte e Cantoira-Ala di Stura per la manutenzione straordinaria delle strutture. Grazie a questi interventi, è stato possibile garantire la continuità e l'efficacia delle attività di ripopolamento, un passo essenziale per la tutela della biodiversità e delle risorse ittiche locali.
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