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Il "macinino" all'ingresso del paese: la "rural art" che fa innamorare il Monferrato

L'artista ha colpito ancora con un'opera d'arte dedicata ad un'amica che non c'è più

Il "macinino" all'ingresso del paese: la "rural art" che fa innamorare il Monferrato

Claudio Bertolo e il "macinino" realizzato a Saronsella

Claudio Bertolo ha colpito ancora. All’ingresso della frazione Saronsella, una nuova opera d’arte ha preso vita grazie alla creatività di Bertolo. L’artista locale ha trasformato una vecchia cabina dell’acquedotto in un suggestivo “Macinino”, un omaggio alla sua amica Claudia, scomparsa due mesi fa.

In un toccante commento, Bertolo ha spiegato: “Si tratta di rural art. Ho fatto una foto della cabina e, vista la sua forma quasi cubica, ho pensato a come renderla d’impatto. Mi è venuto in mente un antico macinacaffè e da lì, con fantasia, ho elaborato il progetto. La vorrei dedicare a una mia amica Claudia che ci ha lasciato recentemente. Sono certo che sarebbe venuta a farsi una foto con l’opera.”

L’iniziativa ha ricevuto il plauso del sindaco Beppe Bava, che ha espresso gratitudine su Facebook: “Un piccolo vecchio stabile in disuso; un artista pieno di idee: Claudio Bertolo; un’associazione che collabora: l’Ancora; un’amministrazione che crede al bello; due artigiani che lavorano: Allocco e Maser; un ingegnere: Mastrosimone… Nasce un’opera d’arte a San Sebastiano in via D. Cosola: il Macinino Grazie a tutti!”.

Il "macinino" realizzato da Claudio Bertolo

Claudio Bertolo non è nuovo a iniziative artistiche che abbelliscono e sensibilizzano la comunità. La sua ultima installazione, prima del “Macinino”, è stata realizzata in occasione del passaggio del Giro d’Italia lo scorso maggio. Presso la rotonda tra la SP 590 e la SP 94, Bertolo ha creato un suggestivo “Campo Gino e Teresa Strada”, decorato con una cinquantina di aironi di legno e biciclette rosa. L’opera, dedicata ai fondatori di Emergency, Gino e Teresa Strada, è stata vista da migliaia di automobilisti e dalle telecamere della RAI, sensibilizzando il pubblico sui temi della pace.

Chi è Claudio Bertolo

Il sansebastianese Claudio Bertolo, con le sue installazioni, non è nuovo a questo tipo di iniziative.

Claudio Bertolo è un ragazzo del ’76 di San Sebastiano da Po. Per mestiere lavora al Palazzo di Giustizia di Torino. Come hobby ha invece musica, la pittura, il recupero di beni abbandonati e... le installazioni. 

Gli aironi di legno sono stati realizzati con il materiale recuperato dalla cabina armadio della madre: da qualche anno, di tanto in tanto, li si possono incontrare nei prati, sulle colline o in piantura, tra San Sebastiano da Po, Castagneto e Casalborgone. 

Da anni Claudio Bertolo cerca di rendere più belli scorci, angoli, particolari delle colline chivassesi. “Ho decorato alcune pompe comunali a San Sebastiano - ci disse in un’intervista di qualche tempo fa -, ho posizionato una meridiana alle Milane, ho realizzato una serie di lavoretti privati”.  

Lo fa per passione, non per scopo di lucro. Lo fa perché gli scatta qualcosa, nella testa, non appena si imbatte in un bel panorama o in un rudere decadente: vede quello che potrebbero diventare e, con la sua abilità, si rimbocca le maniche e si dà da fare per tre. 

Butto l’occhio su angoli particolari: ad esempio se vedo l’edera che cresce su quattro pezzi di cemento, mi viene d’istinto pensare di creare qualcosa che possa ridarle una nuova vita - ci aveva spiegato -. Mi piace scoprire opere di abbellimento dei paesini, vedere le riqualificazioni di angoli di case o di ruderi: è un qualcosa che mi suscita interesse e curiosità. Così mi viene voglia di dare il mio contributo. Se poi, dopo il mio lavoro, c’è qualcuno che si ferma per fare una fotografia, allora vuol dire che lì sono riuscito a creare bellezza. E per me è una soddisfazione enorme: non mi interessa che ci sia il mio nome in calce ad una installazione, è per questo che non firmo i miei lavori. Mi interessa di più sorprendermi dello stupore della gente che si ferma a vedere ciò che ho creato”. 

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