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06 Agosto 2024 - 20:45
Hacker russi
E poi ti svegli una mattina (ed è successo di mercoledì) e scopri che alle 7 quasi in punto un gruppo di hacker russi aveva appena finito di bombardare il server “inglese” su cui è installato il tuo sito internet, quello del giornale La Voce.
Scopri che non sei in linea, che gli abbonati non possono accedere alla copia acquistata, insomma che non esisti più, che ti hanno cancellato generando problemi a un’infinità di altri giornali e colleghi e, qui vicino a noi, a Torino Cronaca, La Sesia, Sprint & Sport, solo per citarne alcuni.
Ma anche alcuni grandi portali italiani come “ilroma” e “lagazzettadelmezzogiorno” e tantissimi giornali sparsi per il mondo (da The Telegraph a Life, passando da wired) che utilizzano la nostra stessa tecnologia riconducibile all’inglese Navigaglobal.
Che fare? Che dire? Nulla! Abbiamo imparato a “restare calmi” e, fondamentalmente, ci siamo fermati tornando a pensare solo ed esclusivamente all’edizione di carta, un po’ come ritornare all’età della pietra.
Tecnici americani, inglesi e italiani hanno lavorato ininterrottamente giorno e notte per ripristinare tutte le funzionalità ma non è ancora finita.
www.giornalelavoce.it non è ancora pienamente operativo.
Ah quanto ci sarebbe piaciuto che a compiere l’attacco fossero stati i nostri beniamini, i politici in preda ad una crisi di nervi, qualche mafioso stufo di vedere il suo nome spiaccicato sulla rete e invece no.
Il dito è puntato sul collettivo Alpha Team, una vera e propria cyber-gang già nota per alcune intrusioni come quella nel sistema dell’azienda italiana Avangate, o a Xpres e soprattutto del sito Federprivacy.
Lo hanno rivendicato loro stessi su underground Breach forum.
Dicono di avere a disposizione il database di 72 testate giornalistiche e tra i dati disponibili sono presenti email, password, date di nascita e altro ancora.
La verità - e vogliamo tranquillizzare tutti i nostri abbonati - è invece che una task force si è subito messa al lavoro isolando il perimetro dei server, chiudendo tutti i siti per poi cominciare il trasferimento dei dati da un’altra parte.
Il gruppo di criminali informatici svolge attività di hacking soprattutto sul territorio italiano. Hanno un leader e si chiama Zorg. Lo fanno per denaro, per dimostrare che sono più bravi, cercano soldi facili.
Fine della premessa.
Passiamo alla gratitudine verso quei tanti che in questi giorni ci hanno supportati con email e telefonate, dichiarandoci di essere “ammalati” del nostro giornale, di non poterne più fare a meno, di essere entrati e usciti dall’indirizzo www.giornalelavoce.it centinaia di volte.
Vera l’affermazione che a volte solo quando una cosa non ce l’hai capisci quanto era fondamentale per te.
Vi diciamo grazie!
L’aver scoperto quanto sia grande il vostro affetto ci ha aiutati a dare un senso ancora più grande a questo mestiere.
Un abbraccio a tutti...
La rivendicazione degli hacker
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